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Messi all’indice

Come spesso accade, le scoperte più interessanti avvengono per caso. Ed è proprio per puro caso che mi sono imbattuto (to stumble upon, direbbero gli inglesi) in un sito che, diversamente, difficilmente avrei mai raggiunto. L’incipit gioviale di questo post, tuttavia, non deve trarvi in inganno: la materia è delicata e grave al medesimo tempo.

Estrapolo da wikipedia (versione italiana) una definizione:

Lo scopo dell’elenco era quello di ostacolare la possibile contaminazione della fede e la corruzione morale attraverso la lettura di scritti il cui contenuto veniva considerato dall’autorità ecclesiastica non corretto sul piano strettamente teologico, se non addirittura immorale.

Secondo la legge canonica, le forme di controllo sulla letteratura dovevano essere principalmente due: una prima, di censura preventiva, che poteva concedere il classico imprimatur ai libri redatti da cattolici su tematiche riguardanti la morale o la fede; una seconda, di aperta condanna, per volumi considerati offensivi: quest’ultima prevedeva l’inserimento nell’index dei libri incriminati.

Come avrete capito è la definizioe di “Indice dei libri proibiti”. La storia dei libri messi all’indice è lunga e dolorosa, sappiamo che, tra i tanti, ne sono stati vittime i testi di Galileo, Cartesio, Kant, Foscolo, Leopardi. Spesso si rischiava l’accusa di eresia per la semplice detenzione dei testi messi all’indice. Tale istituto venne definitivamente soppresso nel 1966, anno del Concilio Vaticano II. Dunque, ricapitolando, abbiamo un sito, tra poco vi svelerò quale, e l’indice dei libri proibiti da censurare addirittura in via preventiva.

Mutatis mutandis, il tempo passa, le abitudini restano. Abbiamo una nuova religione, una nuova fede da difendere, una dottrina monolitica ed inattaccabile. Abbiamo un pensiero estraneo alla dottrina (non necessariamente contrario, ma ugualmente considerato fuori dal canone). Abbiamo un medium, anzi svariati media che veicolano tale pensiero (il canone e non). Abbiamo lo strumento per filtrare le informazioni fuori dai canoni. Siamo pronti per dare un nome a ciascuno di questi attori.

La nuova religione si chiama “serrismo” o “riscaldamento globale antropogenico”, su Climate Monitor è stato affrontato spesso l’argomento e abbiamo visto come un conto sia la ricerca climatologica, un conto sia il pensiero serrista che spesso assume le forme proprie di una ideologia. Anzi, è figlia di certa ideologia ambientalista che affonda le proprie ragioni nel positivismo ottocentesco.

Il pensiero fuori dal canone è costituito da un sottobosco di idee (e ideologie) più o meno contrarie al canone ufficiale. Gli “adepti” vengono etichettati a volte come scettici, altre volte come negazionisti. Il fatto di scrivere o riportare il pensiero di questi negazionisti espone il soggetto all’accusa di eresia, connivenza, complicità (con il diavolo?).

Il mezzo di diffusione delle idee costituisce la grande differenza rispetto a cinquecento anni fa, ora abbiamo internet, la televisione. Libri e carta stampata sono ormai ubiquitari.

Veniamo agli strumenti di controllo. Che ci crediate o no, la metafora va avanti, la sua logica regge e anzi trova definitiva conferma proprio nell’equivalente moderno dell’indice dei libri proibiti. Il sistema di peer review (di cui abbiamo abbondantemente parlato qui, in particolare si leggano i commenti) è un ottimo sistema che consente al mondo scientifico di far avanzare solo gli studi più fondati. Su questo voglio essere chiaro: il peer review è veramente un sistema efficace per la validazione dei paper scientifici. Tuttavia un utilizzo errato (e la storia recente ha registrato diversi casi, non solo in ambito climatologico) porta a difformità quantomeno singolari. Gli effetti collaterali di un pessimo peer review sono la limitazione alla circolazione delle idee con il conseguente appiattimento di chi invece si trova nel canone (alla fine l’autoreferenzialità è dapprima inevitabile, successivamente un obbligo). In momenti di forte emotività socio-politica, il peer reviewer potrebbe non essere così oggettivo e operare quindi una censura preventiva sulle ricerche non allineate (e sappiamo che anche questo è accaduto, soprattutto ad alcune riviste scientifiche note).

L’altro strumento di controllo è l’indice stesso, lo dice la definizione letta poco sopra. Se qualcuno dei lettori si stesse chiedendo se sia possibile l’esistenza di un indice, nel 2009, la risposta è affermativa. E ci sono inciampato per puro caso.

Freeman Dyson Photo from Long Now Seminar, San...
Image via Wikipedia

Si tratta di un lungo elenco di giornalisti, opinionisti, studiosi, ingegneri e chissà chi altro che scrivono ed esprimono idee anti serriste, o se proprio vogliamo dirla come i loro avversari, idee negazioniste. Il documento è intitolato:

An extensive database of individuals involved in the global warming denial industry.

In italiano, è un vasto archivio di singoli, implicati nell’industria del negazionismo. Di questi singoli vengono messe in luce le esperienze accademiche, vengono censite le ricerche (ovviamente solo quelle che hanno superato il vaglio del peer review) e anche i fondi ricevuti dagli istituti presso cui operano, tendenzialmente solo e sempre dalla ExxonMobil. Quest’ultimo aspetto è molto delicato, perchè mettere una cifra in dollari e poche parole più in là un nome, fa sorgere strani dubbi nel lettore (sebbene sia indicato espressamente che quei soldi non vadano direttamente ai ricercatori). La fonte delle informazioni finanziarie è Exxonsecrets. Venendo agli autori messi all’indice, confesso che alcuni non li conosco (non me ne vogliano), tra i più famosi invece troviamo: Sallie Baliunas, Freeman Dyson, David Evans, Howard Hayden, Richard Lindzen, Bjorn Lomborg, Ross McKitrick, Cristopher Monckton, Marc Morano, Roy Spencer, ne seguono altre decine. Non credo che in una guerra ci sia un esercito di buoni e uno di cattivi. In una diatriba scientifica non esiste chi ha la ragione assoluta, e chi ha il torto “marcio”. La storia, la logica, la filosia stessa, ci insegna che le verità stanno a metà strada, ci insegna che i cattivi e i buoni sono ovunque, così come i corrotti e i probi. Insomma, sicuramente quella lista di individui anti-GW non è composta solo da santi o nobel mancati, probabilmente ci saranno anche persone che poco hanno a che spartire con la ricerca scientifica, o i cui trascorsi sono tali per cui non siano voci affidabili. Ciò non toglie che vederli tutti insieme, schedati, mi abbia fatto una notevole (cattiva) impressione. Ovviamente gli ideatori di questa lista si appellano al diritto di cronaca, sostenendo che la lista sia innocua e doverosa. Anche l’indice dei libri e degli autori proibiti  che nuocevano alla nostra moralità aveva uno scopo alto, per i suoi ideatori.

Post scriptum: se cercate il link al sito in questione, eccolo: http://www.desmogblog.com/global-warming-denier-database

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Published inAmbienteAttualità

20 Comments

  1. carlo

    mah…tra tutti mi sembrate i polli di Renzo

    ( eruditi, per carità)

    C 😉

  2. Claudio Costa

    @ Lorenzo Fiori

    “dubbio e incertezza di fondo rimane: non crede?”

    Bravo! Te ne do atto, del resto se vi fosse certezza non ci sarebbe discussione. Ma da quando mi dai del lei? Ripassa al tu che non siamo all’università, e io meneche meno un professore.
    Non caricherei di troppe responsabilità l’esperimento del cern, i dati di Sloan dicono che al massimo i raggi cosmici influenzano il 20% della bassa nuvolosità, è una enormità ma il sole ha altre strade per influenzare il clima, come tu sai, uv,ozono, e circolazione atmosferica oltre alla radiazione diretta ovviamente.

  3. marcob.

    scusi signor fiori, ma le mie perplessità sulle schedature per idee rimangono, quando si stilano liste con il fine ultimo di emarginare o quantomeno marchiare si valica un confine che non andrebbe mai varcato.

  4. Lorenzo Fiori

    Suvvia Costa,
    vorrà certamente aspettare le conclusioni del prossimo esperimento al CERN su raggi cosmici e nubi prima di trarne conclusioni affrettate, sarebbe presuntuoso e pretestuoso il contrario: se un’esperimento del genere verrà fatto è perchè qualche dubbio e incertezza di fondo rimane: non crede?

  5. Claudio Costa

    @ Lorenzo Fiori

    “Comunque trovare la ’storia dell’indice triste’ presuppone credere a priori che il filtro della revisione sia di per sè sballato mentre potrebbe anche non esserlo, visto che la cosa non è stata, se vogliamo, ‘dimostrata’ da ambo le parti: questo si che è autoreferenziale, non trova?”

    Ma cosa stai dicendo?

    Gli scettici pubblicano su riviste peer review Lindzen ha decine e decine di pubblicazioni.

    Singer Lindzen Christy Landsea ( tutti scettici della lista) sono stati revisori dell’IPCC. Singer ha addirittura preso il nobel con l’IPCC in quanto revisore generale, Christy la medaglia d’oro al valore scientifco,fanno parte dellastoria della climatologia.

    ci sono centinaia di pubblicazioni peer review che contesatno l’IPCC: sono scienza ufficiale.

    Cosa non sarebbe dimostrata? la correlzione tra sole e gw negli ultimi 30 anni?

    ma se ti ho linkato decine di peer review che lo dimostarno

    Evidentemente non ti bastano pensi che la scienza ufficiale sia quella selezionata dall’IPCC ( o peggio da skeptical science) e non quella che passa la revisione.

  6. @ Lorenzo
    La polemica sulla previsione dei terremoti non ci è sfuggita caro Lorenzo, ma non ne abbiamo parlato per molte ragioni, pur in presenza di indubbie analogie con quello di cui discutiamo abitualmente. Ti dico le più importanti:
    1. E’ una materia di cui non so nulla e parlarne sarebbe stata appunto solo una inutile polemica.
    2. La situazione è talmente grave e tragica che sinceramente non mi sento di affrontare alcun dibattito al riguardo, credo sia doveroso lasciare a chi ha le competenze e le responsabilità il gravoso compito di far chiarezza, le nostre sarebbero state chiacchiere da bar.
    gg

  7. Sicuramente questo è più ragionevole e trasparente da un punto di vista dialettico. Ma, premesso che nelle conclusioni del mio articolo avevo messo in guardia i lettori:

    Insomma, sicuramente quella lista di individui anti-GW non è composta solo da santi o nobel mancati, probabilmente ci saranno anche persone che poco hanno a che spartire con la ricerca scientifica, o i cui trascorsi sono tali per cui non siano voci affidabili.

    la mia domanda successiva è: come vogliamo procedere? Andando effettivamente a sottoporre a peer review quanto dicono, oppure a filtrarli a monte, come spesso succede / è successo?

    Però, Fiori, ci terrei davvero che lei leggesse bene la parte che ho riportato del mio articolo, perchè non so in quale altro sito potrà trovare un bilanciamento simile. E mi creda, le conosco praticamente tutte le fonti su internet… infatti sto conducendo una indagine su ben 131 fonti. L’indagine, condotta con parametri oggettivi, vedrà la luce tra qualche tempo (è un lavoro piuttosto importante), a quel punto avremo modo di chiacchierare, dati alla mano dove risiede il bias dell’informazione.

  8. Lorenzo Fiori

    Comunque vi siete lasciati sfuggire la polemica sulla predicibilità dei terremoti, sul peer-review o meno degli studi di Giuliani: li potrebbe essere un caso sfavorevole al peer-review…

    Quello che mi sento di riconoscere come pecca al sistema del peere-review è forse l’eccessiva burocratizzazione delle procedure di validazione degli studi scientifici con conseguente allungamento dei tempi di rinconoscimento o meno e di distacco dal Comunità Scientifica ufficiale in casi del genere…

  9. Lorenzo Fiori

    @ Gravina
    Va bene, lo accetto; allora per togliere di mezzo il sospetto bisognerebbe andare a verificare la fondatezza delle pubblicazioni perchè non ha senso gettare il sasso nello stagno e basta.

    @ Guidi
    Io non posso condividere ciò che non mi convince: non c’è malizia da parte mia, sono in buona fede.

  10. La verità e la fondatezza delle mie idee sta nel fatto che gli elenchi, non mi piacciono (e questo almeno, mi permetta, è insindacabile). Indipendentemente dal colore (chiaro che nemmeno su questo punto possiamo essere d’accordo, visto che lei addirittura li creerebbe ad hoc). Visto che l’elenco sta all’interno di un sito attivista e schierato, e considerato che l’ “indagine” si basa su un progetto di Green Peace, mi permetta di nuovo Fiori, credo che ipotizzare la presenza di un bias, sia almeno fondato…

    Ma no, lei invece viene ad accusare me, di bias.

  11. Lorenzo Fiori

    Non mi era accorto che l’autore del post era lei: effettivamente la cosa è meno grave visto che lei si cimenta molto meno in accuse e polemiche rispetto ad altri.

    In ogni caso se ho detto qualcosa che non va basta tirare in causa Achab, persona pacata e ragionevole nelle analisi, per vedere se si tratta effettivamente di errori da parte mia o meno: in fondo si trattava solo di mie impressioni, forse ho esagerato con i toni troppo decisi, ma ogni tanto è necessario farlo per non girare troppo intorno alle cose.

    Comunque trovare la ‘storia dell’indice triste’ presuppone credere a priori che il filtro della revisione sia di per sè sballato mentre potrebbe anche non esserlo, visto che la cosa non è stata, se vogliamo, ‘dimostrata’ da ambo le parti: questo si che è autoreferenziale, non trova?
    Anzi è probabile che la cosa tutto sommato funzioni visto che i revisori devono comunque giustificare all’autore il rifiuto alla pubblicazione dello studio in oggetto. Se l’indice è stato fatto un motivo da parte loro ci sarà ovvero si saranno accorti di eventuali e sistematici ‘errori’ di valutazione nei relativi studi; insomma io non ci trovo niente di strano di fronte ad una certa tendenza alla’malafede nella scienza’ e non solo…

    Ripeto: l’unico modo per uscire da questa incertezza, ambivalenza e negazione di fondo, oserei dire quasi nichilista, è partire dai dati e dagli studi e tentare di verificare direttamente la loro fondatezza: insomma fare una sorta di ‘revisione critica’ personale prima di tirare le somme, se possibile; il resto da adito solo a sospetti e interpretazioni difficilmente verificabili e per di più a forte rischio bias.

    Lascio a lei verificare la bontà e la correttezza o meno delle pubblicazioni scientifiche di questi autori per verificare a sua volta la fondatezza delle sue idee.

  12. @ Lorenzo
    Beh, ci credo che lo avresti creato! Naturalmente però ti saresti preoccupato di essere inserito in un altro, quello giusto…
    Io preferirei star fuori da tutti questi elenchi. Meglio no?
    gg

  13. Carissimo Fiori, mi sorge il dubbio (e sorge spesso quando leggo le sue risposte) che lei non legga attentamente quanto si scrive, ma che salti sommariamente a (tutte) sue conclusioni. Ora, rimanendo legittima l’espressione delle proprie idee, non altrettanto la libera interpretazione del pensiero altrui. Visto che le risulta arduo andare oltre la “retorica” del mio articolo, le farò un esempio semplice semplice. Lei ha presente come funziona un firewall? E’ un dispositivo di rete che filtra le comunicazioni in entrata e in uscita da un pc connesso, ad esempio a internet. Il firewall opera secondo regole, ad esempio se volessimo evitare frequentazioni a siti per soli adulti, basterebbe impostare una parola chiave come “pornografia”. Il firewall è stupido. E infatti se andassimo su una pagina di un qualsiasi quotidiano online intitolato: “Lotta alla pornografia”, il firewall deciderebbe per noi, tagliandoci fuori da quella pagina. A prescindere dall’effettivo contenuto. Alla faccia della retorica, se lo vuole capire bene, altrimenti è un dialogo inutile.

    In ultimo, ma non meno importante, l’ho sempre detto e sempre lo ripeterò. Io non ho mai parlato di complotto, e onestamente, non m’importa nulla di dimostrarne l’esistenza (ammesso che esista). Trovo molto triste l’operazione dell’indice, e l’ho scritto nell’articolo. Tutto qui. Come mai, ogniqualvolta si cerchi d rimettere la palla al centro, saltano fuori sempre e sole due accuse: demagogia, anti-scientificità? E’ il solito serrismo che si morde la coda. Autoreferenzialità, è il cancro di certa scienza. La ringrazio per il “sapientemente”. Il fatto che io non abbia riportato link o bibliografia, sebbene sia una mia libera scelta, è stato solo per non appesantire ulteriormente la lettura. Presto lo farò, e vedrà che la mia demagogia, nonché la mia retorica, in realtà ha radici ben profonde in tante opinioni, spesso trasversali.

  14. Lorenzo Fiori

    In sostanza se una persona, in questo caso i ricercatori citati, assumono sempre un certa posizione oppositoria senza capire che, tanto per citare il post, “la verità stà appunto nel mezzo”, allora il sospetto di una certa posizione preconcetta e assolutamente ideologica, chissà per quale oscuro interesse personale, diventa allora piuttosto fondato…

    Io stesso avrei creato quell’indice una volta capito, già da diverso tempo, che si tratta di persone che in realtà ci provano in continuazione e ci prendono gusto ad andare contro il buon senso e i risultati scientifici…

  15. Lorenzo Fiori

    Attenzione alla demagogia: ma avete letto almeno la figura di Lindzen, di che razza di persona si tratta…?

    Perchè non c’è nessuno che pensa che molti ricercatori fanno di tutto pur di mettersi in mostra con teorie strane, artificiose, difficilmente verificabili, anche solo per il gusto di andare controcorrente e farsi un pò di pubblicità?

    La storia dell’indice è sapientemente sfruttata nel post per giustificare l’insuccesso di certe posizioni e non priva di punte velenose e polemiche…

    La disputa galileiana sull’indice proibito è ben altra cosa e coinvolge un’istituzione, quella ecclesiastica, che non aveva nulla a che vedere con la scienza propiamente detta, diversamente dal caso della Comunità Scientifica attuale che dei criteri sicuramente più oggettivi e scientifici di valutazione ce l’ha…
    Per questo parlo di demagogia e retorica del post che non mi sento di condividere…

    Consiglio di non partire dal complotto per dimostrare il complotto, bensì partire dai fatti e dagli studi effettuati per valutarli e arrivare a conclusioni scientifiche condivisibili da tutti…

  16. marcob.

    Di solito chi si fissa su posizioni preconcette fa solo figuracce, certo che però fa senso la schedatura per il proprio pensiero…ma è legale?

  17. Claudio Costa

    Bellissimo articolo Claudio.

    Leopardi lesse da giovane tutti i libri dell’immensa biblioteca del padre, tra questi quelli proibiti di Galileo.
    Pochi sanno che Leopardi fu anche astronomo e naturalista, nel suo primo saggio scientifico, in vista nella sua casa museo di Recanati, ci sono i disegni del sole con le macchie solari, come descritte e osservate proprio da Galileo..siamo ancora li.

    Tra le varie liste di gente disdicevole ce n’è una che io ho letto sul libro NO di Diego Cugia, sono i professori italiani che si rifiutarono di firmare il documento della razza, e per questo persero la cattedra. Da ricordare che le leggi razziali si avvalsero dell’appoggio della maggioranza della comunità scientifica che con l’eugenetica diede il peggio di sè.

    Exxonsecret è un progetto di Greenpeace, sono tutte calunnie, perchè si basano sul concetto di corruzione fatta indirettamente attraverso i finanziamentiricevuti dagli istituti di ricerca ( con lo stesso principio tutto il CNR dovrebbe essere corrotto perchè riceve i soldi dallo stato che li prende soprattutto da ENI ENEL AGIP SNAM ecc) le cifre di rimborso diretto sono talmente irrisorie da giustificare appunto rimborsi per viaggi e opuscoli ecc ma mai in nessun caso per la corruzione di uno scienziato.

    Infine gli scienziati se passano la revisione peer review, hanno comunque ragione, fino a prova contraria a prescindere dai finanziamenti ricevuti.

  18. paolo zamparutti

    liberi liberi…
    la verità mica si mette all’indice
    se ci sarà la auspicata inversione di tendenza, quegli indici diventeranno motivo di orgoglio per gli appartenenti

  19. Antonio Marino

    Della serie o con me o contro di me,magari prossimamente sarà riautorizzata la messa al rogo di scritti e di scrittori.
    Ritornando ad una trattazione consona dell argomento, per come si stanno configurando le cose, in riferimento al “DEEP SOLAR MINIMUM” (se ne sono resi conto anche alla NASA), agli indici termici oceanici, che mostrano segni di raffrddamento, probabilmente si andrà incontro ad un inversione delle parti in causa,con i serresti a fare la parte dei “negazionisti”.
    Personalmente mi auguro che si possa porre fine a questa assurda contrapposizione, gettando finalmente le basi per un confronto costruttivo, solo così si potrà arrivare a risultati di ricerca migliori e ad una conseguente informazione scientifica più “onesta” e corretta.

    Antonio Marino

  20. marcus

    siamo davvero arrivati in fondo. Adesso si fa anche una schedatura di dittatoriale memoria per individuare le streghe?? qui siamo davvero arrivati alla fine! non ho parole.

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