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Aria fresca sul clima

Non capita molto spesso, anzi, a dirla tutta fino a qualche tempo fa non sarebbe potuto capitare affatto. Eppure si comincia a sentire qualche refolo di aria più fresca in materia di clima, nella fattispecie su come vengono commentate le vicende climatiche.

 

Lo scorso 9 ottobre, con successiva modifica due gioni dopo, è uscito un breve articolo di Danilo Taino su ‘Sette’, il magazine del Corriere della Sera:

 

Lo strano caso dell’effetto serra

 

Perché è uno strano caso quello dell’effetto serra? Perché la temperatura media superficiale del pianeta non aumenta da più di 15 anni e il panel ONU che si occupa di clima, l’IPCC, se ne accorge solo quindici giorni prima dell’uscita del suo nuovo report e dedica all’argomento un trafiletto nel più perfetto stile ‘circolare gente, non c’è niente da vedere qui‘ e sotto con la solita solfa allarmistica su cui campa allegramente il circo dei salva pianeta.

 

Vi consiglio di legegrlo l’articolo di Taino, anche perché ci sta che dalle pagine di Sette lo abbiano letto in molti. Certo, ora qualcuno lo candiderà a mostro dell’anno, ma come scrive egli stesso “Nessuno nega che un problema di effetto serra esista. È che se lo si esagera e si prevedono catastrofi si finisce con il mettere in campo politiche di altissimo costo e inutili: ad esempio i sussidi a pioggia a fonti di energia pulita inefficienti, sussidi spesso accaparrati dalle mafie. E si continua a sollevare il mostro, a dire che esiste una lobby del petrolio che vuole negare il climate change: quando in realtà la lobby vincente è quella e si nutre – denaro, carriere e Nobel – dell’allarmismo di Al Gore.”

__________________________

NB: grazie a Luigi Mariani per la segnalazione.

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Published inAttualità

29 Comments

  1. donato

    Per uno che frena sul problema dell’effetto serra, ecco un altro che suona le trombe dell’armageddon climatico dovuto all’effetto-serra-dipendente-dal-CO2-di-origine-antropica:
    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/11/06/Clima-agenzia-Onu-12-anni-32-effetto-emissioni_9575085.html
    .
    Questa volta è un pezzo da 90 dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale a sparare ad alzo zero sulle responsabilità umane nei cambiamenti climatici: si salvi chi può! 🙂
    .
    Nel leggere il dispaccio dell’ANSA ho notato che la concentrazione di gas serra in atmosfera è aumenta di circa il 40% rispetto all’era pre-industriale. A questo aumento ha corrisposto un incremento della temperatura globale di circa 0,8 gradi Celsius. Dopo aver fatto due conti, ipotizzando una dipendenza lineare CO2-temperatura globale, ho provato a fare una stima della sensibilità climatica: 2°C.
    Al ritmo attuale di incremento della concentrazione di CO2, tra 135 anni le temperature globali dovrebbero aumentare di 2°C rispetto al periodo pre-industriale!
    Senza feed-back l’armageddon climatico non ci sarà affatto! (Sicuramente, però, ho sbagliato i conti. Non fa niente, mica sono climatologo!) 🙂 🙂 🙂
    Ciao, Donato.

  2. Fabrizio Giudici

    Vede passante, lei ha esordito con un:

    Conosco abbastanza le basi fisiche del fenomeno per essere preoccupato fin dagli anni ’90 del secolo scorso, figuriamoci se non sono ancora più preoccupato oggi, dopo che gli anni 2000 hanno trasformato quasi tutte le estati in interminabili ondate di calori africani, con effetti nefasti, solo per fare un esempio, sui boschi della zona in cui vivo da sempre (un tempo verdissimi, oggi giallognoli già in agosto, ma questo è solo un dettaglio, per capirsi).

    L’argomento “boschi” l’ha introdotto lei, come un rafforzativo della sua conoscenza delle basi fisiche del fenomeno. Io le ho fatto presente che l’argomento “boschi” è aneddotico, per cui il suo rafforzativo non ha molta efficacia. Lei risponde con ironia (e va sempre bene), ma si ferma lì: questo non è molto elegante, ma soprattutto non è per niente efficace.
    Dei tre suoi interventi il riassunto è: io conosco il fenomeno (ma non si capisce quanto); Taini fa errori (ma non dice quali); non dobbiamo fermarci al tifo da stadio (un po’ banale, no?). Non c’è poi da sorprendersi se, con così scarsi argomenti, la gente resta e diventa ancora più scettica, no?

  3. passante

    ringrazio anche gli altri che si sono uniti al benvenuto (in particolare Giudici, per il suo fulminante e illuminante intervento, che mi ha permesso finalmente di apprezzare la differenza tra “estate molto siccitosa” e “estate poco siccitosa”.

    @GG. Più seriamente e senza polemica. Ho esaminato, anche se rapidamente, il materiale che mi ha sottoposto, e in tutta franchezza non vi ho trovato nulla di clamoroso. Come esprimevo nel mio primo intervento, siamo tutti sollevati di apprendere che il sistema climatico “potrebbe essere” meno sensibile. Se e, e ripeto, se, studi ed evidenze diranno che è così è bene per tutti, avremo più tempo per l’adattamento. Mi riferisco in particolare all’articolo di Nature, dove si parla sopratutto della TCR.
    Il primo articolo, se mi permette, l’ho un po’ sorvolato, quando lei stesso scrive di non conoscerne le fonti, insomma, forse era opportuno controllarle ‘ste fonti. Mentre mi perdonerà, i lavori di Scafetta a me sembrano più attinenti all’astrologia che alla fisica del clima, ma, confesso, può essere benissimo che sono io a capirci poco. Magari mi illumina Giudici o la statua di Maometto (peccato che sia ateo, ma va beh, che disastro di persona sono, un catastrofista e pure senza dio! orrore).

    un passante (quello di prima)

    • Caro passante,
      da un clima destinato al disastro ad uno meno sensibile ci passa un abisso, anche in presenza di ‘nulla di clamoroso’.
      Circa il giudizio alquanto sommario dei lavori di Scafetta sono io a sorvolare, perché mi sembra davvero inutile e superficiale. Consiglierei di leggere qualcosa prima, anche perché, piaccia o no, il suo modello e le sue idee sembra che tengano più botta con la realtà di ciò che accade di quanto non abbiano mai fatto i modelli e le idee del mainstream. Il beneficio del dubbio è quantomeno doveroso.
      gg

    • passante

      mah, vedremo, signor GG, il beneficio del dubbio resta sempre, ci mancherebbe.
      Per curiosità ho letto un po’, velocemente, la discussione sul post di questo Scafetta e ho visto che il personaggio suscita un entusiasmo cauto, mi pare, anche negli ambienti più scettici sull’AGW.
      Per parte mia non ho titoli per commentare in profondità. Una opportuna composizione di armoniche può generare qualsiasi curva… il punto debole a me pare essere il meccanismo fisico che ci sta sotto, che infatti non è negli obiettivi del paper, ma il punto non può essere eluso. Che poi si rischia pure di entrare in contraddizione, non so se mi spiego, perchè postulare forzanti astronimiche “misteriose” tanto piccole da essere passate finora inosservate, ma con effetti “sensibili” sul clima, implica che la sensibilità climatica non sia bassa… vabbeh ne avete di sicuro già parlato e nel caso ci si tornerà sopra.
      Resto in attesa di qualcosa di un po’ più solido, e in ogni caso, mi rassegno: di fresco non se ne vede, nemmeno nelle proiezioni astrologiche di NS!
      Saluti

    • Tra le solide verità con cui hai esordito e l’attuale ‘vedremo’ c’è una bella differenza. Non posso che concordare, vedremo. Nel frattempo, ripeto, la ‘curva qualsiasi generata da opportuna combinazione di armoniche’ regge il confronto con la realtà meglio di altrettanto qualsiasi curve generate con ben più alte pretese di scientificità. Quanto al fresco puoi star tranquillo, ci penserà il cambiamento di regime che stiamo vivendo con gli occhi tappati dalla CO2 a farlo arrivare. E scommetto un centesimo contro mille Euro che troveremo anche allora qualche esperto disposto a dirci che è colpa del caldo.
      Saluti
      gg

  4. Daniele

    …e intanto Il ghiaccio marino dell’Antartide ha raggiunto un’espansione da record quest’anno, raggiungendo i 19.7 milioni di chilometri quadrati….e intanto i dati del National Snow and Ice Data Center (NSIDC) confermano che l’estensione dei ghiacci dell’antartico è assestata su 998.000 chilometri quadrati al di sopra della media…ma sicuramente è tutta colpa della CO2…così i finanziamenti, i crediti sulle emissioni e tutti i soldi che ci girano attorno saranno sempre giustificati….caro passante sono i dati che parlano….

    http://nsidc.org/data/seaice_index/more-about-monthly.html

  5. Chi idolatri la Scienza si comporta come un musulmano che venerasse una immaginetta di Maometto -davvero gli sfugge qualcosa

  6. Fabrizio Giudici

    “Ad esempio io potrei farle notare che le mie osservazioni naturalistiche sullo stato della vegetazione, prostrata dalle sempre più frequenti ondate di caldo e di siccità africane, sono molto più serie e fondate scientificamente delle chiacchiere dei Taini vari che vi esaltano così tanto.”

    Caro passante, ma questo tipo di osservazioni che senso hanno? Voglio dire, sono aneddotiche. Io osservo molto i dettagli del paesaggio per hobby (fotografia) e potrei dire che mentre durante l’estate dell’anno scorso ho notato in certe zone segni molto forti della siccità (con anche alcune zone di macchia mediterranea “bruciacchiate” ad agosto), quest’anno ho visto molto, molto verde (e ne vedo ancora a bassa quota; ad alta quota, ovviamente, è arrivato l’autunno). Dovrei dedurre che l’anno passato c’era il riscaldamento globale ed oggi non c’è più?

  7. donato

    Passando per i vari blog non mi sono mai sognato di criticare la linea editoriale del blog, nè ho mai indossato la toga del magistrato per emettere sentenze definitive sui contenuti del blog, né, con aria professorale (pur avendone i titoli 🙂 ), ho distribuito giudizi sulla capacità istrionesca dei curatori del sito: ho, con molta umiltà, cercato di capire ciò che si scrive in quel blog, di farmi una mia idea e, infine, ho deciso se partecipare alle discussioni, se astenermi, limitandomi a leggere, se evitare di passarci in futuro perchè mi dava fastidio l’aria che circolava su quel blog.
    Frequento, tanto per dire, Climalteranti, il blog di Bardi, quello di Oca Sapiens su Repubblica, quello del prof. Pasini su Le Scienze, Real Climate, Climate Etc, Climate Audit, WUWT, ecc. ecc. (per limitarmi a quelli di impostazione climatologico-scientifica) e, in molti casi non condivido niente di qualche articolo, poco di qualche altro, molto di un altro ancora: mai mi è capitato di trovare un blog da condannare in toto, neanche SKS 🙂 .
    Dalle nostre parti, invece, ogni tanto passa qualcuno che sulla base della lettura di un semplice post si arroga il diritto di bocciare tutto il blog con parole che, definire sprezzanti, è poco.
    Fortunatamente non sono molti che la pensano così e, pur essendo un blog di nicchia, possiamo dire che non è una nicchia piccolissima: esistono blog su cui scrivono fior di ricercatori italiani che la pensano come alcuni passanti che, però, hanno nicchie più piccole di CM. Spiace dare una delusioni ai passanti, ma i numeri sono numeri e se essi hanno voglia e tempo di controllare possono accomodarsi.
    In merito alle foreste rinsecchite per effetto del GW e, in ultima analisi, per colpa della CO2, c’è chi la pensa diversamente dal nostro passante anonimo e lo scrive anche:
    http://rstb.royalsocietypublishing.org/content/367/1588/601.full.pdf#page=1&view=FitH
    E’ pur vero che nell’articolo il “sorprendente sviluppo delle aree boscose” è visto come una perdita di biodiversità, ma, stando all’articolo, il cambiamento climatico fa bene agli alberi 🙂 (probabilmente non a tutti visto che alcuni passanti sostengono il contrario senza, però, citare paper o lavori di ricerca che convalidino quanto scrivono).
    .
    Cari passanti passati il mondo è bello perché è vario, ed è vario perché ognuno è libero di pensarla come vuole, anche di aver capito i fondamenti fisici del sistema climatico. La varietà e bellezza del mondo sta, però, anche nel fatto che altri ricercatori che pubblicano paper (e si firmano 🙂 ) sostengano il contrario:
    http://www.climatemonitor.it/?p=33816
    (tra parentesi è un altro post in cui si parla anche di sensibilità climatica e di quanto la sua stima sia incerta, stando a quanto scrivono gli autori dell’articolo scientifico sottoposto a revisione paritaria che è stato commentato nel post).
    Tanto per precisare e non per amore di polemiche che aborrisco: ognuno è libero di pensarla come vuole.
    Ciao, Donato.

    • passante

      ringrazio tutti per la calorosa accoglienza e Guidi per lo sforzo.
      appena trovo il tempo leggerò i link consigliati e magari, commenterò, nei limiti delle mie possibilità, o magari no.

      @ guidi
      sulle ondate di calore aumentate l’SPM dell’AR5 scrive testualmente “It is
      likely that the frequency of heat waves has increased in large parts of Europe, Asia and
      Australia”. Poi si può non essere d’accordo, ma va documentato.
      Per quanto concerne il Nord Italia dove abito, non vi sono dubbi, e lo stato dei ghiacciai lo testimonia brutalmente.

      @donato Ognuno ha la sua sensibilità. Un blog è fatto per lasciare commenti. Non vedo nulla di offensivo nell’affermare che non piace una linea editoriale o lo stile di un blog. Se lei non lo fa negli altri blog, fatti suoi. Poi se uno vuole non pubblica, o modera. Mica si muore se un commento non è pubblicato o è moderato.
      E già che ci sono, a me pare che i vostri commenti siano spesso veramente lunghi e inutilmente prolissi.

    • Caro passante,
      in realtà credo che si debba essere d’accordo, perché quelle sono le fonti. Infatti “likely” nel linguaggio IPCC significa con una probabilità del 66%, nella fattispecie assegnata ad una scala spaziale continentale. Preso atto di questo, resta comunque da definire, cosa che l’IPCC non fa perché non si può fare, se questo sia riportabile alla scala regionale e ancor più locale. Poi, e mi ripeto, se ne deve definire l’attribuzione all’AGW e poi ancora, sempre a scala locale, quelli che vengono considerati effetti diretti devono essere ad esso collegati in senso fisico e biologico. Cioè appunto va documentato. Io non sono a conoscenza di questa documentazione, chi lo fosse ci farebbe cosa gradita nell’aggiornarci.
      gg

  8. un passante

    Premessa, così chiariamo subito. Non condivido per niente la linea editoriale di questo sito e, se vi pare (non me ne importa nulla) datemi pure del “catastrofista climatico”. Conosco abbastanza le basi fisiche del fenomeno per essere preoccupato fin dagli anni ’90 del secolo scorso, figuriamoci se non sono ancora più preoccupato oggi, dopo che gli anni 2000 hanno trasformato quasi tutte le estati in interminabili ondate di calori africani, con effetti nefasti, solo per fare un esempio, sui boschi della zona in cui vivo da sempre (un tempo verdissimi, oggi giallognoli già in agosto, ma questo è solo un dettaglio, per capirsi).

    Ciò premesso, credo che il commento di Diego avrebbe meritato una considerazione maggiore. Uno, cento, mille articoli di un Taino, peraltro pieni di errori e inesattezze, non portano nessuna aria fresca al clima. Come egli stesso ammette, nessuno dubita dell’effetto serra.
    Qui non siamo allo stadio. Non contano le tifoserie. Ci tocca di abitare tutti sullo stesso pianeta e le sorti della squadra riguardano tutti. Vinciamo o perdiamo insieme. Taino può scrivere quello che vuole sul Corriere, (meglio se controllasse gli errori, ma pazienza) ma un sito che vorrebbe apparire “scientifico” potrebbe fare qualcosa di più utile al dibattito e alla conoscenza, oltre che copia incollare le sue frasi, applaudire e fare la ola.
    Non tutti leggono il sito con continuità, alcuni come il sottoscritto, possono essere solo dei “passanti” e non sapere cosa è stato già scritto in passato. Dunque, l’articolo, come suggerito da Diego, avrebbe potuto contenere dei riferimenti precisi. Nel merito intendo. Quali sono gli studi (sono certo che ne esistono, non sto facendo retorica!), sia chiaro, studi seri e pubblicati, che abbassano la stima della sensibilità climatica? quali sono i feedbacks non valutati a sufficienza in ambito ipcc, che giustificherebbero un maggiore ottimismo sulle sorti del clima? Diversamente, facciamo solo chiacchiere da bar. Va bene, ma basta dirlo.
    Un’ ultima precisazione. La mia unica ideologia, come quella di tante persone perbene che conosco, (per quanto ne pensino i Taini vari), si chiama Scienza. Non vendo pannelli solari né pale eoliche. Sarò ben lieto, come tutti, di fronte a studi ed evidenze scientifiche di potere affermare in un futuro, che la gravità del problema climatico è stata sopravvalutata.

    Saluti da un passante

    • Caro passante, penso sia un po’ curioso premettere di non condividere la nostra linea editoriale e poi ammettere di non conoscerla in quanto lettore occasionale. Correggimi se sbaglio, la linea editoriale si fa nel tempo, ossia con diversi mesi (nel nostro caso anni) di pubblicazioni. Questo è un blog di interesse abbastanza settoriale, potremmo definirlo di nicchia se il tema clima non fosse diventato di interesse pubblico. Specie negli ultimi mesi, di paper che hanno rivisto il tema della sensibilità climatica ne sono usciti molti e li abbiamo anche commentati, ti sarà sufficiente utilizzare il search in home page per trovare i nostri commenti. Questo non farebbe di te un lettore assiduo, ma forse ti permetterebbe di rivedere la tua posizione sulla linea editoriale.
      Ora, con tutto il rispetto, visto che ti fidi giustamente della scienza, evita gentilmente di portare a supporto della stessa la tua percezione cromatica sulla salute dei boschi. Sono opinioni rispettabili ma molto poco scientifiche.
      Circa il commento di Diego, come forse avrai notato, quella che definisci ‘giusta considerazione’ è arrivata quando è arrivato un ‘giusto commento’, non una generica manifestazione di dissenso, che, sebbene assolutamente leggittima come la tua, è un po’ difficile da inquadrare in toni diversi da quelli usati in origine.
      Registro però che, forse in quanto lettore occasionale, ti sfugge il senso del post incriminato. Lo ripeto, l’accento va sull’attenzione (giusta, sbagliata, superficiale, facilona fai tu…) che i media mainstream stanno dando a letture diverse dei temi climatici. Questo rispecchia i tempi e il comune sentire, è un segnale che l’atteggiamento sta cambiando, quindi porta aria fresca. Che poi ci possa essere chi la definisce più stantia di quella che l’ha preceduta (faccio fatica a crederci ma è una possibilità) unicamente orientata alla catastrofe è naturale. Io personalmente, senza dare lauree honoris causa a Taino (malgrado qualcuno con lo stesso sistema ma con messaggi di segno opposto ci abbia costruito grandi carriere di divulgatore e qualcuno ci abbia preso pure il nobel), prendo semplicemente atto che la musica sta cambiando e lo scrivo. Tutto qui.
      Benvenuto su CM.
      gg

    • un passante

      caro Guidi,
      lei è svelto di tastiera e bravo a ribaltare le frasi, e potremmo andare avanti un bel po’ (stia tranquillo, non ne ho voglia), con questi giochetti. Ad esempio io potrei farle notare che le mie osservazioni naturalistiche sullo stato della vegetazione, prostrata dalle sempre più frequenti ondate di caldo e di siccità africane, sono molto più serie e fondate scientificamente delle chiacchiere dei Taini vari che vi esaltano così tanto.
      Ad ogni modo, una risposta come la sua non fa che confermare le mie impressioni. Poteva non rispondermi, il blog è suo. Ma ha preferito farlo con un lungo esercizio retorico pieno, mi permetta, di “chiacchiere” anziché fare uno sforzo di concretezza, indicando (magari ad altri eventuali passanti) i due o tre post più significativi dove si discetta di sensibilità climatica … la sua risposta è invece stata: sono tanti, se li cerchi di solo!
      Grazie, ora capisco meglio perché il blog è di nicchia, un piccola nicchia, spero 🙂

      Un passante, passato

    • Caro passante, non mi sembrava così lunga la mia risposta, ora cercherò di essere più breve, tenendo comunque conto che in genere quando si apre una discussione si deve poi aver voglia di proseguirla, se non altro per rispetto dell’interlocutore. Già che ci siamo, siccome non ne sono a conoscenza, sarebbe utile poter commentare su queste pagine, magari su tuo suggerimento, un bel paper in cui siano state contate le ondate di calore in Italia in un periodo sufficientemente lungo e climaticamente omogeneo e se ne sia effettivamente riscontrato il trend positivo. Naturalmente dopo aver eliminato possibilmente ogni genere di bias, primo tra tutti quello che si portano dietro le serie storiche di temperatura. Poi si potrebbe passare al commento di un altro paper, sempre da te suggerito, che attribuisce questo trend al riscaldamento globale. Questo sarà più difficile, perché faccio notare che l’SPM dell’AR5 dice chiaramente che i modelli climatici (unico strumento impiegabile per l’attribuzione) non sono costruiti per dare risposte su periodi inferiori al range multidecadale e soprattutto non a scala spaziale regionale (in senso ampio). Figuriamoci sulla scala locale. Poi ancora, per chiudere il cerchio, si dovrebbe leggere il paper che identifica nello stato cromatico dei boschi il segnale relativo alle cause di cui sopra, eliminando tutte le altre possibilità afferenti magari alle risorse idriche alla microcircolazione, all’inurbamento etc etc. Al riguardo, attendo fiducioso.
      Quanto alla sensibilità climatica, ecco qua un assaggio, spero sia di stimolo all’appetito:

      http://www.climatemonitor.it/?p=33177

      http://www.climatemonitor.it/?p=32931#more-32931

      http://www.climatemonitor.it/?p=32386#more-32386

      http://www.climatemonitor.it/?p=31935

      Naturalmente ai link ci sono i paper in questione.
      Quando li avrai letti riparliamo della linea editoriale.
      gg

  9. donato

    A proposito di impegno delle popolazioni a contrastare il cambiamento climatico ho trovato su un vecchio numero di “Le Scienze” (agosto 2012) un articolo di M. Nowak che, per professione, studia l’importanza della cooperazione e dell’altruismo nell’evoluzione umana, in particolare, e della vita in generale. Alla fine dell’articolo l’autore riferisce di un curioso esperimento basato sulla teoria dei giochi cui erano stati sottoposti alcuni volontari. Il gioco consisteva nel dare 40 euro ad ognuno dei partecipanti (non mi ricordo il numero preciso, ma mi sembra una decina 🙂 ) con l’impegno che essi dovessero versarne un’aliquota a loro scelta in un fondo cassa per ogni partita e per un totale di dieci partite. Ogni partita determinava un aggravamento delle condizioni climatiche del pianeta e loro sarebbero riusciti a salvare il pianeta se alla fine delle dieci partite fossero riusciti a creare un fondo di 120 euro. Apparentemente l’obiettivo sembra facilmente raggiungibile: basta versare dodici euro a testa e si torna a casa con 28 euro trovati per terra oltre che con la soddisfazione di essere un salvatore del pianeta. 🙂
    L’obiettivo, invece, non fu raggiunto in quanto ognuno dei giocatori cercava di versare il meno possibile per portare a casa quanto più poteva e, alla fine il pianeta andò in malora (nel gioco ovviamente 🙂 ).
    La cosa interessante di tutta la vicenda è che i versamenti dei singoli giocatori variavano a seconda della fonte da cui provenivano le informazioni circa lo stato del clima: se la fonte catastrofista era autorevole, i versamenti crescevano, in caso contrario diminuivano. I ricercatori, pertanto, si sono convinti che l’informazione ha un ruolo fondamentale nello sviluppare la cooperazione tra gli individui allo scopo di raggiungere un fine comune. Secondo me, però, per essere efficace, l’informazione deve essere anche convincente: fino ad ora non mi sembra che i media e gli attivisti pro AGW siano stati molto efficaci in quanto, sembra, che, in larga maggioranza siamo tutti poco propensi a dissanguarci ulteriormente per sconfiggere il paventato (e mai verificato) cambiamento climatico.
    La cosa, secondo me, merita un’attenta riflessione. 🙂
    Ciao, Donato.

  10. Teo

    Assolutwmente caroDiego, se dovesse essere usato uno slogan potrebbe essere “non solo CO2”. Certamente preoccupati per l’ambiente, ma per i motivi giusti. Convinti che un sistema complesso vada studiato senza dogmi specie se i dogmi sono modelli che hanno ampiamente mostrato il fianco. Questo è scetticismo scientifico che poi alla buona significa “guardiamo i dati” e sono diversi anni che si dice le temperature non sembrano salire, ma tutte le volte voci tuonavano “eresia!!!!”. Oggi le stesse voci cercano di spiegarci il perché le temperature non sono salite, comunque non come i loro modelli, che loro dichiaravano ottimi, non perfetti ma ottimi.
    Tutto qua molto semplice, a casa mia si chiama metodo scientifico.

  11. franco bacci

    Un paio di giorni fa in un centro commerciale ,situato presso la cassa all’uscita c’era un manifesto che invitava a dare 2 euro per un ‘associazione denominata FAI(fondo ambiente italia) che invitava a sostenerla .
    Tale associazione,evidentemente, sostiene la” lotta ai cambiamenti climatici” accompagnata da una illustrazione in cui si vedeva un paesaggio arso dal sole ,senz’acqua,quindi con un futuro con cui i nostri figli dovranno fare i conti se non si interviene in tempo( ma quante volte abbiamo ascoltato o letto frasi del genere “se non si interviene in tampo”)
    Io nel prossimo anno compiro’ 60 anni e dal 1981 ho iniziato ad andare a sciare,interessandomi di clima (da spettatore interessato alla presenza della neve)e da allora e’ iniziato l’indottrinamento dell’AGW( chissa’ chi e’ stato per primo a tirarla fuori questa storiella).
    Leggevo e conservavo articoli catastrofici,eventi da realizzarsi nel prossimo futuro(successivi decenni) ,oggi avremmo gia’ dovuto essere in un mondo arso dal sole,in guerra per le fonti idriche,con gli appennini senza neve( quante gufate mi ricordo).
    Tutto questo non solo non e’ avvenuto,ma io che sono un fanatico sciatore ,ho ben memorizzato anni,invece sempre piu’ innevati,anche con l’aiuto della neve artificiale,che comunque si puo’ “sparare ” solo se c’e’ freddo.
    Che dire ancora ? bene se un giornale come il Corriere,o una sua rivista,comincia a porsi domande su una balla ormai chiaramente tale.
    Che sciocchezza pensare che il clima sia condizionato solo dalle emissioni di Co2; e il sole, che ci sta a fare ?
    Ma soprattutto che presunzione pensare che il clima possa essere condizionato dalle attivita’ umane e non ,come si legge non solo su questo sito ma anche sul libro in alto a destra e da altri,da tantissimi fattori evidentemente caratterizzato da una grande complessita’ che sfugge alla comprensione di noi piccoli esseri umani.

  12. Per ora tra le storielle-propagandate-con-perniciosa-insistenza c’è quella che diceva che la temperatura aumentava sempre, anche negli ultimi quindici anni. Poi magari da domani ricresce, ma intanto il fatto è questo. Mi sfugge invece il suo contributo, Diego.

  13. Teo

    Oh non avevo letto il commento di Diego.
    Originalità? No,grazie! Sarebbe una gara perdente. In quanto ad originalità nessuno batte chi è fervente seguace del riscaldamento catastrofico. Il problema dei non-credenti è proprio quello di non avere la fantasia per introdurre folletti mangiacalore, oscillazioni tentacolari, e druidi affogatori di orsi. E dire che mi piaceva Tolkien…ma poi neanche tanto dai.

  14. Teo

    Confesso che la considero una piccola soddisfazione.

  15. umberto spalletti

    accidenti come si irritano quando anche i media mainstream iniziano a dubitare. La cosa sta diventando divertente.
    Buona serata. Umberto

  16. Diego

    La storiella della temperatura che non cresce, cresce poco, cresce ma il trend è al ribasso, cresce ma i ghiacci aumentano di estensione etc. etc. tra un po’ finirà nello scomparto storielle-propagandate-con-perniciosa-insistenza, come quella per cui la CO2 non è un gas serra, quella per cui è colpa del sole e della variabilità naturale, quella per cui è colpa dei raggi cosmici, quella per cui la temperatura è cambiata in passato e anche quando non c’era l’uomo e una lunga lista di altre storielle simili.
    Riuscirete mai a dare un contributo originale al dibattito? Dubitarne è lecito, se arrivate al punto di citare Taino, uno che di clima evidentemente non sa quasi nulla (e quel poco che sa è evidentemente sbagliato).

    • Diego, perché dovremmo essere originali? Ci sono già le tue granitiche certezze a insaporire il dibattito. Circa le storielle poi, stai sereno che il tempo è galantuomo. Io di tempo ne ho, chi presagisce catastrofi che dovevano arrivare ieri, no oggi, anzi forse domani, temo lo stia invece esaurendo. E poi, Taino ne sa quanto quelli che scrivevano ieri proprio di quelle catastrofi. Oppure no, in quel caso avevano licenza di parola. Capisco che smettere di leggere opinioni bovine ma favorevoli sia difficile, ma temo che ci dovrai fare l’abitudine, perché il party sta finendo.
      Enjoy.
      gg

    • Diego

      Vedo che lei continua ad arruolarmi in quella che lei definisce come la schiera dei catastrofisti climatici (nel mio caso, lei ha rimarcato anche il mio “dogmatismo ideologico”, a cui ha cortesemente anteposto l’aggettivo “interessante”). Nel mio caso, me lo lasci dire, c’entra poco: giudico prive di senso le affermazioni come quelle del principe del galles secondo cui avremmo 120 mesi (meno, a questo punto, parecchi) prima di morire arrostititi. Anche perché, a oggi, è molto più facile che una pandemia faccia danni seri. Quindi: catastrofista, no, grazie, e comunque non catastrofista climatico. Piuttosto, interessato a capire quale spiegazione lei propone per il funzionamento del Sistema Terra, spiegazione che, visto quello che ho compreso di quello che scrive, dovrebbe comprendere anche una serie di importanti feedback negativi. Perché a oggi, mi pare che la componente antropica del sistema terra stia modificando pesantemente biosfera, idro e criosfera, atmosfera, litosfera. O, e glielo richiedo, pensa che le modifiche ai grandi cicli biogeochimici non esistano (e in questo senso l’attuale riscaldamento globale è, con ogni probabilità, causato prevalentemente da un’alterazione del ciclo del carbonio), che le interferenze con i meccanismi della biosfera siano nulle, che inquinamento, salinizzazione e acidificazione siano realtà superate? E nel caso ammettesse che queste interferenze esistono, come fa a esser sicuro che non impatteranno mai negativamente sul funzionamento dei sistemi sociali? Dove sono i feedback negativi quando si parla, poniamo il caso, di ciclo dell’azoto o di sovrasfruttamento delle risorse ittiche? Nella tecnologia e nel progresso scientifico e nell’ingegno umano? Se ritiene che sia così, allora dimostri di essere originale, e dia il suo contributo a base di “ottimismo razionale”. Che, me lo lasci dire, può essere qualcosa di molto diverso dal rilanciare articoli sul clima firmati da architetti con papillon.

    • Diego, nella famosa schiera non ti ci ho messo io, hai provveduto da solo con il precedente commento. Ora hai chiarito il tuo pensiero e capisco che le cose stanno diversamente. Bene. Non so se tu sia un lettore assiduo o occasionale, opterei per la seconda ipotesi, altrimenti dovresti sapere che l’esistenza di una componente antropica presente in diverse forme non è mai stata negata sulle nostre pagine. La discussione però verte sul peso di quella componente, ovvero sul suo potenziale di azzerare o sovrastare tutte le altre. Ultimamente pare che non sia così, non solo e non già per il pur evidente trend piatto assunto dalle temperature medie superficiali (parametro che non è l’integrale del sistema e che non lo rappresenta efficacemente, anche per serie problematiche di attendibilità della sua stima), quanto piuttosto perché si stanno moltiplicando le analisi che assegnano al sistema una sensibilità all’aumento del forcing antropico piuttosto più bassa di quelle che le hanno precedute. L’ultima, anche se non così chiara ma il politichese è per sua natura criptico, è proprio quella dell’IPCC, cioè del mainstream. Il limite inferiore della sensibilità climatica è stato abbassato ed è scomparso il valore più probabile, quello che superava i famosi 2°C (famosi solo per la politica, non certo per chi sa che non esiste alcun termostato nel sistema, almeno non nella forma in cui se ne parla). Questo perché, evidentemente, quelle che agiscono da sempre e forse oggi insieme al forcing antropico non sono storielle ma dinamiche reali. E vengo alla seconda parte del tuo commento. Le cose che hai citato sono problematiche ambientali, non climatiche e mi pare ti stiano giustamente molto a cuore. Non ti sarà difficile quindi riconoscere che queste sono state largamente trascurate inseguendo solo e soltanto la CO2 (che non è un inquinante) e proponendo rimedi altamente redditizi ma assolutamente inefficaci per curare il clima (che non si sa se e fino a che punto sia malato), tralasciando di curare mille altri problemi molto più pressanti ed evidenti. Questa denuncia, se ti fosse sfuggito, è un’altra delle caratteristiche delle nostre pagine. Mi sa che non siamo così lontani come visione delle cose. Quanto ai papillon, per carità, ne abbiamo già di numerosi che fanno danni discettando di meteorologia, quindi non si sente così tanto bisogno di averne anche per il clima. Ma, nella fattispecie, la spiegazione l’ha data uno dei commenti precedenti. Piaccia o no i media non si sa mai se la tendenza la seguono o la fanno, ma di sicuro non sbagliano la mira. Se ora si leggono cose diverse sulla comunicazione generalista, vuol dire che qualcosa sta cambiando. Se sarà un bene o un male lo scopriremo solo nel tempo, tanto mi par di capire che anche su questo siamo d’accordo, la catastrofe è di là da venire.
      gg

    • Guido Botteri

      Diego, mi spiega come mai l’andamento dei ghiacci artici dell’anno scorso era prova del riscaldamento globale, e quello di quest’anno no ?
      http://nsidc.org/data/seaice_index/images/daily_images/N_stddev_timeseries.png
      nel frattempo la CO2 (driver principale del clima, dicono i sostenitori dell’AGW) è aumentata, e quindi i ghiacci artici sarebbero dovuti diminuire, anzi c’è stato chi ha previsto un Artico senza addirittura ghiacci, quest’anno; possiamo dire che ha toppato alla grande ? Mi sembrerebbe di sì.
      Quanto ai ghiacci marini antartici, mi sembra che stiano benone, nonostante i continui studi che sostenevano che anche l’Antartide si stava “sciogliendo” e al ritmo addiritttura maggiore degli ultimi 50 anni (lo cerchi, qualche articolo che affermi questo lo troverà certamente nei siti dei sostenitori dell’AGW)
      http://nsidc.org/data/seaice_index/images/daily_images/S_stddev_timeseries.png
      Mi pare che questi siano “fatti”, a fronte alle sue che sono solo “parole”.
      Secondo me.

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