Salta al contenuto

Lo Scempio Quotidiano

Non ci credi che in Svezia c’è un clima mediterraneo? Allora non solo sei un negazionista. Peggio: sei un cospirazionista che trasuda odio e veleno; uno che odia i migranti, mandante morale di chi spara in moschea uccidendo fedeli in preghiera. Come tale non hai diritto di parola, e devi essere bannato dai giornali online. E ti va pure bene, perché sei una minaccia all’ordine democratico.

È questo il succo di un pezzo semplicemente incredibile pubblicato dal Fatto Quotidiano, all’interno della rubrica “Ambiente e Veleni”, rubrica che da un bel po’ di tempo ci strappa sorrisi per il tenore degli articoli che pretendono di dimostrare che moriremo tutti di caldo per colpa dei SUV, dei peti delle vacche e del metano (non) liberato dall’Artico che (non) si scioglie.

Questo pezzo, tuttavia, di sorrisi non ne strappa molti. È infatti un distillato di violenza inaudita: verbale, intellettuale, scientifica. Dall’inizio alla fine. Proviamo a fare un sunto (esercizio che mi varrebbe, da solo, una pensione per lavoro usurante).

  • L’autore prende spunto dalla decisione di un giornale olandese di bannare i commenti di chi non crede alla narrativa sull’effetto serra antropogenico (dove sarebbe la notizia? L’80% dei commenti scettici che ho provato a pubblicare in rete in questi anni sono stati sistematicamente bannati, per non parlare dell’opera sistematica di shadow-ban dei social network).
  • La censura in questione viene definita “necessaria, in questo passaggio storico” (siamo all’ora delle decisioni irrevocabili) perché c’è la questione dei migranti (?) che dimostra come la violenza verbale sul web crei terreno fertile per gli attentati terroristici alle moschee in Nuova Zelanda (??). “I cattivi maestri possono far finta di niente (…) ma quella violenza è figlia dell’odio cieco spacciato per ‘la mia opinione’” .
  • Segue una rivelazione, dal sapore vagamente biblico: “Diciamo una volta per tutte, le opinioni non sono tutte uguali. Esistono opinioni informate (…) e propaganda mascherata da opinione. Sostenere che (…) il Nord Europa a temperature mediterranee e il Mediterraneo a temperature africane siano solo il risultato di fenomeni naturali (… è) agli antipodi di anni di studi e di un’opinione largamente maggioritaria degli scienziati” (qualcuno informi l’autore che qualche migliaio di chilometri di coste africane si affacciano sul Mediterraneo).
  • Dopo aver discettato dell’esistenza di un fronte “tranquillizzazionista” (la lingua italiana prima vittima del global warming), l’autore scopre che essendo diventato il global warming “mainstream”, allora “il mercato dell’opinione negazionista fiuta ampie opportunità”. Segue un passaggio melanconico, struggente in cui l’autore si macera per il maltrattamento ingiusto riservato alla povera Greta, e per gli attacchi alle ONG, alla sinistra, e agli studenti liquidati come fannulloni.
  • Finale lirico, alto: “In un paese ignorante, vecchio e sclerotico come l’Italia, un Paese tanto stupido da accanirsi contro (…) i giovani, mancavano giusto i tranquillizzazionisti” (insomma, noi italiani facciamo veramente schifo, ma se ci spaventiamo come chiede Greta allora saremo migliori). “Questa volta non dovremmo stare a guardare. La speranza è che i media facciano la loro parte: proteggano la libertà di espressione presa in ostaggio, non la sua grottesca parodia funzionale all’ignoranza e a chi ha deciso di sfruttare le maglie larghe della democrazia per diventarne il megafono”.

In sintesi: se non prenoti le prossime vacanze estive ad Arcangelo, sul Mar Bianco, allora sei un cospirazionista, un potenziale criminale, il mandante morale di attacchi terroristici. Sei uno che odia, che vota il partito sbagliato, che “fiuta opportunità”  per sovvertire l’ordine democratico le cui maglie sono evidentemente troppo larghe perché ti è consentito (per ora) di avere una opinione e di esternarla.

Visto che al Fatto Quotidiano non vogliono “stare a guardare”, il suggerimento è di cominciare a compilare una lista di pericolosi sovversivi dell’ordine democratico da zittire al più presto, magari con qualche retata notturna. Mi permetto di suggerire qualche nome importante, giusto per cominciare (così i provvedimenti fanno più rumore, e il messaggio arriva forte e chiaro per tutti):

 

*          Necessita rogatoria

**        Defunto, da riesumare e processare come Papa Formoso

 

—————

Un ringraziamento (!) ad Andrea Beretta per la segnalazione

 

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail
Published inAttualità

38 Comments

  1. Filippo Turturici

    Non amo troppo il caldo (afoso o torrido che sia) né il solleone, dunque una bella vacanza sul Mar Bianco me la farei volentieri. Purtroppo mia moglie, che è pure russa, insiste a preferire il caldo e il solleone quando andiamo al mare, e piuttosto che Arcangelo vorrebbe fare le vacanze estive sulla riviera adriatica. Accidenti alle mogli!

    P.S. Qualcuno informi gli autori di certi articoli che il clima mediterraneo non include nemmeno il Nord Italia, figurarsi la Svezia (salvo la costa ligure – colline, laghi e Triestino hanno un microclima ibrido, data soprattutto la pluviometria estiva).

    • Alessandro

      @Filippo…non mi meraviglio che sia russa, ormai la donna con la gonna la si trova raramente in Italia.
      Sei andato in Russia immagino..

  2. Giovanni

    Tratto da un articolo di Nature di alcuni anni fa:
    “Il nostro ecosistema è ormai un gigantesco esperimento chimico-biologico, in cui siamo contemporaneamente sperimentatori e cavie, speriamo che l’esperimento vada a buon fine, ma nessuno è in grado di prevederlo”.
    E’ per questo che considero veramente controproducente questo dissidio permanente. L’uomo è in grado di fare il peggio e il meglio per se stesso e l’eco sistema, clima compreso. Una cosa è certa ed è statistica del 2017, nel periodo 2012/2017 la frequenza del cancro al seno è aumentata del 10%. E’ solo un esempio per fare riflettere e magari proporre una modifica sostanziale del modello di sviluppo.

  3. Fabrizio Giudici

    Il (loro) problema è che se anche fosse domani e avessero un computer quantistico a disposizione ciò non garantirebbe ancora la predicibilita’ del clima, perché bisognerebbe avere a disposizione lo stato di ogni variabile di quell’immenso programma di calcolo.

    Però potrebbero sparare cazzate a raffica a velocità molto più alta.

  4. MAXX

    Certo che grazie a Diego c’è stata una bella rinfrescata !
    Senza di lui questo post forse sarebbe “piatto”.

    Grazie, grazie di cuore per questo fantastico recap.

  5. Fabrizio Giudici

    Purtroppo noi siamo in grado di condizionare qualsiasi cosa!

    Tipo? Per esempio: la velocità di rotazione terrestre? Le fluttuazioni del campo magnetico?

  6. robertok06

    @diego

    Sull’articolo da me postato… ho capito che si tratta di seasonality, so leggere, grazie.
    Cosa dice la penultima riga del testo della figura? 🙂

    ———-

    “Modelli
    Quanti ce ne sono che prevedono un’inversione del trend di riscaldamento?”

    Neanche uno, e lo sai perche’? Perche’ TUTTI prevedono che l’effetto radiativo della CO2 (i gas serra in generale) sia la causa scatenante del riscaldamento del pianeta… cosa tutta da dimostrare e che, soprattutto, non riesce a dimostrare i records/deati di paleoclimatologia (salvo utilizzando/inventando “statistica creativa” come hanno fatto Mann et al con l’hockey stick… non a caso non ha mai voluto rendere pubblico il suo codice di calcolo… molto scientifico come metodo, no??? 🙂 ).

    Persino l’articolo da me citato di Yan et al porta acqua al mio mulino della farloccaggine dei modellini… nelle conclusioni, copio e incollo:

    “Efforts to improve climate models need to be implemented to enhance hindcast and predictive skill in orderto ensure prediction and mechanisms of future warming “hiatus.””

    … persino l’hindcast fa acqua! 🙂

    Altra prova? L’articolo di Yan et al cita Mayer et al, lo si puo’ scaricare…

    https://link.springer.com/content/pdf/10.1007%2Fs00382-016-3057-z.pdf

    … che conclude cosi’:

    ” These results are used as a benchmark to evaluate the energy pathways during ENSO as simulated by coupled climate model runs from the CMIP3 and CMIP5 archives.

    The models are able to qualitatively reproduce observed patterns of ENSO-related energy budget variability to some degree, but key aspects are seriously biased.

    Area-averaged tropical Pacific OHC variability associated with ENSO is greatly underestimated by all models because of strongly biased responses of net radiation at top-of-the atmosphere to ENSO.

    The latter are related to biases of mean convective activity in the models and project on surface energy fluxes in the eastern Pacific Intertropical Convergence Zone region.

    Moreover, models underestimate horizontal and vertical OHC redistribution in association with the generally too weak Bjerknes feedback, leading to a modeled ENSO affecting a too shallow layer of the Pacific.

    Vertical links between SST and OHC variability are too weak even in models driven with observed winds, indicating shortcomings of the ocean models.

    Furthermore, modeled teleconnections as measured by tropical Atlantic OHC variability are too weak and the tropical zonal mean ENSO signal is strongly underestimated or even completely missing in most of the considered models.

    Results suggest that attempts to infer insight about climate sensitivity from ENSO-related variability are likely to be hampered by biases in ENSO in CMIP simulations that do not bear a clear link to future changes.”

    “Here we show that many of these additional factors are likely biased in models and hence may preclude a direct assessment of the feedbacks that govern sensitivity.”

    Allego figura qui sotto… distanza modelli-osservazioni? Anni luce!!! 🙂

    Letto? E’ una situazione disastrosa… a dir poco… non ne azzeccano una ‘sti modelli!… solo accordo qualitativo… sai che roba!…. ma basta mostrare due “pupoli” (come dicono a Trieste) colorati e il gregge climatocatastrofista e’ contento, come bambini che guardano un cartone animato.
    I colori sgargianti (scegliendo opportunamente le temperature di riferimento ed il range di variazione, ovviamente) fanno il resto.

    Leggi e ripassa per il prossimo esempio, ne ho l’hard disc letteralmente PIENO! 🙂

    Immagine allegata

  7. Giovanni

    @U.Crescenti
    “La Natura, non l’attività dell ‘uomo, governa il clima”
    Direi che la frase riportata qui sopra e che è anche il titolo di un libro in questa fase della storia dell’uomo è quasi una offesa all’uomo stesso. Purtroppo noi siamo in grado di condizionare qualsiasi cosa!

  8. Diego

    @Lupicino
    MITRE, p. 40
    “After carefully reviewing internal NOAA email correspondence, the MITRE Committee found no evidence that the Karl Study falsified, or intentionally distorted climate data. The Karl Study data were subsequently used in multiple peer-reviewed scientific publications”
    Karl potrà non piacerle, ma a oggi non risulta che abbia manipolato i dati.

    @Robertok06
    The global warming hiatus: slowdown or redistribution?, X Yan et al
    La figura che incolla ha uno scopo preciso (“To show the seasonality)”, come si può desumere leggendo il brano in cui se ne parla.
    “To show the seasonality, two extended seasons—November–March (NDJFM), northern winter
    (Figure 3a), and May–September (MJJAS), northern summer (Figure 3b)—were examined” e “For NDJFM, the global mean temperature for 1970–2013 and the linear trend for 1998–2013 (c) using NOAA data relative to the base period 1900–1999”.

    Può comunque scrivere a Yan, c’è la mail nella prima pagina.

    Lo studio su Science (The Little Ice Age and 20th-century deep Pacific cooling) si concentra prevalentemente sul pacifico e sui primi 2.000 metri, su cui ci sono più dati (per profondità superiori usano i dati WOCE). È un’ipotesi di lavoro che ha passato la peer review su Science. Servono altre verifiche e conferme. Se ci saranno, l’IPCC ne terrà conto.

    Modelli
    Quanti ce ne sono che prevedono un’inversione del trend di riscaldamento?

    • Massimo Lupicino

      as MITRE found in its report, the Karl Study did not include a disclaimer that it was not an official product of the Federal government. As a result, it is often mistaken as a NOAA publication – even though it was not subject to heightened internal governmental review – which has spawned additional, unnecessary controversy surrounding the study’s findings

      “The NOAA internal review, which was conducted by one NOAA scientist during a five-day period, was not considered by the MITRE Committee to be a sufficient internal review, given the anticipated importance and controversy of the paper(see Finding #5 in Section 4).”

      In altre parole, quello studio non doveva uscire come studio del NOAA, ma “solo” di Karl. Quello studio non e’ stato sottoposto ad una adeguata review interna da parte del NOAA. Eppure quello stesso studio, erroneamente attribuito al NOAA, fu usato per preparare la sarabanda mediatica che porto’ alla COP di Parigi.

      Pretendere che MITRE sputtanasse completamente il NOAA e desse completamente ragione al whistleblower era evidentemente una aspettativa eccessiva, ma non si poteva far finta di nulla perche’ l’accusatore di Karl, Bates, era uno scienziato di chiara fama, insignito per altro con la Medaglia d’Oro dal presidente Obama.

      L’Audit quindi si chiude con un pareggio sostanziale “lo studio non contiente falsita’ e la metodologia e’ corretta”, ma “quello studio non era stato sottoposto ad adeguata review interna, e non doveva uscire a nome del NOAA, di cui non era evidentemente una pubblicazione ufficiale”.

  9. robertok06

    A proposito di negazionismi (inesistenti) vs distacco dalla realta’… un esempio basato sui LORO dati:

    Fonte: Centro per la Ricerca sull’Epidemiologia dei Disastri, CRED, con base all’universita’ cattolica di Louwain, in Belgio… http://www.cred.be.

    Ho gia’ citato questo sito in passato, dato che e’ una costola di agenzie ONU, quindi certamente non in odore di lobby fossili o simili.

    Basta scegliere il menu “Publications”, e compare la lista di rapporti e studi vari prodotti da loro.

    Cliccare su “2018 Review of Disaster Events”, con allegato.

    Allego qui sotto un estratto di due tabelle, che metto una a fianco dell’altra. La prima mostra il numero di vittime, e le cause, la seconda il numero totale di persone coinvolte nei vari eventi per il 2018, rispetto alla media dei 18 anni precedenti, 2000-2017.
    Come si puo’ vedere, nel “terribile” 2018 pieno zeppo di eventi estremi che distruggono il pianeta e sterminano l’umanita’ (esagero un po’, ma veramente poco… rispetto al meme climatocatastrofista)… si vede che a parte terremoti e attivita’ vulcaniche, che esulano dall’ambito climatologico diretto, le cifre del 2018 sono PIU’ che confortanti!… magari anche il 2019 fosse come il 2018… da metterci la firma.
    In termini di vittime:

    – temperature estreme? 20 volte meno della media;
    – alluvioni? La meta’ della media;
    – Frane? Molto meno di 1/3 della media;
    – Tempeste (uragani/tornado/etc…)? OTTO volte di meno!
    – unico aumento? Incendi di foreste… 3,5 volte di piu’… ma contributo del 4,5% al totale attribuibile a meteo o clima (cioe’ una volta tolte le vittime di terremoti e vulcanismo);
    – ciliegina sulla torta? ZERO morti da siccita’, rispetto a ben 1361/anno di media!…

    Ovviamente so benissimo che una (probabilmente grossa) parte del miglioramento delle cifre, cioe’ diminuzione rispetto alla media precedente, e’ attribuibile a forme di prevenzione… ma questo va contro il mantra climatocatastrofista che non cita mai la possibilita’ futura di mettere in opera forme di mitigazione dei vari eventi meteo/climatologici… vedasi il caso degli incendi.

    Questa e’ solo una ennesima prova del distacco totale fra realta’ e informazione dei media, la grancassa della cricca IPCC. Il 2018 sara’ un anno da ricordare per quanto pochi siano stati gli eventi estremi, e quante poche vittime abbiano causato… mentre ad ascoltare greta&gretini che la supportano il 2018 sarebbe un annus horribilis da incorninciare nel museo degli orrori.

    Purtroppo il documento relativo agli impatti economici nel periodo 2000-2017 non riesco ad aprirlo, mi da un errore… e quello per il 2018 non e’ stato ancora pubblicato, ma sono sicuro che anche da quel punto di vista le cose non sono andate poi cosi’ male.

    Immagine allegata

  10. @Diego
    “Andamento della temperatura e della concentrazione di CO2 negli ultimi 600 milioni di anni. In nessun periodo CO2 e temperatura sono correlate”. Zavatti, “Sono scettico”
    Senz’altro avrò fatto molti errori in quel testo, ma quello citato è semplicemente la riproduzione di un grafico e la sua interpretazione che, credo, non richiede una vista molto acuta per essere fatta. Sottolineo la vista perché ho una forte miopia che, però, mi permette, senza occhiali, di possedere un piccolo microscopio.
    Almeno in questo caso … è uscita dal vasino!
    … Ma forse anche in altri casi, tipo la pausa, che c’è, è ben visibile, è misurabile ed è statisticamente reale, anche nelle temperature italiane che, notoriamente, assieme all’emisfero boreale, sono soggette ad un maggiore gradiente. Il mio ultimo post sull’argomento:
    http://www.climatemonitor.it/?p=49877

    … Ma forse anche nei modelli che fittano bene dove viene fatto il tuning dei parametri ma sbagliano, uscendo dall’intervallo di validità di quello che non è ma potrebbe essere chiamato fit. Accludo in fondo il grafico di un mio “modello” (neanche per idea, è un doppio fit non lineare) per i dati CET+NOAA (terra+oceano, 1811 sta per novembre 2018) esteso non al 2100 ma al 2200 e indietro, al 1500. Sembra piuttosto buono ma è, parzialmente, frutto della scelta di usare il 1850 come anno di separazione per l’uso di uno o l’altro fit (cherry picking, anche se non fasullo come sembra). Sia come sia, è certo migliore, come previsore, dei modelli globali e fornisce una anomalia di circa 1.8°C al 2200, rispetto al periodo pre-industriale. Non credo che userò mai questo fit, ma c’è e fornisce informazioni. Non lo mostro qui, ma se provo ad andare indietro di qualche migliaio di anni, l’estrapolazione del fit fallisce clamorosamente, dimostrando di essere, appunto, un fit e non un modello basato su leggi fisiche. Franco

    Immagine allegata

  11. robertok06

    @fabrizio giudici

    “Bene: in attesa che costruicano il Quantum Computer opportuno e ci facciano girare sopra le simulazioni, …”

    Il (loro) problema è che se anche fosse domani e avessero un computer quantistico a disposizione ciò non garantirebbe ancora la predicibilita’ del clima, perché bisognerebbe avere a disposizione lo stato di ogni variabile di quell’immenso programma di calcolo.

    È una mission impossible, che se lo mettano in testa.

  12. Fabrizio Giudici

    Ringrazio Diego per lo spunto sul Quantum Computing e il suo ruolo nel dibattito sull’AGW. Cercando in giro ho trovato questo spassoso (in questo contesto) estratto di conferenza:

    https://www.inverse.com/article/42244-sxsw-2018-quantum-computers-end-climate-change-debate

    La conferenza è intitolata “SXSW 2018: Quantum Computers Could End Climate Change Debate, Says Expert – Give deniers data they can’t refute.”. Il riferimento ai “negazionisti” (deniers) fa comprendere bene che si è giocato in casa degli agwari.

    Bene. Cosa c’è scritto nel pezzo?

    “This issue with climate change is that it can be argued because most of the science can be disproven,” Hurley said during his panel. “Because in classical systems, it is very hard to model a quantum system. So what happens is a lot of the forecasts we make, they prove to not be accurate. That gives people the ability to say they aren’t real.”

    Cioè: l’ammissione esplicita che nessun modello attuale è accurato. Ma il Quantum Computing risolverà la questione. Bene: in attesa che costruicano il Quantum Computer opportuno e ci facciano girare sopra le simulazioni, possiamo concludere per bocca di un esperto con pedigree eco-liberal che, per ora, non abbiamo niente di tangibile. Grazie Diego.

  13. giovanni geologo

    Per Robertok 06
    Grazie per il link sul documento sull’utilizzo delle risorse idroche.Purtropo non capisco il perché ma mi é impossibile rispondere direttamente a dei commenti già postati non sono piu’ riuscito a rispondere (il bottone submit comment rimane bloccato)

  14. robertok06

    @diego

    “Oggi, a 3 anni di distanza, è aumentato.”

    E’ aumentato perche’:

    1) Lo si misura, con precisione tutt’altro che spettacolare, da pochi decenni;

    2) Aumenta — IN SUPERFICIE– dalla fine dell’ultima era glaciale…, infatti gli strati profondi si stanno ancora RAFFREDDANDO a causa della LIA: quello che ti sfugge ed i tuoi sodali fanno finta di ignorare, perche’ non hanno idea di come modellizzarlo!, e’ che l’inerzia termica degli oceani e’ spaventosamente grande, e ci vogliono letteralmente MILLENNI per “spalmare” ogni eccesso di calore, o far uscire termalizzando calore nel caso di eccessi “di freddo”:

    https://phys.org/news/2019-01-bottom-pacific-colder-possibly-due.html

    Buona lettura.

    ——————-

    “La scienza avanza così, giusto? Le chiedo quindi: perché si concentra sugli aspetti di imprecisione dei modelli, che ci sono, e li ingigantisce per affermare che i modelli sono farlocchi? ”

    Non ingiganstisco nulla! Siete voi che li miniaturizzate i mille problemi dei modelli climatici! Ma senti questo!

    “Non le sembra che così facendo rischia di perdere di vista il quadro complessivo, cioè che tutto sommato ci hanno preso e continuano a prenderci?”

    Non ci hanno preso proprio per nulla, non l’hai capito? Hanno talmente tanti parametri liberi, spesso nei codici non sono nemmeno delle osservabili fisiche!… e non lo dico io, lo scrivono su riviste specializzate!… ne hanno talmente tanti che, ovviamente, riescono a fittare in hindcasting con precisione piuttosto modesta non appena proiettano al futuro di soli pochi anni… vedasi qui sotto.

    ——————–

    “E: perché non prende mai in considerazione l’ipotesi per cui i modelli potrebbero essere sbagliati ma nel senso opposto, cioè che starebbero sottostimando il riscaldamento futuro?”

    Ah!… questo e’ possibile, certo. E se fosse vero vorrebbe dire che ci sono altri fenomeni fisici che contribuiscono al clima… nel qual caso sarebbe una conferma (ulteriore) della farloccaggine dei modelli.
    Nota che quando dico che sono “farlocchi” intendo il loro uso predittivo, come diceva Manabe (e come so benissimo dato che sviluppo modelli di simulazione da piu’ di 30 anni!) i modelli vanno bene per studiare il clima, ma non per fare predizioni.
    Per quello, don’t take my word for it… ascolta i gur dei modelli Gavin e Tim nei due video che ti ho linkato… perche’ non l’hai fatto invece di rispondermi subito? Ti interessa imparare qualcosa o no?

    Eddai!

    Immagine allegata

  15. robertok06

    @Diego

    “che le temperature sono in pausa dal 1998 >
    svariati articoli (su una cosa che non c’è”

    Ma dai! Non c’e’ stato uno iato con conseguente trend di temperatura IN DIMINUZIONE (vedasi pendenza della linea tratteggiata per i dati global)????

    Barnum o Orfei?

    Ciao bello!

    Enjoy the reading, and the figure!

    “The global warming hiatus: slowdown or redistribution?, X Yan et al – Earth’s Future 4 2016 p472-482

    https://agupubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.1002/2016EF000417

    Oh!… roba “vostra”!… mica invenzioni della lobby dei fossili o dei negazionisti di climatemonitor!…
    Riprova con calma…

    Immagine allegata

  16. diego

    @roberto06K
    @Roberto06K
    Tre anni fa le chiesi se, secondo lei, il contenuto di calore degli oceani, nei prossimi 20 anni, sarebbe aumentato, diminuito, rimasto uguale. Mi rispose, allora, che non poteva rispondere (invocando la complessità del sistema accoppiato atmosfera-oceano). Oggi, a 3 anni di distanza, è aumentato. Può darsi benissimo che, per qualche meccanismo fisico-chimico ancora ignoto, da domani quel calore sparisca e gli oceani si raffreddino. Ma, penso che anche lei possa ammetterlo, è altamente improbabile. Se è d’accordo su questo, cioè che complessità non equivale a inconoscibilità, possiamo fare un passo avanti e dire che nonostante si basino su equazioni solide, i modelli non sono ancora precisi al centimetro, ci sono parecchi buchi nelle griglie, serve più potenza di calcolo (occhio però agli avanzamenti nel settore dell’IA e del quantum computing). Sono però tutte cose risapute e discusse pubblicamente, tutte cose su cui si sta lavorando al fine di avere un risultato migliore e più accurato. La scienza avanza così, giusto? Le chiedo quindi: perché si concentra sugli aspetti di imprecisione dei modelli, che ci sono, e li ingigantisce per affermare che i modelli sono farlocchi? Non le sembra che così facendo rischia di perdere di vista il quadro complessivo, cioè che tutto sommato ci hanno preso e continuano a prenderci?
    Chiudo con due ulteriori considerazioni. A mio avviso, se c’è un vero elemento di imponderabilità, che davvero rischia di far saltare le previsioni, si tratta delle scelte delle società e della politica. È d’accordo?
    E: perché non prende mai in considerazione l’ipotesi per cui i modelli potrebbero essere sbagliati ma nel senso opposto, cioè che starebbero sottostimando il riscaldamento futuro?

  17. robertok06

    @Diego

    “che le temperature sono in pausa dal 1998 ”

    Ma dai! Adesso non c’e’ stata neanche pausa/iato???
    Missing in action pure quella????

    “The observed recent warming hiatus, defined as the reduction in GMST trend during 1998 2012 as compared to the trend during 1951–2012… etc…”
    https://www.ipcc.ch/site/assets/uploads/2018/02/WG1AR5_Chapter10_FINAL.pdf

    Dopo aver cambiato wikipedia per eliminare Moore dalla lista dei fondatori di Greenpiss, mi aspetto che adesso modificherete a posteriori i rapporti IPCC per rimuovere tutte le molteplici referenze allo iato!

    A quelli che delirano come te, a Trieste dicono : “bevi col tappo!” 🙂

  18. Diego

    La CO2 non contribuisce all’effetto serra >
    “Ma questi discorsi hanno un senso solo per chi crede all’esistenza dell’effetto serra, cioè che assorbendo infrarosso certi costituenti dell’atmosfera farebbero salire la temperatura terrestre”, Gianni, 11/03/2019
    “Andamento della temperatura e della concentrazione di CO2 negli ultimi 600 milioni di anni. In nessun periodo CO2 e temperatura sono correlate”. Zavatti, “Sono scettico”

    che in cima all’atmosfera c’è un coperchio > “Ostacolando fisicamente la dispersione del calore verso l’alto, la nostra atmosfera assicura il mantenimento di una temperatura gradevole sulla superficie della Terra”, Gianni, commento del 12/03/2019

    che è colpa delle isole di calore urbano > argomento ricorrente fino all’incirca al 2010 (http://www.climatemonitor.it/?p=211) Poi siccome ha smesso Watts anche qui lo si è accantonato…

    che le temperature sono in pausa dal 1998 > svariati articoli (su una cosa che non c’è… uno tra tanti http://berkeleyearth.org/2018-temperatures/)

    che il climategate è una cosa seria > Innumerevoli articoli (http://www.climatemonitor.it/?p=15490, http://www.climatemonitor.it/?p=30979, http://www.climatemonitor.it/?p=5738). Poi sono arrivate 10 indagini indipendenti che hanno stabilito che no, i dati non sono stati truccati

    che la NOAA trucca i dati > l’ultimo post qui (http://www.climatemonitor.it/?p=49969), poi tutti quelli sulle secchiate, ma forse dopo il rapporto MITRE…

    Potrei andare avanti, ma il senso dovrebbe essere chiaro, sono tutte cose che sono state scritte qui su Cm. E che sono sbagliate.

    • Ok bene. Sui commenti non rispondo, abbiamo l’abitudine di lasciare libertà di opinione anche a chi sbaglia. Capisco che non vada di moda ma tant’è. Sui post grazie dei link, qualche lettore attento tornerà a leggerli e capirà che i tuoi sono pretesti.
      Attendo il resto per la stessa ragione.

    • Massimo Lupicino

      Sei come il lupo che dice all’agnello “allora e’ stato tuo padre!”. Gli interventi si fanno sui singoli pezzi, entrando nel merito, cosa che non fai perche’ evidentemente non sei in grado di farlo. In questo post il tuo intervento l’hai fatto, auspicando apertamente la censura da bravo pasdaran quale ti conosciamo. Fatto il tuo intervento in cui chiedi la censura delle opinioni non in linea con la tua, qualsiasi altro post non e’ necessario, ma conferma solo il tuo approccio iniziale.

      Quanto a Karl e alle sue secchiate ti rispondo volentieri visto che e’ uno dei pochi punti che hai citato che non sono frescacce. Dovresti sapere bene che Karl e’ stato sputtanato da un suo collega di lavoro. Whistleblower, piu’ elegante come termine. Allo sputtanamento in questione ha fatto seguito un audit interno, con findings che definire “major” e’ limitativo. QUindi non e’ CM a mettere in dubbio il lavoro di Karl, e la pretesa dello stesso Karl di rappresentare il NOAA. E’ il NOAA stesso a farlo. Ma in preda ai tuoi deliri e alla tua necessita’ di mettere sterco nel ventilatore non puoi permetterti di entrare nel merito delle singole questioni. Questo lo sappiamo ed e’ per questo che non pretendiamo troppo da te.

      Hai voglia a seminare acronimi a parlare di rapporti MITRE o di meme. Tu quel rapporto non l’hai mai letto, perche’ altrimenti saresti giunto alle conclusioni che ho riassunto sotto l’articolo in questione sul Rescue Team. Raccogli immondizia da altri siti e la rovesci qui dentro senza essere capace di difendere quello di cui parli. Il rapporto in questione mette Karl in una luce semplicemente terribile, lo diffida dall’utilizzare uno studio metodologicamente corretto ma altrettanto “controverso” (termine usato nel rapporto) a nome del NOAA. Di fatto lo sconfessa e lo umilia. Non sorprende che si sia pensionato. Risparmiati gli acronimi e intervieni a tempo debito, altrimenti sono tutte chiacchiere per altro fuori contesto.

      In compenso ti facciamo parlare e dire scemenze in quantita’ su questo Blog, nonostante tu stesso auspichi la censura delle voci non in linea con la tua. Vedi? La differenza e’ tutta qui.

  19. robertok06

    @don Diego della sfiga (sfiga di non poter documentare le sue affermazioni e doversi solo limitare a boutades come quest’ultima sua… penosa…)

    “che i modelli sono farlocchi”

    Tralasciando la lunga lista di stupidaggini attribuite a questo sito e fake science news spacciate per vere… che i modellini siano farlocchi lo disse pure quello che li invento’!… S. Manabe:

    “The climate model is a very good tool for understanding climate, but a very bad tool for predicting climate”

    Voi scienziati farlocchi utilizzate i modellini per fare predizioni del futuro, a secoli di distanza, quando sono i modellisti stessi a scrivere, nei loro articoli, che al massimo si arriva a 10-15 giorni, con i modelli state-of-the-art ad alta risoluzione dell’ECMWF.
    Le citazioni bibliografiche a supporto di quanto dico sono talmente tante che non saprei da dove cominciare.
    Per i diversamente conoscenti come te, si potrebbe dire ignoranti ma tale aggettivo descrittivo viene spesso preso per insulto… che non e’, descrive e basta… si puo’ ascoltare il puppetmeister dei modelli, Gavino il Modellista, del GISS NASA… qui:

    https://www.ted.com/talks/gavin_schmidt_the_emergent_patterns_of_climate_change/transcript

    Ci sono persino i transcripts!!

    Enjoy my friend! 🙂

    “The different scales that give you these kinds of patterns range over an enormous range of magnitude, roughly 14 orders of magnitude, from the small microscopic particles that seed clouds to the size of the planet itself, from 10 to the minus six to 10 to the eight, 14 orders of spatial magnitude. In time, from milliseconds to millennia, again around 14 orders of magnitude. ”

    ” Climate models in the 2010s, kind of what we’re working with now, four orders of magnitude. We have 10 to go, and we’re increasing our capability of simulating those at about one extra order of magnitude every decade. One extra order of magnitude in space is 10,000 times more calculations. And we keep adding more things, more questions to these different models. ”

    Mancano “solo” 10 ordini di grandezza… come potenza di calcolo, prima di poter veramente SIMULARE il clima del pianeta terra…. atmosfera, oceani, accoppiati fisicamente, chimicamente, biologicamente, con l’aggiunta della componente antropica e le sue emissioni future…
    Un decennio per ogni ordine di grandezza “aggiunto” alla precisione della simulazione… e 10 ordini di grandezza mancanti… mmmh.. a casa mia fa 1 secolo almeno di attesa.
    E’ una mission impossible, amico mio!

    Sara’ forse per quello che Tim Palmer, uno dei guru (matematico pure lui come Gavino il Modellista) propone di passare all’ “Inexact computing”?… la computazione inesatta?… cioe’ utilizzare hardware informatico che utilizzi rappresentazioni numeriche con meno bit di precisione, ma molto piu’ veloci?… ti rendi conto?…

    https://www.perimeterinstitute.ca/videos/tim-palmer-climate-change-chaos-and-inexact-computing

    Un altro video col quale potrai divertirti, e continuare a SOGNARE di vedere, un giorno, una simulazione globale del clima del pianeta che possa assomigliare anche lontanamente alla realta’.

    P.S.: ho corretto il testo di Gavino… “14 to go” riportato nei trascripts e’, ovviamente, “10 to go”, cioe’ 14-4.

  20. Diego

    @Lupicino
    “La storia dell’umanita’ e’ fatta di una minoranza di “opinioni sbagliate” che hanno reso il mondo migliore”. Non è questo il caso.
    “La lista di scienziati pluri-titolati che contestano la narrativa e’ lunga”. Infinitamente più breve di quelli che la supportano (99.8 vs 0.2?). In ogni caso, nessuno di quei pluri-titolati ha fornito argomenti validi per smentire la spiegazione (non narrativa, badi bene) oggi prevalente.
    “Da villaggio di Asterix siamo diventati metropoli evidentemente”. Rivendica un’originalità che non ha. Lei ripete spesso memi che partono dai paesi anglosassoni e da lì si diffondono negli altri stati, grazie a un network di giornali, televisioni, radio, siti, social.

    @Guidi
    “ti chiedo di farlo solo per quelle che, tra le cose che hai scritto, sono panzane”. Ho indicato solo “panzane” (uso la sua espressione) che ho letto qui su CM, scritte da lei, da altri autori o da commentatori.

    @Crescenti
    Sto leggendo il libro di Battaglia. Purtroppo niente di nuovo, niente che non sia già stato ampiamente falsificato.

    • Ok, prendo atto che i riferimenti non li hai.
      Enjoy.

    • Massimo Lupicino

      Chiamato a circostanziare accuse e scemenze attribuite a questo Blog (e mai dette), al solito ti rifugi in altri epiteti, accuse e ulteriori scemenze.

      Non c’e’ una volta che intervieni in questo forum senza finire per renderti ridicolo. Torna da dove sei venuto, dove essendo tra simili la tua autostima ne verra’ rafforzata di conseguenza. Scrivendo qui, rafforzerai solo i convincimenti di chi non crede alle frottole di cui tu sei evidentemente innamorato.

      Ed e’ per questo che i tuoi post continuano a trovare spazio su queste pagine (finche’ non prevale l’estenuazione di chi e’ costretto a leggerli).

  21. ALEX

    Sig.Lupicino,
    il giornale in questione è di “una certa parte politica” (chi vuol capire,capisca) ed infatti quella parte politica sta sfruttando anche il clima,per cercare di recuperare voti,visto che sono in crisi in tutta Europa,tutto qui!

    • Massimo Lupicino

      Caro Alex, come sai ci si astiene molto volentieri dalla politica spiccia italiana, e al piu’ si discute delle implicazioni a livello mondiale di certe argomentazioni che, non a caso, sono cavalli di battaglia di ambienti globalisti. I riflessi ovviamente sono anche a casa nostra, ma le dinamiche sono molto piu’ grandi, e certe agende chiaramente eterodirette e non nazionali. Quindi parlare di politica italiana non solo ci porta fuori strada, ma e’ semplicemente inutile 🙂

  22. Uberto Crescenti

    Mi rivolgo a Diego. Provi a contestare scientificamente e non con affermazioni generiche il libro curato da Fred Singer con altri 24 Scienziati dal titolo: “La Natura, non l’attività dell ‘uomo, governa il clima” o anche il recente volume curato da F. Battaglia, U. Crescenti, M. Giaccio, L. Mariani, E: Miccadei, N. Scafetta (tutti professori universitari) dal titolo : “CLIMA BASTA CATASTROFISMI, riflessioni scientifiche sul passato e sul futuro”, ambedue editi da 21mo Secolo. Se sarà capace allora potremmo aprire un dibattito.
    Uberto Crescenti

  23. Alessandro

    Un altro scempio quotidiano, tensione sociale alle stelle grazie ad un’opinione da cui non si può dissentire, pazzesco ai livelli in cui stiamo arrivando, Repubblica:
    https://www.repubblica.it/cronaca/2019/03/19/news/verona_forum_famiglie_tutti_contro-221964228/?ref=RHPPBT-BH-I0-C8-P12-S1.4-T1

    Ragazzi vogliono farci credere che la storia da dove veniamo non è importante, un pò come ignorare la storia climatica: siamo su quell’onda social.
    Tutto quello che è stato fatto finora dall’uomo è da buttare e tutto quello che è moda di oggi è sacro!!

    • Alessandro,
      restiamo sul clima che basta e avanza. Non è che tutte le follie che la gente si inventa debbano per forza passare di qui.

  24. Diego

    Beh, di cosa vi preoccupate? Avete sempre un sacco di siti in cui scrivere che la CO2 non contribuisce all’effetto serra, che in cima all’atmosfera c’è un coperchio, che è colpa delle isole di calore urbano, che le temperature sono in pausa dal 1998, che è solo variabilità naturale, che l’Antartide si sta espandendo, che la crescita della CO2 sgue l’aumento delle temperature, che il climategate è una cosa seria, che è in arrivo un’era glaciale, che è colpa del sole+le macchie solari+delle nuvole+i cicli di Urano+i raggi cosmici, che l’hot spot non c’è, che i modelli sono farlocchi, che l’hockey stick è falso, che la NOAA trucca i dati, che Karl trucca i dati, che GISS, Hadley, Berkely, C&W e ECMWF truccano i dati, che i coralli stanno bene e che l’acidificazione non c’è, che la comunità scientifica è divisa, che il livello dei mari non cresce, che è tutto un complotto e che le industrie dei fossili non hanno mai versato un tollino per fare disinformazione… Vi leggo da anni, e avete scritto tutte queste cose e molte ancora. Potete tranquillamente continuare a farlo. Resta il fatto che le opinioni non sono tutte uguali. Le vostre, spesso, sempre più spesso, sono sbagliate. E siccome state perdendo credibilità ogni giorno che passa, diventate sempre più cattivi. Poi però non lamentatevi se vi bannano.

    • Massimo Lupicino

      La storia dell’umanita’ e’ fatta di una minoranza di “opinioni sbagliate” che hanno reso il mondo migliore, e di numerosi inquisitori che quelle opinioni hanno cercato di metterle a tacere, con le buone o piu’ spesso con le cattive. La lista di scienziati pluri-titolati che contestano la narrativa e’ lunga, non si limita certo ai pochi nomi inclusi in questo post. E’ una ottima compagnia, credimi. Sicuramente migliore di quella stradominante sui media che ci vuole a prendere il sole a Murmansk pena l’espulsione dalla societa’ ‘civile’.

      PS: “Avete sempre un sacco di siti in cui scrivere”… Questa e’ bellissima. Da villaggio di Asterix siamo diventati metropoli evidentemente. Fa piacere pensarlo, ma si scrive solo qua, rubando il tempo alle proprie famiglie e non dormendo la notte, e senza niente in cambio che la consapevolezza di fare qualcosa di giusto. Tempo da perdere per visitare millemila siti che ripetono belanti la stessa filastrocca, personalmente non ne ho. Quel tempo preferisco usarlo per far lavorare il mio cervello, studiare, informarmi, e qualche volta scrivere.

    • Diego, ti chiederei di portare i riferimenti, ma siccome sono buono, ti chiedo di farlo solo per quelle che, tra le cose che hai scritto, sono panzane. Sai perfettamente quali sono, vediamo se ce la fai. Altrimenti restano panzane ma sono tue.

  25. Fabrizio Giudici

    ** Defunto, da riesumare e processare come Papa Formoso

    Ora qualcuno, ricordando che il cadavere fu riesumato e gettato nel Tevere, ti accuserà di istigazione all’inquinamento.

  26. Andrea Beretta

    Caro Massimo
    quell’articolo è una specie di manifesto per farci capire cosa può accadere in futuro. Motus in fine velocior, e in nuce è presente il programma con cui il mainstream vuole presentarsi a noi: “le opinioni non son tutte uguali”. Di conseguenza il voto, insomma. Han gettato la maschera, dopo anni di ipocrisie. Ricorda sempre più un romanzo orwelliano, i suoi maiali (più uguali degli altri) o il suo grande fratello che tutto vede e dalle cui opinioni non puoi dissentire. Pena, la rieducazione

    • Massimo Lupicino

      Caro Andrea, Orwell percola da tutti i pori. Ma anche Soloviev, persino Carpenter (essi vivono). Quello che sta accadendo e’ stato previsto da molto tempo.

      Del resto, come diceva Marx la storia si ripete, la prima volta in tragedia e la seconda in farsa. Chiaramente qui siamo alla farsa, per fortuna.

Rispondi a Franco Zavatti Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »