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Follow the money

Fra poche righe vi proporrò una lettura,  ma prima vi spiego perché. Innanzi tutto mi sono piaciute le continue analogie marinare. Chi mi frequenta da vicino sa perché ultimamente ho questa preferenza e tanto basti.

 

Poi, naturalmente, i contenuti. Quella che leggerrete è solo la conclusione di un articolo interessante apparso su WUWT a firma di Richard F. Muller. Si parla delle scelte suicida della Germania in termini energetici e dell’effetto moltiplicato che queste hanno sugli altri paesi europei. Si parla dei costi maggiori che dovranno essere sostenuti per l’approvvigionamento energetico in un paese dall’economia comunque solida, che per le economie che solide non sono come la nostra, sono praticamente delle campane a morto. Si parla del fallimento di politiche che hanno investito quantità incommensurabili di risorse ottenendo risultati a dir poco risibili e che si propongono di moltiplicare ulteriormente gli sforzi per raggiungere obbiettivi irraggiungibili. Si parla del condizionamento politico della scienza e delle organizzazioni scientifiche. E, infine, si danno le giuste coordinate: basta seguire i soldi, quelli veri, quelli che lasciano sempre la festa prima che siano finite le bibite, e sanno sempre in quale locale della città si potrà andare a tirare l’alba nel modo giusto. Beh, mi sa che di qui in avanti saranno soldi molto meno verdi di quanto sono stati sin qui…

 

 

I soldi veri iniziano ad abbandonare la nave

[Questo]  scenario implica delle conseguenze molto interessanti. Prima di tutto, le policy di riduzione della CO2 attualmente perseguite dai nostri leader politici sono destinate a fallire, sebbene non si possa prevedere esattamente come e quando, ma dovranno fallire. Produrre risultati tanto mediocri con così tanti soldi buttati nel “problema CO2” dovrà vedersela con una crescente resistenza, dal momento che il finanziamento di altre parti vitali della società ne sarà negativamente influenzato. E c’è una forza naturale che i profeti di sventura sembra non abbiano considerato: la reazione esplosiva delle masse che sentono di essere state lasciate sole dai loro leader.

Per comprendere questa lezione, si può dare un’occhiata alla Bastiglia in Francia o ai molti palazzi vuoti in Austria, Russia, Italia, Grecia e così via. Mentre l’IPCC e alcune figure politiche chiave come la Merkel e Obama stanno saldamente proseguendo per la loro strada, i soldi veri hanno già iniziato a reagire. Si vedono parecchie scialuppe di salvataggio che lasciano la nave. Il gigantesco progetto Desertec di produrre energia solare per l’Europa nel deserto del Sahara è virtualmente morto nella sabbia. La Spagna sta nettamente tagliando i sussidi alle rinnovabili. Il settore tedesco dell’energia solare è in caduta libera, con grandi giocatori come la Siemens e la Bosh che chiudono in perdita. L’energia eolica sembra più solida, ma anche il leader del mercato, la danese Vestas, sta affrontando forti venti contrari. E ultimo ma non meno importante, alcuni governi come quello ceco e quello australiano stanno gettando fuori bordo. Non appena questo trend avrà guadagnato inerzia sufficiente, ci si potrebbe attendere di vedere una nuova generazione di scienziati emergere producendo simpatici e colorati grafici computerizzati che provano oltre ogni ragionevole dubbio che la CO2 fa bene alla crescita delle piante e quindi serve per nutrire la popolazione.

 

Il resto lo trovate qui. Attendo commenti…

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Published inAttualitàEconomia

9 Comments

  1. gbettanini

    Mah, quello di Mueller è un modo di vedere le cose, ma io non sono sicuro che il crash ed il bang siano l’ineluttabile output, la Germania sa essere abbastanza determinata ed è abbastanza ricca per potersi permettere qualcosa che si avvicini agli obiettivi dell’Energiewende. Diverso il discorso per noi in Italia che dovremmo ponderare molto meglio la questione perchè di soldi (e di industrie ‘verdi’) ne abbiamo molti meno.

    P.S. Credevo l’articolo fosse del prof Richard Mueller di Berkeley, invece è di Fred Mueller

  2. Teo

    La nuova generazione di scienziati…in realtà saranno gli stessi che gridavano al lupo al lupo…perché loro hanno la grana che serve per fare ‘sistema di relazioni’. Il treno di ritorno ci farà male come quello dell’andata.

    • Luigi Mariani

      Caro Teo, quando ho letto la frase “As soon as this trend will have gained enough momentum, one might expect to see a new generation of scientists emerge producing nice colorful computer charts proving beyond doubt that CO2 is beneficial for plant growth and thus for feeding our populations” ho pensato a te, a me, al professor Forni ed a pochi altri amici che hanno condiviso in questi anni la battaglia sulla CO2 mattone della vita su questo pianeta e risorsa chiave per risolvere il problema della sicurezza alimentare globale! Certo, non siamo stati in molti ma d’altronde anche alle termopili non erano poi in tanti … e dunque che il maistream si fotta, lui e il suo treno di ritorno.

    • Luigi, questo si chiama parlare!
      gg

    • teo

      “O xin agelin Lakedemoniis oti tide kimetha tis kinon rimasi pithomeni”

    • donato

      “O viandante, annuncia agli Spartani che qui
      noi giaciam per aver obbedito alle loro parole.”
      Simonide di Ceo

      p.s.: non per niente insegno in un liceo classico 🙂 🙂 🙂

      Ciao, Donato.

  3. Maurizio Rovati

    L’energia rinnovabile produce utili solo attraverso gli incentivi
    Gli incentivi arrivano grazie alle Leggi emanate dallo Stato
    La Legge impone le tasse a copertura degli incentivi
    Gli investitori della green economy non sono mai esistiti
    Esistono invece investimenti (finanziamenti bancari) orientati a percepire gli incentivi garantiti per Legge negli anni a venire.

    Don’t underestimate the green-power of the dark side.

    http://www.bastardidentro.it/node/view/20713

  4. stefano fait

    ”Energiewende”, la svolta energetica, che però non sta andando come previsto, bensì prelude a un fallimento di notevole portata. La Frankfurter Allgemeine Zeitung spiega perché…Per sostituire del tutto l’energia nucleare lo Stato tedesco ha deciso che la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili deve corrispondere al 35% del consumo lordo entro il 2020 e dell’80% entro il 2050 e questo è il minimo che i Land tedeschi hanno in programma di fare…l’esperienza della Renania-Palatinato negli anni scorsi: nonostante il Land avesse potenziato gli impianti per l’energia eolica del 14% l’immissione di energia è diminuita, per il semplice motivo che il vento ha soffiato molto meno rispetto agli anni precedenti…tutti i Länder fanno i conti basandosi su un consumo energetico decrescente, che si è sì verificato negli ultimi anni, ma perché? Semplice: per via della crisi economica. Come il consumo dovrebbe diminuire del 10% entro il 2020 (e poi di nuovo del 25% entro il 2050), a quanto prevede il governo, è ancora oscuro e di ciò è sintomatico il continuo passaggio della ”patata bollente” della ristrutturazione degli impianti tra Stato e Ländern che va avanti da mesi…Già adesso si è formato un collo di bottiglia nella svolta energetica tedesca, che obbliga il paese a fare affidamento sulle reti polacche e ceche [che si affidano al nucleare, NdR] per far arrivare la corrente a sud…Il colpo più duro per la svolta energetica è arrivato all’inizio dell’anno da parte dell’azienda pubblica olandese Tennet che gestisce la rete dell’energia elettrica, azienda senza la quale non funzionerebbe niente sulle coste tedesche, che ha fatto sapere che non ha abbastanza soldi per l’allaccio del parco eolico offshore (da 15 miliardi di euro) nel mare del Nord”.
    http://www.giornalettismo.com/archives/214071/svolta-energetica-tedesca-e-fallita/

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