Vai al contenuto

Tag: PDO

Letture domenicali

Due paper interessanti, uno datato ma “sempreverde” perché inerente le teleconnessioni tra il Vortice Polare Stratosferico e le dinamiche delle stagioni invernali in area Euro-Atlantica,…

Lascia un commento

Sarà un clima più freddo, no, più caldo, boh, non è mica tanto chiaro…

Titolo irriverente per una lettura interessante. Si tratta di un report pubblicato dallo UK Met Office nel quale si fa il punto di situazione su…

Lascia un commento

Effetto delle ciclicità naturali sulle temperature negli USA

Il global warming e le componenti lineare e ciclica Immaginate di essere spettatore di due orchestre che nella stessa sala da concerto suonano due pezzi…

4 commenti

Global Warming, la pausa non c’è, ma c’è la sua spiegazione

Questa è davvero curiosa, anche se ormai dovremmo esserci abituati alle capriol…ehm, ai cambiamenti di paradigma degli esperti di clima che cambia è cambia male.…

6 commenti

Un El Niño al ribasso

La querelle dell’arrivo di un El Niño era iniziata la scorsa primavera, quando nell’Oceano Pacifico equatoriale è nata una Kelvin Wave, cioè un’ondata sottomarina di…

3 commenti

L’uovo Pacifico e la Gallina Atlantica

Alcuni giorni fa Luigi Mariani ha brevemente commentato le difficoltà che i modelli di simulazione del clima hanno (anche) nel riprodurre efficacemente le temperature di…

Lascia un commento

Inverno, raggi di Sole e curiosità varie

Il post un po’ scanzonato scritto qualche giorno fa sui toni da operetta delle previsioni che iniziano a circolare per il prossimo inverno, mi ha fatto fare una interessante conoscenza di cui vi dirò tra poco, ma prima, credo sia doveroso segnalare la repentina presa di distanze dello UK Met Office rispetto alle profezie di gelo circolate per il territorio di Sua Maestà.

 

Questi titoli, scrivono, li abbiamo visti anche l’anno scorso e poi semplicemente non è accaduto nulla di strano. E ancora, la scienza per fare previsioni di dettaglio su se, come e quando dovesse arrivare la neve nei prossimi mesi (neanche il prossimo mese), semplicemente non esiste. Ma non è finita, perché aggiungono anche che d’inverno, quasi sicuramente, ci sarà modo per assaggiare tutte le pietanze atmosferiche, la neve, il gelo, gli allagamenti, le condizioni miti etc., semplicemente perché è…inverno. Che dire? Da applausi. Evidentemente, i ripetuti bagni di sangue di previsioni di caldo alle porte dei recenti inverni piuttosto rigidi devono aver fatto rinsavire più di qualche testa. Sperimo che duri.

 

Facebooktwitterlinkedinmail 1 commento

Mezzo global warming grazie… anzi no, un quartino!

Un nuovo paper, tanto per cambiare:

 

Recent global-warming hiatus tied to equatorial Pacific surface cooling

 

C’è chi ha reagito riportando di aver sentito volar via la testa, chi, invece, ha voluto approfondire ulteriormente. Questa qui sotto è la figura chiave del lavoro:

 

 

poga-plot

 

Facebooktwitterlinkedinmail 9 commenti

Il clima cambia sempre…e lo fa pure di corsa!

Quello degli shift climatici o cambiamenti di regime, oppure ancora, di rapide variazioni dell’assetto della circolazione atmosferica, è un argomento che abbiamo affrontato più volte (qui, per esempio, addirittura nel 2008) ed è quello che a mio parere andrebbe maggiormente approfondito per guardare alle dinamiche del clima attraverso una lente d’ingrandimento diversa dal solito paradigma +CO2=temperature più alte. Non fosse altro perché ci sono prove evidenti che questi cambiamenti di regime siano avvenuti e ce ne sono di altrettanto evidenti che l’equazione appena citata non funziona.

 

Sarà per queste difficoltà, sarà per un sempre maggiore interesse verso previsioni climatiche a ridotta scala spazio-temporale, ma l’interesse e quiandi anche la comprensione scientifica per questi eventi di brusco cambiamento stanno decisamente crescendo. Nelle serie storiche dei dati osservati più affidabili e recenti, di questi eventi se identificano due, uno dopo la metà degli anni ’70 e uno dopo il super El Nino del 1998, in entrambi i casi, con l’Oscillazione Decadale del Pacifico a giocare un ruolo determinante. Nel primo caso il clima del pianeta è infatti passato da una modalità “fredda” ad una “calda” e sono arrivati gli anni del riscaldamento globale. Nel secondo caso, ormai 15 anni fa, si è innescato il processo opposto, sebbene con modalità differenti e con differente contributo dei vari fattori in gioco. Diverso è stato infatti il comportamento dell’Oscillazione Multidecadale Atlantica, ancora in fase positiva e diverso è stato il contributo del Sole, entrato in una fase di quiescenza. Guarda caso, dopo questo secondo shift, la temperatura media superficiale del pianeta ha smesso di crescere.

 

Facebooktwitterlinkedinmail 2 commenti

Il livello del mare cresce molto più del previsto, ma anche molto meno del previsto: per cause prevalentemente naturali, però!

Nel recente passato ho avuto modo di esporre (qui e qui CM), alcune considerazioni relative ad articoli che si occupano del livello del mare e, in particolare, delle variazioni della velocità di aumento del livello del mare. Dal confronto delle varie pubblicazioni si può facilmente capire che la questione della velocità di variazione del livello del mare è piuttosto controversa: se da un lato molti autori sono propensi a scommettere su un forte aumento della velocità di variazione del livello del mare nei prossimi decenni, altri sono piuttosto scettici e propendono per un aumento del livello del mare piuttosto modesto. Le due linee di pensiero si rifanno, in linea di massima, a due modi differenti di stimare le variazioni del livello del mare: da una parte troviamo i fautori della modellazione semi-empirica, dall’altra i fautori dei modelli globali che stimano l’evoluzione dei fattori fisici che contribuiscono alla variazione del livello del mare nel futuro.

 

Facebooktwitterlinkedinmail 2 commenti

Mirror Posting: Il Punto sul Global Warming

Aldo Meschiari, già amico di CM da parecchi anni, mi ha mandato il link di un suo articolo uscito sul Meteogiornale. Ricevuta la sua autorizzazione, lo ripropongo di seguito. Buona lettura,

gg

 

[line style=”normal”][/line]

 

La situazione attuale – Gli ultimi dati provenienti dai cinque indici principali (GISS, NCDC, HadCrut, RSS, UAH) che rappresentano la temperatura media globale non cambiano una situazione consolidatasi da circa 15 anni. Come ammette lo stesso IPCC, è infatti dal 1998 che non si assiste ad un trend evidente. D’altra parte, con l’ultimo salto termico del 1998, le temperature sono posizionate sui livelli massimi del Global Warming.

Facebooktwitterlinkedinmail 5 commenti

Natura Non Facit Saltum?

Il vecchio adagio aristotelico “Natura non facit saltum” riassume uno schema di pensiero ancor oggi diffusissimo nel mondo scientifico secondo il quale, a fronte di…

11 commenti

El Niño forever

Piaccia o no a chi presagisce un futuro climatico dominato dal riscaldamento e da un conseguente disfacimento climatico, pare che alcune evidenze geologiche dimostrino che…

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger... Lascia un commento

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »