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Alla pesa del ghiaccio

Un tizio con il viso simpatico e qualche chiletto in più, è Scott Luthcke, colui che si occupa di estrarre ed interpretare i dati che arrivano dalla coppia di satelliti GRACE (Gravity Recovery And Climate Experiment), lanciati dalla NASA sei anni fa per compiere delle misure gravitazionali. Grist ci ha appena fatto su un nuovo articoletto leggero leggero, di quelli che aiutano a prendere sonno ben consapevoli di essere parte attiva nella distruzione di questo nostro fantastico pianeta.

Il sistema GRACE consta di due satelliti che viaggiano in formazione e misurano costantemente la distanza che li separa con uno strumento in grado di arrivare ad una precisione del centesimo di micron. Quando volano sopra territori con massa considerevole, sono soggetti a delle impercettibili variazioni di velocità, prima uno e poi l’altro. Dopo un certo numero di sorvoli, si può capire se quella massa è in qualche modo variata. L’ideale per tenere sotto controllo la massa glaciale delle Groenlandia, per esempio.

E così, da sei anni, ogni dieci giorni, sappiamo quanto “pesa” il ghiaccio su quel lembo di terra. Neanche a farlo apposta, i risultati di queste misurazioni sono spaventevoli. la Groenlandia sta perdendo massa glaciale a ritmi vertiginosi. Il fatto che non si sappia assolutamente un accidente di quale fosse il rateo di diminuzione della massa glaciale sei anni e un giorno fa è puramente accessorio. Il fatto che in un’interglaciale (attuale periodo climatico) sia assolutamente normale che il ghiaccio regredisca sul pianeta lo è altrettanto.

Nonostante quanto appena accennato, sono tutti convinti e ci vorrebbero convincere che questa sia la più evidente delle evidenze del clima che cambia, naturalmente per colpa nostra. Gli strumenti oratori sono sempre gli stessi. Regola numero uno fornire un numero molto grande che possibilmente sia difficile da visualizzare. Regola numero due, spiegarne le dimensioni, con un bel paragone ad effetto che fa impressione ma non significa proprio niente (stile distacco di iceberg grandi come Manhattan, per esempio).

Nella fattispecie la massa che la Groenlandia starebbe perdendo ogni anno è pari a 200 chilometri cubici, e il paragone arriva con il lago Erie (uno dei cinque maggiori laghi della zona dei Grandi Laghi in America settentrionale – Wikipedia), ma potrebbe essere anche 550 volte il peso di tutti gli umani sul pianeta, piuttosto che 31.000 volte il peso delle piramidi egizie.

Eh, ma allora è proprio tanto! Sì, tantissimo, circa lo 0,007% della massa totale del ghiaccio groenlandese. Sette millesimi di un punto percentuale. Ciò significa che se questo terrificante rateo di scioglimento dovesse continuare imperterrito, vedremmo scomparire tutto il ghiaccio esattamente tra……15.000 anni, cioè in linea con la scala temporale millenaria delle naturali variazioni climatiche.

Orsù, non strappatevi i capelli, per quella data l’interglaciale sarà finito e saremo alle porte o già dentro una nuova glaciazione. Cioè, sarete, perché io nel frattempo sarò morto dalle risate.

NB: Leggi tutto su WUWT.

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Published inIn breve

4 Comments

  1. Alessio

    Bene, aggiungo qualche info in piu’, anche visuale, in caso non ci sia la voglia di approfondire nella letteratura specifica.
    Cosi’ l’informazione e’ piu’ completa e in par condicio.
    E cosi’ chi legge magari si fa un’idea piu’ equa della cosa….

    http://www.skepticalscience.com/Why-Greenlands-ice-loss-matters.html
    http://www.skepticalscience.com/Visual-depiction-how-much-ice-Greenland-is-losing.html

    La cosa interessante dal punto di vista scientifico, liquidata in 2 righe nel post, e’ che il rateo di scioglimento appare in accelerazione. Ora, uno po’ fregarsene e morire dal ridere. Oppure uno si puo’ mettere ad approfondire la cosa e magari scoprire che una massa glaciale come quella puo’ fare cose interessanti e inaspettate. O magari no. Ma uno ci si deve sporcare (congelare in questo caso) le mani.
    Preferisco e trovo piu’ interessante il secondo punto di vista. Il primo e’ un po’ noioso after all…

    • Grazie Alessio, vedremo se questo rateo è in effetti in accelerazione o lo è solo in apparenza, nel senso che i dati disponibili sono comunque riferiti ad un periodo troppo breve. Resta il fatto che il ghiaccio è destinato a diminuire comunque in un mondo che si riscalda. Questo, purtroppo, non dice proprio nulla sulle cause del riscaldamento. Il riscaldamento globale non ha bisogno di evidenze, perché l’interglaciale è un fatto assodato, non credi?
      gg

    • Alessio

      Ma il riscaldamento non si era fermato da una decina di anni? E comunque, lassu’ non essendoci miurazioni dirette, non era rimasta fumosa l’attribuzione di un riscaldamento? 😛
      Scherzi a parte, che col caldo il ghiaccio si sciolga mi sembra assodato. Ma molto c’e’ da capire su cosa faccia una calotta glaciale in fusione, del perche’ non si fonda ad un rateo costante e di come reagisce a cambiamenti della circolazione atmosferica a grande scala. Trovo curioso si faccia ironia sul fatto che dei ricercatori abbiano reso noto che il rateo non e’ costante e che suggeriscano il fatto che si debba capire perche’ e’ in accelerazione, cosa che potrebbe essere piu’ preoccupante che non se fosse in frenata. Sara’ anche lo 0,007% della massa totale del ghiaccio groenlandese, ma la trovo una notizia interessante.

      Leggo che il rateo di scioglimento sarebbe aumentato dell’11% l’anno nell’ultima decade (http://www.skepticalscience.com/images/Greenland_Ice_Mass.gif). Ora, probabilmente non continuera’ di questo passo senno’ sarebbe vertiginoso (prima del 2100 addio groenlandia), ma anche ammettendo un aumento del rateo di scioglimento del 3% annuo per il resto del secolo, si avrebbe un contributo dal ghiaccio groenlandese sull’innalzamento medio dei mari di 0.3-0.4 m, che porterebbe sul metro l’innalzamento totale a livello globale. Io lo trovo interessante abbastanza da studiarci su.

    • Fabio Spina

      La Temperatura media globale si è fermata da una decina di anni, lassù fumosa è la combinazione tra temepratura aria, radiazione, temperatura oceano, correnti marine e atmosferiche. Ogni nuovo dato di solito rende più complesso il sistema mostrando nuovi aspetti. Grazie di tutte le informazioni.

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