L’ho notato negli ultimi giorni, ma ci avevo fatto caso anche in passato. Climatemonitor è un blog dove in genere si parla di clima, ma quando capitano dei thread sui terremoti la discussione si anima parecchio. Certamente, per quel che ci riguarda l’argomento è sensibile per gli eventi più o meno recenti dell’Aquila e dell’Emilia, situazioni, specie la prima, che alla fine stimolano la discussione più dal punto di vista sociologico che geologico, visto quel che è successo.
Resta il fatto che pare che questo sia un argomento che interessa molto i nostri lettori. Capita a proposito quindi l’articolo pubblicato su Meteoweb un paio di giorni fa, un pezzo in cui si sono presi la briga di fare un po’ di conti, chiedendosi se per caso anche per i movimenti tellurici si possa parlare di un trend con segno distinguibile, almeno nel breve/medio periodo, quello cioè che interessa per esempio l’arco dell’esistenza di una generazione.
La risposta è, neanche a dirlo, ovviamente no. Niente da fare quindi, per quanto sono convinto che ogni generazione si consideri “speciale” rispetto a quelle che l’hanno preceduta e la seguiranno (sentimento inoltre largamente riconducibile al singolo essere umano), anche per quel che riguarda i terremoti non stiamo vivendo un periodo speciale. Ci sono fasi più attive e fasi meno attive, ci sono eventi distruttivi con lunghissimi tempi di ritorno che li accorciano improvvisamente e poi scompaiono (per fortuna!) per periodi ancora più lunghi. Insomma, c’è molta casualità.
Queste sotto sono per esempio le immagini da loro pubblicate circa gli eventi degli ultimi 43 anni per sismi con magnitudo superiore a 5 e a 7, cioè per quelli che fanno generalmente danni nel primo caso e che ne fanno molti nel secondo.
Per la prossima volta che il buontempone di turno se ne uscirà dicendo che il Pianeta “si starebbe ribellando” 🙂
Buona Domenica
Le consclusioni di meteoweb sui trend dei terremoti non mi stupiscono affatto, anzi sarebbe stato stupefacente il contrario.
Le placche si muovono da miliardi di anni e con esse i terremoti si scatenano incessantemente dallo stesso tempo principalmente lungo i marginii di queste placche. Ora quando vedo un diagramma che rappresenta i terremoti degli ultimi 50 anni non posso che pensare all’inconsitenza del suo valore statistico. Questi equivalgono a considerare una statistica fatta raccogliendo dati per 1 secondo e volendoli poi estrapolarli su un periodo di circa 150 anni. Poniamo pure che la fequenza dei terremoti nel suo insieme sia cambiata durante il tempo e che sia raggruppabile in periodi omogenei corrispondenti a delle ere geologiche ( Ex. Triassico, messiniano ecc.) e consideriamo il periodo geologico piu recente il Quaternario ( circa 2,5 MA). Ora 50 anni su 2,5 MA equivale a 1 secondo di dati su 1 mese. Consideriamo ora l’epoca attuale l’Olocene ( circa 12’000 anni). Ora 50 anni su 12’000 anni equivalgono a 1 secondo di dati su quasi 5 minuti.
Inoltre ricordiamoci che questi 50 anni ( o questo secondo) corrispondono sempre all’ultimo lasso di tempo ( sono gli ultimi 50 anni e l’ultimo secondo). NOn sono mai 50 anni separati fra loro o presi casulamente sull’intero arco di tempo considerato ( ex 12000 anni 2,5 MA ecc.). Quindi è come si pretendesse di fare una statistica su un campione di 50 persone ( rapporesentativo di milioni di persone) considerando solo quelli il CUi cognome sta al fondo della lista ( ex. comincia con la lettera Z).
Risulta evidente dove si possa fermare la validità statistica di un tale campione di dati. Le glaciazioni, i sistemi di convergenza e di rift, ii cicli sedimentari di un bacino, i cicli orogenici, l’evoluzione di un corso d’acqua, la vita di un punto caldo o di un sistema vulcanico, i cambiamenti climatici ( !) superano di gran lunga il rapporto tra il presente e l’Olocene o il presente e il Quaternario. Ma la scienza attuale ritiene dipoter dare risposte credibili, di fare statistica, trend e previsioni utilizzando campioni di 50-100 anni al massimo (dati diretti) per fenomeni che abbracciamo archi temporali di decine, centinaia di migliai di anni o svariati milioni di anni.
Per questo motivo, benchè sia nel diritto dell’uomo aumentare la conoscenza e la comprensione dei fenomeni terrestri questo non puo giustificare l’errata e forzata interprezazione di questi ultimi sulla base di interessi che esulano dalla conoscenze, dimenticando ( per comodo o ignoranza) i principi spazio temporali del funzionamento e delle dinamiche del nostro pianeta. Questa dimenticanza sicuramente é palese quando si leggono le affrettate consclusioni sui cambiamenti climatici di cui tutti siamo a conoscenza nonché le illusorie e speranzose previsioni di alcune persone rispetto ai terremoti.
IN questo contesto anche il campione statistico di meteoweb dimostra di non aver potuto/voluto tenere in considerazione i principi spazio-temporali del pianeta. E per questo la sua concusione di « assenza di trend » non avrebbe poututo essere diversa.
Per chi non ne fosse a conoscenza consiglio uno sguardo al sito del UGSG che riporta i dati di tutti i terremoti storici ( misurati o registrati), recenti, attuali e quotidiani. Lo stesso vale per le eruzioni vulcaniche ( stesso sito).
http://earthquake.usgs.gov/earthquakes/?source=sitenav
http://earthquake.usgs.gov/earthquakes/eqarchives/
Forse qulcuno si sorprenderà di quanto questi eventi facciano molto piu parte del nostro quotidiano di quanto non si pensi o si percepisca e allo stesso tempo le loro ciclità o trend si debbano ricercare in scale temporali ben piu grandidella vita dell’uomo o della sua comparsa sul pianeta.
La serie storica dei terremoti a magnitudo 7-9.5 mostra lo stesso breakpoint presente nelle westerlies e nelle temperature europee a fine anni ’80.
Che anche i terremoti potenti siano colpa del global warming? O fose è vero il contrario?
bhè, se i terremoti sono provocati dallo spostamento delle zolle, e queste a loro volta sono mosse dai moti convettivi del mantello, aumentando la temperatura dell’atmosfera il gradiente termico dovrebbe diminuire e quindi quei movimenti rallentare
un grado più o meno su migliaia potrebbe sembrare insignificante…ma se un singolo battito d’ali di una sola farfalla può scatenare uragani dall’altra parte del mondo :s
Come in tanti altri campi della scienza, non si può trascurare il fatto che sono aumentati e si sono perfezionati gli strumenti di rivelazione dei terremoti (per cui giustamente è meglio riferirsi solo a quelli di maggiore magnitudo per un confronto col passato, quando scosse di lieve entità non erano segnalate perché non percepite, mentre ora le percepiscono gli strumenti).
Bisogna anche tener conto che le vittime dipendono anche da “dove” colpisce il terremoto, come è evidente quando una forte scossa colpisce il Giappone, o un’altra Nazione.
Abbiamo tutti davanti un esempio vincente, il Giappone, impariamo da lui !
Costruzioni antisismiche e addestramento; questo vorrei vedere anche in Italia, piuttosto che previsioni e tribunali…
Non posso che concordare al 100% con suo il realismo e il buonsenso. Peccato che da decenni chi dice queste cose rimane un profeta inascoltato invece di diventare la normale e banale espressione di un pensiero e di un’azione comune ad un intero popolo ( come avviene in Giappone).