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Medioevo 2.0

M’illumino di meno diventa istituzionale, tornano i secoli bui? Dal blog onoff di assoelettrica:

Il disegno di legge di stabilità approvato ieri dal Governo prevede, tra le altre misure, la reingegnerizzazione della rete di illuminazione pubblica.

[info]

In particolare nella bozza della legge viene riportato:

Per finalità di contenimento della spesa pubblica, di risparmio di risorse energetiche, nonché di razionalizzazione ed ammodernamento delle fonti di illuminazione in ambienti pubblici siano stabiliti standard tecnici di tali fonti di illuminazione e misure di moderazione del loro utilizzo fra i quali, in particolare:

a) spegnimento dell’illuminazione ovvero suo affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi, durante tutte o parte delle ore notturne;

b) individuazione della rete viaria ovvero delle aree, urbane o extraurbane, o anche solo di loro porzioni, nelle quali sono adottate le misure dello spegnimento o dell’affievolimento dell’illuminazione, anche combinate fra loro;

c) individuazione dei tratti di rete viaria o di ambiente, urbano ed extraurbano, ovvero di specifici luoghi ed archi temporali, nei quali, invece, non trovano applicazione le misure sub b);

d) individuazione delle modalità di ammodernamento degli impianti o dispositivi di illuminazione, in modo da convergere, progressivamente e con sostituzioni tecnologiche, verso obiettivi di maggiore efficienza energetica dei diversi dispositivi di illuminazione. 

Un provvedimento che ha come obiettivo la riduzione della bolletta energetica per l’illuminazione pubblica per la quale vengono consumati su base annua più di 6 TWh (6,2 TWh nel 2011, 6,4 TWh nel 2010), all’incirca il 2% dei consumi di energia elettrica italiani, per una spesa annua quantificabile in circa un miliardo di euro.

[/info]

Se credete. leggete il resto qui.

Un provvedimento tra luci ed ombre è il caso di dire! Da un lato la necessità di risparmio energetico, che come leggiamo appare essere significativo, benchè una parte di esso, quella non direttamente riconducibile al costo vivo dell’energia, finirà poi per essere a carico di altre utenze ed è preferibile non non pensare quali. Dall’altro qualcosa che deve far riflettere: siamo arrivati al punto di dover spegnere la luce, e non per scopi ambientali, almeno non primari. Non mi pare una buona notizia.

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Published inAttualitàEconomiaEnergia

13 Comments

    • Ma il sottofondo é la canzone di Battisti?
      gg

    • Fabio Spina

      Io non sento sottofondi, a quale canzone ti riferisci?

    • “E guidare a fari spenti nella notte per vedere, se poi è tanto difficile morire”- Emozioni, di Lucio Battisti.
      Era uno scherzo Fabio!
      😉

    • Fabio Spina

      …ed io che avevo già prenotato la visita dall’otorino. Non ci avevo pensato, finalmente grazie alla decisione del governo sarà possibile verificare quanto ha scritto Mogol senza allontanarsi dalle città:

      E di notte passare con lo sguardo la borgata per scoprire
      dove il sole va a dormire
      Domandarsi perche’ quando cade la tristezza
      in fondo al cuore
      come la neve (fuori Roma) non fa rumore
      e guidare per risparmiare a lampioni spenti nella notte
      per vedere
      se poi e’ tanto difficile morire
      E stringere le mascelle per fermare
      qualcosa che
      e’ dentro me
      ma nella mente tua non c’e’
      Capire Barca non puo’
      tu chiamale se vuoi
      emozioni
      tu chiamale se vuoi
      emozioni
      Uscir dal quartiere di mattina
      dove non si vede ad un passo
      senza riuscire neanche a ritrovar se stesso 🙂

  1. davideimola

    …pessima notizia,sopratutto per la sicurezza;ma d’altra parte dal professore […] non ci si può aspettare altro.

    Reply
    Davide, di norma qui cerchiamo di non esprimere giudizi politici, nemmeno con la satira. Però non era male! 😉
    gg

  2. Guido Botteri

    La lotta agli sprechi è più che giusta, risparmiare è spesso, ma non sempre, una buona attitudine, ma il futuro non migliora con risparmio e lotta agli sprechi (da soli). Per un futuro migliore c’è bisogno di investimenti giusti, cioè quelli che danno un ritorno utile, non quelli che portano ad uno spreco (comunque) di risorse. Scuola e ricerca sono esempi in cui l’investimento è preferibile al risparmio.
    Tempo fa la ricerca soffriva di incomprensione, particolarmente in Italia, e arrivavano mezzi non adeguati all’importanza delle ricerche, ma questo fatto è stato “risolto” da Stephen Schneider:
    “So we have to offer up scary scenarios, make simplified, dramatic statements, and make little mention of any doubts we might have. This ‘double ethical bind’ we frequently find ourselves in cannot be solved by any formula. Each of us has to decide what the right balance is between being effective and being honest.”
    Con questa “autorizzazione” a mentire (“a fin di bene”, diciamo, almeno per i più onesti, sempre che il bene sia quello che loro credono sia, e che il “bene” non sia esso stesso una bugia, o un sogno utopistico), abbiamo assistito ed assistiamo ad una presentazione della scienza che ha davvero ottenuto gli effetti sperati:
    Schneider aveva detto “we need to get some broadbased support, to capture the public’s imagination.” e non c’è dubbio che hanno avuto il supporto che cercavano. Tanto che sono scesi in campo i massimi esperti di clima, gli psichiatri:
    http://greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=15273
    in cui si afferma, tra l’altro:
    “L’American mental health care deve essere pronta alle prossime pressioni legate al clima che dovrà affrontare. Può iniziare con una migliore formazione e preparazione e può aggiungere la sua voce credibile e importante per bloccare il problema alla fonte sostenendo il taglio delle emissioni di gas serra.”
    Vogliamo mettere la preparazione in fisica, chimica, matematica degli psichiatri in confronto a quegli ignorantoni di ingegneri, geologi, meteorologi (che qualcosina la sanno di come funziona l’atmosfera, ma mai quanto gli psichiatri) e via dicendo, tra i quali pare si annidi un vasto numero di scettici ? 🙂
    Tutto questo per dire che il risparmio “può essere” certamente un obiettivo, ma collaterale, e non certo quello principale quando si vuol fare funzionare un’economia. Sono le attività (giuste) il motore dell’economia, NON il risparmio.
    Illuminandoci di meno potremo alleviare qualche voce di spesa, ma se vogliamo invertire la recessione, e tornare a crescere, dobbiamo privilegiare le attività sane, quelle che si sostengono da sole, favorirle e sfrondarle di ciò che artatamente le appesantisce e le ostacola (burocrazie, leggi astruse, e via dicendo) in modo che producano ricchezze e quindi posti di lavoro.
    Il risparmio difficilmente produce posti di lavoro, sono le attività positive che li producono, e se vogliamo che la gente possa trovare lavoro, non dobbiamo disperdere i pochi soldi in imprese fallimentari (come le varie rinnovabili, in genere) ma sostenere le imprese capaci di competere anche senza incentivi.
    Una impresa che si regge perché sostenuta a suon di denaro pubblico, non è una buona impresa. E non crea posti di lavoro duraturi.
    Secondo me.

  3. Edo da Torino

    Gent. mo Col. Guidi, premesso che non ho capito il suo giudizio sul provvedimento (ma forse non l’ha espresso), appena sentita la notizia ho pensato ad un provvedimento inutile, quasi da barzelletta, però è anche vero che:
    1. “L’Italia spende, nell’illuminazione pubblica, il triplo della Gran Bretagna e il doppio della Germania e per ogni chilometro quadrato la Francia ha la metà dei nostri lampioni”, secondo Calabresi, direttore della Stampa (http://www.lastampa.it/2012/10/11/cultura/opinioni/lettere-al-direttore/abbassare-le-luci-delle-citta-gesto-piccolo-ma-sensato-l9dGbFwKLSYqNgEKDj0prK/pagina.html).
    2. Al Meeting di Rimini di quest’anno c’era un stand dell’Enel e si pubblicizzavano delle luci che si accendevano al passaggio delle auto, ovvio solo sulle statali o provinciali (quindi tecnicamente si può già partire).
    3. Sempre al Meeting ho avuto il piacere di ascoltare il nostro astronauta Nespoli (incontro veramente interessante e divertente), che ci ha fatto vedere come, dallo spazio, il nostro paese sia molto illuminato, molto più della Germania, forse troppo illuminato secondo Nespoli.
    Ergo, se fatto bene, può essere un provvedimento che, secondo me, permetterà di risparmiare non miliardi, ma qualcosina sì, anche se mi piacerebbe sentire il parere di qualcuno più preparato di me, come anche Lei del resto.
    Cordiali saluti.
    Edoardo da Torino

    • Edo, in effetti non l’ho espresso, perché non ce l’ho. A pelle non mi sembra la pietra filosofale, ma confido in chi dovrebbe aver deciso sapendone di più. Circa il fatto che spendiamo di più forse dipende da quello che ci costa l’energia. Ma quand’anche così fosse comunque qualcosa si dovrebbe fare. É che quando le cose non vanno, una notizia così non pare proprio incoraggiante. Ma, ripeto, sicuramente mi sbaglio.
      gg

    • Udik

      Per ogni chilometro quadrato la Francia ha anche meta’ della nostra popolazione. Il territorio francese fondamentalmente e’ vuoto (almeno agli occhi di chi e’ abituato alla pianura padana).

  4. Maurizio Rovati

    +Illuminazione = +sensazione di sicurezza dei cittadini = + probablie rielezione del sindaco.
    L’illuminazione pubblica ha quindi importanti connotazioni politiche come molti servizi al cittadino.
    Io sono astrofilo da sempre, vivo in città e il problema del cielo notturno cancellato dalle luci artificiali mi tocca particolarmente.
    Circa 10 anni fa la regione Lombardia si è dotata di una legge (la 17/00) in cui si dettavano i criteri illuminotecnici per contrastare l’inquinamento luminoso (IL) e risparmiare energia. Devo dire che da allora ho assistito alla sostituzione di parecchi corpi illuminanti con altri che non hanno emissione diretta verso l’alto, ma la maggior parte dell’IL proviene dalla luce riflessa dal suolo dove insiste l’illuminazione, e lì non c’è più molto da fare. In compenso la tendenza dei sindaci a illuminare il territorio per le ragioni sopra esposte permane. In certi casi l’illuminazione è addirittura stata installata dopo l’entrata in vigore della legge con i vecchi corpi illuminanti, per poi sostituirli, poco dopo. Doppio lavoro, doppio appalto doppia spesa…
    Così ogni anno nuove strade secondarie vengono illuminate e quelle già servite vengono potenziate. E ad ogni giro di giunta la promessa di mettere nuove luci non manca mai. Forse è tra le poche che vengono quasi sempre rispettate!
    Il punto è che oggi, nonostante l’ottemperanza formale della legge, la luce dispersa in cielo è maggiore di 10 anni fa, ed il risparmio energetico è inesistente.
    Con l’avvento degli incentivi al fot(t)ovoltaico poi i comuni hanno trovato il trucco per scaricare il costo dell’illuminazione pubblica sulle bollette dei cittadini (non mi ricordo quando ma c’è stato un post dedicato al caso di un paesotto nel bresciano).
    In certi casi l’illuminazione è abnorme pur rispettando le norme, quindi una direttiva che induca nei sindaci un po’ di moderazione illuminotecnica sarebbe davvero auspicabile e non solo perchè ci perdiamo il cielo notturno (quello è già perso), ma anche perchè buttiamo un sacco di energia per nulla e spesso ci troviamo addirittura abbagliati mentre guidiamo di notte, passando da un comune all’altro.
    Come tutte le italiche vicende, temo che anche questa finirà in una farsa, come la riduzione dello stipendio degli alti magistrati e superburocrati (incostituzionale) questo sì che è medioevo, altro che le luci spente…

  5. Che non sia un periodo di buone notizie lo dimostra l’ultimo round di tasse, mascherate da riduzione. Non commento ulteriormente visto che è off-topic.
    Sulla riduzione dell’illuminazione pubblica nelle ore notturne non sono necessariamente pessimista: dipende dall’implementazione. Per esempio, l’illuminazione nottruna di facciate di palazzi ed altri monumenti, fatta per scopi puramente estetici, non ha nessun significato nelle ore in cui il 99.9% dei possibili fruitori sta dormendo. Certo, se invece le strade diventeranno meno sicure è un altro paio di maniche.

    PS Viaggiando in Belgio mi è capitato di notare che ci sono infrastrutture d’illuminazione lungo TUTTO il tracciato autostradale, e non solo nella prossimità degli svincoli come avviene da noi (e – credo – in tutto il resto d’Europa). Non avendo mai viaggiato di notte in Belgio non so se poi questi vengono accesi regolarmente o solo in condizioni meteo particolari; tuttavia mi sono sempre chiesto se questo non sia uno spreco, e comunque perché poi questa eccezionalità belga.

    • Paolo Errani

      Funziona così anche in Olanda. Suppongo sia legato al fatto che sono nazioni ‘piccole’ che utilizzano l’elettro-produzione da impianti termonucleari avendo così a disposizione un surplus notturno da impiegare in qualche modo, laddove non venga venduto all’estero.
      P.S.
      Vi seguo da un paio di mesi e sono entusiasta di questo sito. Un cordiale saluto a tutti e grazie.

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