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Mese: Maggio 2008

La saturazione dell’AGW

Uno degli argomenti più dibattuti, nell’ambito della discussione dell’effetto antropico sul clima è certamente quello che riguarda il peso effettivo dell’anidride carbonica nelle dinamiche dell’effetto serra. In sostanza c’è ancora parecchia incertezza sul ruolo che questo gas svolge effettivamente. Certamente non è in discussione la capacità  di interagire a livello molecolare con il calore riemesso dal pianeta e regolarne la presenza in atmosfera, tuttavia, non essendo l’unico gas ad avere queste proprietà, il peso della sua azione schermante non è facilmente quantificabile. Allo stesso tempo però, la CO2 è di gran lunga in testa alla classifica degli elementi che, pur essendo largamente presenti allo stato naturale, sono anche massicciamente derivati dalle nostre attività produttive.

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Signori, mettiamoci comodi

Forza venite gente, ennesimo summit, stesso cliché. I grandi si incontrano in giro per il mondo per discutere di clima molto più spesso di quanto non accada per tutte le altre amenità che affliggono il mondo. Ci sono alcune occasioni però che assumono un significato particolare, in questo caso quasi sinistro perchè Kobe, in Giappone, comincia con la kappa come Kyoto.

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Il consenso in dieci punti

Climate Monitor è nato poco meno di un anno fa con lo scopo di aprire un canale di scambio di informazioni ed opinioni in materia di clima. Oggi, ma è una sensazione che ho già da qualche tempo, credo di poter dire che abbiamo fatto centro. Non passa giorno ormai, che la nostra compagine non si arrichisca di contributi acuti ed interessanti, che testimoniano quanto interesse “disinteressato” ci sia attorno a questa parte dello scibile umano. I più affezionati di voi avranno già letto le righe che seguono, si tratta infatti di un commento al nostro ultimo post “Galeotta fu la Coca Cola“. Lo ha scritto un lettore, Carlo Colarieti impegnato da anni ad approfondire la sua (ed anche la nostra) conoscenza sul clima. Il suo interesse specifico è rivolto all’alta atmosfera, come potrete scoprire visitando il suo sito a questo link. Vi lascio alle sue più che condivisibili opinioni.

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Galeotta fu la Coca Cola

Una scelta di marketing apparentemente vincente, che ha visto il trionfo del merchandising attraverso l’invasione di orsetti di peluche, portachiavi, oggetti e stoviglie di ogni genere, tutti con l’effige di questa simpatica famiglia di orsetti. E invece è stato il classico boomerang. Sarà l’avversione per una delle multinazionali più odiate ed al tempo stesso amate nelle sere d’estate, però dando tanta visibilità ai plantigradi delle alte latitudini hanno fatto un bel danno.

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Le solide basi dell’AGW

“Molti uomini, compresi quelli che hanno a che fare con problemi di grande complessità, potrebbero raramente accettare anche la più semplice e più ovvia verità, se questa fosse tale da obbligarli ad ammettere l’erroneità di convinzioni che si sono divertiti a spiegare ai loro colleghi, che hanno orgogliosamente insegnato e che hanno tessuto, filo dopo filo, nella fabbrica delle loro vite.”

Tolstoy

VeneziaSoltanto alcuni mesi fa sembrava che l’offensiva mediatica che ha accompagnato la pubblicazione del 4° Rapporto dell’IPCC avesse difatto raggiunto il suo scopo, spazzare via ogni possibilità di valutare criticamente l’enorme mole di informazioni sul riscaldamento globale prodotta negli ultimi anni. Un solo motto: Il tempo del dibattito è finito, è ora di passare all’azione.

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468 motivi per temere il peggio

La climatologia è una scienza e come tale merita il più reverenziale rispetto, quali che siano le nostre convinzioni. Sì, perché  anche al cospetto di un corpus scientifico costituito, l’uomo della strada è libero di crearsi le proprie idee e convinzioni e questo è tanto più vero quanto l’argomento Ãèancora sottoposto a indagini e ricerche.

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Teorie consolidate

Sarà perchè l’estate è alle porte ma mi è tornata la voglia di parlare di sole. Alcuni giorni fa ho visto un lancio d’agenzia dell’ANSA, nel quale Phil Chapman, ex fisico del MIT, nonchè primo astronauta della NASA di nazionalità australiana che partecipò anche al programma dell’Apollo 14, lanciava un insolito allarme di imminente glaciazione, a suo dire causata dalla mancata ripresa dell’attività solare. Nello stesso giorno, dallo stesso organo di stampa, arrivava puntuale il parere rassicurante di un esperto Italiano che, giustamente, fugava ogni dubbio e cancellava ogni preoccupazione per questo presunto “ritardo” nell’inizio del nuovo ciclo solare. Ad un primo impatto mi è sembrata una maldestra operazione di debunking (la prima, non la seconda), poi sono giunto alla conclusione che si è trattato semplicemente del tentativo di restituire la giusta dignità alle teorie delle forzanti astronomiche del clima. Insomma, un sasso nello stagno ma, visto che la suddetta superficie liquida è tutt’altro che calma, praticamente nessuno si è accorto di nulla. Cioè, nessun altro media ha raccolto nè la prima, nè la seconda notizia.

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Il clima e le eruzioni vulcaniche

[photopress:Eruzione.jpg,thumb,pp_image]La scienza di cui discutiamo su CM è enormemente vasta. Le forze in gioco sono moltissime e dannatamente intricate, al punto di rendere veramente difficile una visione globale del problema. Non c’è dubbio che le difficoltà che si incontrano oggi nella discussione sul riscaldamento globale siano dovute in gran parte proprio a questo. Ci sono alcuni settori di cui si sa ancora molto poco, ma ce ne sono altri i cui esperti, pur con le dovute riserve, possono dare un grande contributo. E’ capitato oggi. Abbiamo pubblicato un post sull’eruzione del vulcano Chaiten, ed uno dei nostri lettori, un geologo, ha aggiunto dei commenti decisamente interessanti. Ho deciso di farne un post, per facilitare tutti gli altri nostri lettori nell’apprendimento di queste informazioni.

Non aggiungerò altro, vi lascio agli approfondimenti di Max the Wild Cat.

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Quando ci si mette la sfortuna…

[photopress:eruzione.jpg,thumb,alignleft] Il 2 maggio scorso il vulcano Chaiten ha dato spettacolo entrando in fase eruttiva. Notizie ed immagini che hanno invaso la rete e delle quali trovate qui una bella raccolta dal sito web di Repubblica. E Naturalmente non poteva mancare You Tube. Le eruzioni vulcaniche sono a volte molto importanti per il clima. Quantità molto abbondanti (soprattutto biossido di zolfo) di cenere vulcanica in atmosfera possono cambiare gli equilibri del contributo della litosfera all’intero sistema.

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Bla, bla e ancora bla…

[photopress:nargis_mpa_2008125.jpg,thumb,pp_image] Ricorderemo questi ultimi giorni per il ciclone Nargis che ha devastato la Birmania. Non c’è voluto molto perchè Al Gore si gettasse nella mischia dichiarando che questo evento, come quello dell’autunno scorso in Bangladesh e ancora come accaduto due anni fa in Cina, sono la conseguenza del riscaldamento globale (ci ha risparmiato Katrina, non deve essersela sentita dopo la pesante bocciatura dell’Alta Corte Britannica). A questo link trovate un approfondimento. Del resto, quale occasione migliore del lancio della sua TV commerciale in Italia per fare un pò di sano proselitismo? Conferenza stampa a Roma, ospite al TG1 ieri sera ed a Radio Deejay questa mattina.

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Il nostro Hockey Stick

[photopress:MTGClimate_0284.png,thumb,alignleft]Quasi un anno fa, tra tante idee e voglia di fare, nacque Climate Monitor. A breve celebreremo il primo compleanno di questo blog ma, inaspettatamente, ci troviamo qui, oggi, a festeggiare un (quasi) inaspettato avvenimento. Diciamo “quasi” perchè il trend, uno strumento a noi tutti caro per altri motivi ed applicazioni, parlava chiaro in questi mesi: una inarrestabile mole di letture e una affluenza sempre maggiore di lettori. Ovvero, in ultima analisi: voi.

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Anidride Carbonica e dintorni

[photopress:miracle3.jpg,thumb,pp_image] Recentemente mi sono imbattuto in alcuni approfondimenti sulla solubilità dell’anidride carbonica negli oceani come funzione delle temperature di superficie. Tra le migliaia di pagine che circolano sulla rete, ci sono due studi in particolare piuttosto chiari e leggibili. Affrontando questo tema in modo analitico e da prospettive abbastanza differenti, sia il Dr. Roy Spencer dell’Università dell’Alabama che il Prof. Lance Endersbee della Monash University in Australia, giungono a conclusioni molto simili: il fattore di correlazione tra le temperature di superficie degli oceani, largamente condizionate dalle fluttuazioni di medio e lungo periodo quali ENSO e PDO e la concentrazione di CO2 in atmosfera, è ben più alto di quanto non risulti dal confronto tra i medesimi valori di concentrazione e le ricostruzioni del trend della temperatura media globale.

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Non ce la possiamo fare

[photopress:Comics.JPG,thumb,pp_image]E’ da un pò che circola la voce che il clima stia andando verso un periodo di raffreddamento e che questo potrebbe anche essere già iniziato, tenuto conto del fatto che dal 1998 le Temperature Medie Globali hanno smesso di crescere e, più recentemente, hanno anche cominciato a scendere.

Sarà per il forcing interno esercitato dai bacini oceanici, sarà per il condizionamento esterno dell’attività solare attualmente in fase di declino, ma il raffreddamento in atto è sì per ora breve, ma è anche incontrovertibile, in quanto ampiamente documentato dalle serie di temperatura di superficie, dai telerilevamenti satellitari delle temperature del mare e della bassa troposfera e, ultime ma non meno importanti, anche dalle temperature delle profondità oceaniche.

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