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Climatemonitor Posts

Game over?

Lo “scetticismo” climatico è una posizione moralmente indifendibile. Il dibattito è concluso, e lo è già da qualche tempo, in particolar modo su questo blog. Cancelleremo ogni commento che negherà la schiacciante preponderanza del consenso scientifico circa il cambiamento climatico, proprio come cancelleremmo commenti che mettano in dubbio la veridicità dell’Olocausto, o le uguali capacità mentali e il valore dell’essere umano nelle diverse etnie. Questi “dibattiti” sono semplicemente il tentativo moralmente indifendibile di nascondersi dietro il concetto di tolleranza intellettuale. Quindi, se sei uno scettico, potresti anche essere ben intenzionato, e sicuramente la tua opinione è la benvenuta, ma noi non ne siamo interessati.

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E’ arrivata l’estate!

L’abbiamo attesa a lungo, divisi tra il sollievo di poter continuare a lavorare senza essere messi a dura prova dalle temperature troppo alte, ed il timore che l’instabilità e le piogge di questa primavera un po’ tardiva finissero per allungarsi anche sulle ferie di massa. A questo punto chi invece – e non son pochi- è già partito subito dopo la chiusura delle scuole sarà tentato di voltar pagina, però pregherei sia questi che gli altri di avere la bontà di leggere quanto segue.

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Un mulino per la generazione elettrica

Le parole che seguono sono il primo contributo di uno dei nostri lettori a questa nuova rubrica. E’ una lunga riflessione ad ampio spettro che, pur scritta con la cognizione di causa di chi opera in un settore strategico, è animata da un sentire personale esclusivo, frutto di sensazioni molto soggettive. Credo che non avremmo potuto sperare in niente di meglio per cominciare a dar corpo al nostro Speaker Corner. Vi lascio alle parole di Angelo, buona lettura.

Guido Guidi

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Maggio 2008, andamento termico

Sebbene al momento siano state pubblicate due delle quattro serie storiche principali, aggiornate a maggio 2008, è possibile cominciare a fare le prime considerazioni. Ad oggi le serie aggiornate sono RSS (Remote Sensing Systems of Santa Rosa) e UAH (University of Alabama, Huntsville), quindi si tratta di dati satellitari per la bassa troposfera. Analizziamoli.

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I Cicli pluriennali del clima – Lo shift del 1976

Con questo post iniziamo una serie di approfondimenti che ci porteranno a conoscere alcuni dei fenomeni naturali che governano le dinamiche del clima. Molti di questi presentano ancora un livello di comprensione scientifica piuttosto basso e, in questo margine di incertezza, trovano spesso il loro spazio anche interpretazioni che ne attribuiscono l’evoluzione al forcing antropogenico. Questo è normale, fa parte del dibattito, tuttavia come vedremo più avanti, in alcuni casi certe prese di posizione sembrano un po’ forzate.

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La saturazione dell’AGW

Uno degli argomenti più dibattuti, nell’ambito della discussione dell’effetto antropico sul clima è certamente quello che riguarda il peso effettivo dell’anidride carbonica nelle dinamiche dell’effetto serra. In sostanza c’è ancora parecchia incertezza sul ruolo che questo gas svolge effettivamente. Certamente non è in discussione la capacità  di interagire a livello molecolare con il calore riemesso dal pianeta e regolarne la presenza in atmosfera, tuttavia, non essendo l’unico gas ad avere queste proprietà, il peso della sua azione schermante non è facilmente quantificabile. Allo stesso tempo però, la CO2 è di gran lunga in testa alla classifica degli elementi che, pur essendo largamente presenti allo stato naturale, sono anche massicciamente derivati dalle nostre attività produttive.

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Signori, mettiamoci comodi

Forza venite gente, ennesimo summit, stesso cliché. I grandi si incontrano in giro per il mondo per discutere di clima molto più spesso di quanto non accada per tutte le altre amenità che affliggono il mondo. Ci sono alcune occasioni però che assumono un significato particolare, in questo caso quasi sinistro perchè Kobe, in Giappone, comincia con la kappa come Kyoto.

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Il consenso in dieci punti

Climate Monitor è nato poco meno di un anno fa con lo scopo di aprire un canale di scambio di informazioni ed opinioni in materia di clima. Oggi, ma è una sensazione che ho già da qualche tempo, credo di poter dire che abbiamo fatto centro. Non passa giorno ormai, che la nostra compagine non si arrichisca di contributi acuti ed interessanti, che testimoniano quanto interesse “disinteressato” ci sia attorno a questa parte dello scibile umano. I più affezionati di voi avranno già letto le righe che seguono, si tratta infatti di un commento al nostro ultimo post “Galeotta fu la Coca Cola“. Lo ha scritto un lettore, Carlo Colarieti impegnato da anni ad approfondire la sua (ed anche la nostra) conoscenza sul clima. Il suo interesse specifico è rivolto all’alta atmosfera, come potrete scoprire visitando il suo sito a questo link. Vi lascio alle sue più che condivisibili opinioni.

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Galeotta fu la Coca Cola

Una scelta di marketing apparentemente vincente, che ha visto il trionfo del merchandising attraverso l’invasione di orsetti di peluche, portachiavi, oggetti e stoviglie di ogni genere, tutti con l’effige di questa simpatica famiglia di orsetti. E invece è stato il classico boomerang. Sarà l’avversione per una delle multinazionali più odiate ed al tempo stesso amate nelle sere d’estate, però dando tanta visibilità ai plantigradi delle alte latitudini hanno fatto un bel danno.

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Le solide basi dell’AGW

“Molti uomini, compresi quelli che hanno a che fare con problemi di grande complessità, potrebbero raramente accettare anche la più semplice e più ovvia verità, se questa fosse tale da obbligarli ad ammettere l’erroneità di convinzioni che si sono divertiti a spiegare ai loro colleghi, che hanno orgogliosamente insegnato e che hanno tessuto, filo dopo filo, nella fabbrica delle loro vite.”

Tolstoy

VeneziaSoltanto alcuni mesi fa sembrava che l’offensiva mediatica che ha accompagnato la pubblicazione del 4° Rapporto dell’IPCC avesse difatto raggiunto il suo scopo, spazzare via ogni possibilità di valutare criticamente l’enorme mole di informazioni sul riscaldamento globale prodotta negli ultimi anni. Un solo motto: Il tempo del dibattito è finito, è ora di passare all’azione.

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468 motivi per temere il peggio

La climatologia è una scienza e come tale merita il più reverenziale rispetto, quali che siano le nostre convinzioni. Sì, perché  anche al cospetto di un corpus scientifico costituito, l’uomo della strada è libero di crearsi le proprie idee e convinzioni e questo è tanto più vero quanto l’argomento Ãèancora sottoposto a indagini e ricerche.

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Teorie consolidate

Sarà perchè l’estate è alle porte ma mi è tornata la voglia di parlare di sole. Alcuni giorni fa ho visto un lancio d’agenzia dell’ANSA, nel quale Phil Chapman, ex fisico del MIT, nonchè primo astronauta della NASA di nazionalità australiana che partecipò anche al programma dell’Apollo 14, lanciava un insolito allarme di imminente glaciazione, a suo dire causata dalla mancata ripresa dell’attività solare. Nello stesso giorno, dallo stesso organo di stampa, arrivava puntuale il parere rassicurante di un esperto Italiano che, giustamente, fugava ogni dubbio e cancellava ogni preoccupazione per questo presunto “ritardo” nell’inizio del nuovo ciclo solare. Ad un primo impatto mi è sembrata una maldestra operazione di debunking (la prima, non la seconda), poi sono giunto alla conclusione che si è trattato semplicemente del tentativo di restituire la giusta dignità alle teorie delle forzanti astronomiche del clima. Insomma, un sasso nello stagno ma, visto che la suddetta superficie liquida è tutt’altro che calma, praticamente nessuno si è accorto di nulla. Cioè, nessun altro media ha raccolto nè la prima, nè la seconda notizia.

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Il clima e le eruzioni vulcaniche

[photopress:Eruzione.jpg,thumb,pp_image]La scienza di cui discutiamo su CM è enormemente vasta. Le forze in gioco sono moltissime e dannatamente intricate, al punto di rendere veramente difficile una visione globale del problema. Non c’è dubbio che le difficoltà che si incontrano oggi nella discussione sul riscaldamento globale siano dovute in gran parte proprio a questo. Ci sono alcuni settori di cui si sa ancora molto poco, ma ce ne sono altri i cui esperti, pur con le dovute riserve, possono dare un grande contributo. E’ capitato oggi. Abbiamo pubblicato un post sull’eruzione del vulcano Chaiten, ed uno dei nostri lettori, un geologo, ha aggiunto dei commenti decisamente interessanti. Ho deciso di farne un post, per facilitare tutti gli altri nostri lettori nell’apprendimento di queste informazioni.

Non aggiungerò altro, vi lascio agli approfondimenti di Max the Wild Cat.

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