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Antipasto cosmico

Sono anni ormai che aspettiamo i risultati dell’esperimento CLOUD al CERN. Jasper Kirby assicura che nel giro di due o tre mesi sarà in grado di rilasciare al mondo scientifico i risultati preliminari del progetto di cui è leader a Ginevra. Dalle sue stesse parole apprendiamo che potrebbe veramente essere valsa la pena di attendere così a lungo.

Il collegamento tra la modulazione del flusso dei Raggi Cosmici (GCR) che arrivano sulla Terra ad opera del campo magnetico del Sole – e quindi dell’intensità dei cicli solari- sembra essere stato stabilito. Così arriverebbe anche il tassello mancante del meccanismo fisico attraverso cui la nostra stella esercita il suo forcing sul clima. I GCR agiscono infatti ionizzando l’atmosfera e favorendo lo sviluppo dei nuclei di condensazione, cioè influenzando la formazione delle nubi. Questo recita, molto grossolanamente, l’ipotesi formulata da Svensmark già molti anni fa.

In questo video l’anticipazione di Kirby.

Ma non è questo in effetti l’antipasto di cui parlavo. L’ipotesi di Svensmark infatti già potrebbe essere definita a tutti gli effetti una tesi perché presso il laboratorio del National Space Institute danese un team di ricercatori ha già condotto un esperimento analogo ma in scala ridotta trovando l’evidenza scientifica che conferma questa teoria.

Non si può far altro che attendere, magari riflettendo sul fatto che le oscillazioni climatiche più recenti (e delle quali abbiamo vasta testimonianza storica) sono state tutte in fase con le oscillazioni dell’attività solare. Proprio come quella che stiamo vivendo, che ha visto l’attività solare crollare di botto e le temperature arrestare la loro crescita.

Qui per l’articolo su physicsworld.com

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7 Comments

  1. Giampiero Borrielli

    A proposito di oscillazioni climatiche e attività antropiche, mi ha colpito la notizia che il buco dell’ozono sopra l’Antartico si sta finalmente richiudendo. Quello che mi lascia un po perplesso sono le considerazioni riportate qui sotto:
    “Dopo la caduta drastica lungo tutti gli anni ’90, gli scienziati hanno notato nell’ultima decade una stabilità, EFFETTO DEL BANDO AI CLOROFLUOROCARBURI (Cfc) DI 22 ANNI FA. I ricercatori australiani sono riusciti a trovare un modo per eliminare dai calcoli le fluttuazioni annuali, trovando che lo strato ha già riguadagnato un 15% di spessore rispetto ai picchi negativi: «Tuttavia le fluttuazioni naturali continueranno – spiegano gli esperti su Geophysical Research Letters – il che implica che da qui al 2085 almeno una volta ogni dieci anni lo strato tornerà ai livelli degli anni ’90»”

  2. Claudio Costa

    Allora devo procurarmi una bottiglia di Ca del bosco per brindare in modo serio alla faccia di chi mi ha insultato e deriso per anni.
    Certo che se le forzanti naturali sono più alte di quello stimato fin ora la mitigazione con la riduzione delle emissioni, che già era poco efficace, diventa una barzelletta

    • agrimensore g

      Se me ne versi un po’ anche a me, brinderei alla faccia di chi calunnia, a insulti e derisioni non ci faccio caso.
      A parte ciò, sul tema ricordo di lunghe discussioni ove si affermava che quella di Svensmark non era una teoria e che CLOUD non era un esperimento da mettere in relazione con la teoria di Svensmark. Nella mia ingenuità, ho persino cercato (invano) di trovare un senso a quelle affermazioni, che contrastavano nettamente con dei documenti chiarissimi (a partire dalla presentazione dell’esperimento in ppt).
      Comunque, vorrei mettere in risalto il primo commento dell’articolo linkato. E’ espressa una considerazione semplice: a fronte di ciò, fermo restando che dobbiamo attendere le conferme dei i risultati definitivi, possiamo immaginare e auspicare che si possa colmare almeno in parte una delle maggiori lacune dei GCM, la formazione delle nubi. E’ una considerazione che dovrebbe accomunare tutti gli scienziati e gli amanti della scienza. Il buon Del Genio, dai cui lavori Gavin Schmidt trae i risultati per il suo GISS Model, ha fatto un gran lavoro per ovviare alla lacuna con costanti o funzioni di probabilità, ma la legge fisica è sempre molto più affidabile del tentativo di simulazione…

    • Claudio Costa

      si segui la discussione dall’oca, che ormai non leggo più, proprio per i modi e i toni usati.
      Quindi di vinello te ne mescio quanto ne vuoi e volentieri.

  3. Non avete capito. L’aumento di emissioni di CO2 e quindi delle temperature sulla Terra fa’ si’ che il Sole non possa raffreddarsi come prima (lascio ai lettori il compito di calcolare l’effetto, che non e’ zero). Questo ha scombussolato la nostra stella e portato ai recenti sconvolgimenti.

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