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Un inverno vero

“Il riscaldamento globale esiste, ma il clima non sempre potrebbe collaborare.”

[photopress:Hong_Kong.jpg,thumb,pp_image]Latitudine 22,33°, longitudine 114,18° Hong Kong potrebbe non avere più inverni a partire dal 2020-2030. Questa la sconvolgente news pubblicata sul sito della WMO appena dieci giorni fa. Poco male, eventualmente potremmo prestargliene un pò dei nostri. Verrà pure dalla massima autorità meteorologica della capitale della tecnologia, ma forse non contiene esattamente l’appeal per essere pubblicata sul sito della massima autorità meteorologica mondiale. Ad ogni modo, ognuno pubblica ciò che crede.

Dal canto nostro avremmo preferito leggere ad esempio qualcosa sull’insolito -si fa per dire- comportamento dei ghiacci artici in questo freddo inverno 2008. Ancora poco male, invece di leggerlo lo scriviamo.

[photopress:NHICEMAR1508.jpg,thumb,pp_image]Lo scorso settembre l’estensione del ghiaccio marino artico ha raggiunto il minimo storico dall’inizio dell’era dei rilevamenti satellitari. Questo è un fatto noto. Nel corso degli ultimi mesi invece, per l’appunto i mesi invernali, c’è stato un veloce rinnovo della massa ghiacciata, tanto che sin qui sono stati recuperati circa 11 milioni di Kmq rispetto al minimo di settembre, cioè circa un milione di kmq in più rispetto all’anno scorso nello stesso periodo ed in un range di circa 500,ooo Kmq attorno alla media storica.

[photopress:SHICEMAR15.jpg,thumb,pp_image]Passiamo ora all’emisfero meridionale. Già l’anno scorso l’estensione del ghiaccio marino antartico aveva segnato un record ed ora, forse in conseguenza di ciò e nonostante la stagione estiva australe, c’è un 40% di ghiaccio in più di quanto ce ne fosse l’anno scorso nello stesso periodo. In effetti anche l’andamento delle anomalie conferma [photopress:current_anom_south.jpg,thumb,pp_image]quanto appena riportato.

Alla luce di questi dati non è sorprendente che l’estensione globale dei ghiacci sia attualmente sopra la media. E non stupisce neanche che il New York Times abbia pubblicato i risultati di uno studio portato a termine dal Mountain Glacier Monitoring Service (che è supportato dall’UNEP, United Nations Environmental Program, ovvero una delle due gambe dell’IPCC), nel quale si sottolinea che il ghiaccio artico si sta sciogliendo molto velocemente e che non ci sono segnali di inversione di tendenza. [photopress:global_daily_ice_area.jpg,thumb,pp_image]Lo studio, guarda un pò, si ferma al 2006. Certo, nell’ottica di queste news e di quella con cui abbiamo cominciato, leggere che comunque l’artico continua a perdere volume (con riferimento al ghiaccio vecchio e permanente) potrebbe disorientare. Questa in effetti la notizia apparsa su più fonti, nel solito stile drammatico della propaganda dell’AGW. Non è stata dunque sufficiente la fase fredda del Pacifico orientale protrattasi per gli ultimi mesi, la massa di ghiaccio vecchio ha continuato a diminuire.

Forse perchè la Niña non è direttamente collegabile a queste oscillazioni, come non lo è il trend di riscaldamento (attualmente arrestatosi) registrato negli ultimi decenni. Potrebbero essere più direttamente correlate con questa diminuzione di massa le correnti fredde che dall’Artico scendono verso l’Atlantico, soprattutto perchè innescate da una prolungata fase positiva dell’Oscillazione Artica, che dopo una breve fase negativa, almeno nelle previsioni della NOAA, sembra dirigersi nuovamente in territorio positivo, continuando ad alimentare questo flusso in uscita dalle latitudini più settentrionali. I prossimi mesi ci diranno se una AO in fase negativa potrà rallentare o far cessare il trend di diminuzione del ghiaccio vecchio e permanente.

Una cosa è comunque certa, per ora tutto tace, ma il ghiaccio nuovo, formatosi in grande quantità questo inverno, dato che per sua caratteristica si scioglie più velocemente di quello vecchio tornerà a fare notizia non appena inizierà la naturale fase di riscaldamento e fioccheranno gli articoli, i peana e le previsioni a tinte fosche. Buona lettura.

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Published inAttualità

10 Comments

  1. […] nostre considerazioni sullo scorso mese di gennaio 2008 e, più in generale, sull’intera stagione invernale. Mesi notevoli sotto molti punti di vista, ai quali è seguito un febbraio molto simile, durante il […]

  2. Bell’articolo come tutti quelli che con dati reali sfatano i tabu sul GW e sulla correlazione tra GW ed causa antropica; ma purtroppo il pensiero unico ci obbliga a venerarli! e guai se non lo facciamo perche’ le lobbies economiche lo esigono!

  3. Stefano Di Battista

    Un’analisi lucida e chiara: complimenti.

  4. marcus

    Sai perchè ne sappiamo quanto prima? perchè è il procidimento ad essere clamorosamente sbagliato!
    Il bravo scienziato cosa fa? raccoglie dati, li analizza e deduce le soluzioni.
    Lo studioso, invece, immagina una realtà, raccoglie i dati che suffragano la sua tesi ed attende il consenso generale.
    Ecco! noi siamo circondati da studiosi!

    Approvo!
    gg

  5. Francesco

    Credo che bisognerebbe capire proprio il perchè i grandi motori anticiclonici che dominavano il tempo in Europa siano quasi letteralmente scomparsi dalle posizioni geografiche che fino a qualche anno fa gli stessi avevano.
    Si parla tanto di riscaldamento globale causato da un non ben dimostrato riscaldamento globale causato da inquinamento Umano, forse una minima componente di tali affermazioni potrà in parte essere causa, non di un surriscaldamento globale, ma di una enfatizzazione dei fenomeni estremi.
    Più attendibile sarebbe pensare di capire se gli oceani possano aver influito sullo spostamento dei vari baricentri anticiclonici e ciclonici che dominano il fattore tempo sul pianeta.
    Oppure ci sono alcune verità che vengono occultate per tenere la popolazione all’oscuro di cosa realmente stà accadendo.
    Il mio consiglio e quello di guardare attentamente l’attività del sole negli ultimi 15 anni, di come la radiazione solare possa aver in qualche modo modificato gli schemi tradizionali di quelle che noi chiamavamo stagioni.

  6. Domande molto interessanti, marcus. Il guaio del movimento “AGW” e’ che risolve tutto con la CO2, per cui fenomeni interessantissimi vengono liquidati con improbabili denunce contro i guidatori di SUV. E quindi ne sappiamo sempre quanto prima…

  7. marcus

    Sul tema varrebbe la pena spendere più di una parola. La prima:ancora una volta capiamo quanto le correnti marine influenzino il nostro clima. E’ chiaro che avere un anomalia positiva di 3 o 4 gradi intorno al polo nord anziché averne una negativa, sarà differente, nooo?

    la seconda: si parla molto in giro di vortice polare, di assenza delle grandi alte pressioni come quella russa e, negli ultimi tempi, anche azzorriana…insomma: siamo sicuri che il Global Warming non sia altro che la conseguenza della latitanza di questi grandi soggetti atmosferici?
    Faccio un esempio che aiuterà a capire: se sulla russia in inverno non si forma l’alta pressione termica è chiaro che il freddo non si formerà. Le pianure russe per quanto parte di un continente, sono una bella fetta di pianeta. Se su questa bella fetta noi abbiamo anomalie termiche positive di diversi gradi come abbiamo avuto in questo inverno (dovute alla latitanza dell’alta russa-siberiana) è chiaro che partiamo già con il piede sbagliato!
    Se a ciò aggiungiamo che sia l’europa, sia l’asia, sia il medioriente traggono il freddo invernale da quelle zone ( dove il freddo poi non si forma), risulta di facile comprensione come due continenti siano preda di anomalie termiche positive dovute non già direttamente all’inquinamento (come si dice da parte di molti) ma bensì a causa dell’assenza di una grande componente atmosferica: l’alta pressione russo-siberiana. Quest’anno ad onor del vero c’era, solo spostata di diverse migliaia di km più ad est del solito.
    Lo stesso discorso potrebbe essere fatto per le alte pressioni polari che stentano ad affermarsi a causa di un Vortice polare che nelle ultime stagioni pare indemoniato!
    E l’alta azzorriana?? dov’è? ogni tanto compare, come a inizio stagione invernale: peccato che fosse piantata sul nordeuropa e da lì non si volesse schiodare!
    Vi è infine l’alta pressione affricana che ogni tanto viene a farci visita: troppo spesso! Ma qui forse conosciamo anche la causa: la AMO++ certo non è di grande aiuto alla nostra causa.

    Allora la domanda che vi pongo è la seguente:
    premesso che sto analizzando solo la stagione invernale, premesso che le alte pressioni russo-siberiana, groenlandese, polare, sono necessarie per creare il grande serbatoio freddo ( e non solo per l’europa), premesso tutto ciò, siamo sicuri che stiamo cercando le ragioni e cause di questo generale riscaldamento del pianeta nella giusta direzione? l’assenza di queste alte pressioni cui secondo me è in gran parte dovuto il riscaldamento globale ( almeno in inverno), possono essere spiegate con l’antropocentrismo? può l’uomo determinare la fuga dell’alta russosiberiana? o forse le alte pressioni e le basse pressioni sono in funzione e collegate agli oceni ( penso alla salinità degli stessi che può variare non solo con lo scioglimento dei ghiacci ma anche con maggiori o minori precipitazioni piovose o semplicemente con una diversa dinamica delle correnti).
    Come vedete questo è un ulteriore pezzo di carne sul fuoco che evidentemente non attira molti commensali.

  8. Marcello

    Il trend dell’emisfero australe è ancor più impressionante considerato che la marcata anomalia positiva dell’estensione dei ghiacci si è registrata in estate. Bell’articolo,
    buona Pasqua

  9. Fabio

    Come sempre un bell’articolo.
    Come sempre nulla di nuovo sugli articoli inesatti riportati in tutto il mondo, nn solo in Italia, a riguardo di un’argomento delicato come quello del GW.
    Mi sembra insensato aggiungere altro all’ennesimo grande articolo di Guido Guidi.

    Buona Pasqua.

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