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Dalle domande sul destino al contenuto del cestino

Piero Vietti mi perdonerà, ho rubato questo titolo dal suo post  ma era davvero troppo invitante. Quel che accade del resto non lo si potrebbe interpretare diversamente da come egli ha fatto sagacemente appena due giorni fa. Vi spiego i fatti per come li vedo io.

Se Zeus fosse ancora una divinità di moda, avrebbe la faccia di Al Gore e dalla vetta dell’Olimpo piuttosto che fulmini scaglierebbe nuvole di CO2. Alle pendici del monte starebbero tutti gli illuminati, rei pentiti e consapevoli di aver ecceduto nella produzione di anidride carbonica. Con un layout meno mitologico ma molto simile, i rappresentanti delle nove religioni più importanti del pianeta si sono riuniti a Londra  per manifestare il loro impegno in vista del vertice di Copenhagen. “Si tratta di dare un segnale forte ai governi“, ha detto Olav Kjorven dell’UNDP1; gli fatto eco il Gran Muftì d’Egitto dichiarando che “Auspichiamo un mondo sicuro dal punto di vista ambientale per i nostri figli…“. Concetto cardine dell’incontro, l’impegno a rendere ecologici gli edifici religiosi mediante l’uso di energie rinnovabili, materiale riciclato e attenzione ai consumi. Su tutti la dichiarazione del Segretario Generale delle NU il quale osserva che “senza il pieno sostegno, la cooperazione e la partecipazione dei leader religiosi, sarà molto difficile creare un clima politico che consenta di stabilire un accordo vincolante, unanime ed equo a Copenhagen“.

Al di là dell’ovvio significato politico di una siffatta dichiarazione di intenti, si intravede anche l’approccio di stampo fideistico che i più fanatici sostenitori della teoria dell’origine antropica delle mutazioni climatiche hanno da tempo deciso di ostentare. Del resto, nonostante ultimamente gli addetti ai lavori comincino a sollevare qualche perplessità su questi atteggiamenti, i tempi sembra possano essere maturi per elevare cotanto impegno al rango di religione del XXI secolo. Ci ha provato già con successo un giudice inglese, il quale, chiamato ad esprimersi sulla procedibilità di un contenzioso sul lavoro ha fatto esattamente questo. Vi spiego. Un impiegato inglese è stato vittima di un licenziamento in cui ci sarebbe stata della discriminazione. Il datore di lavoro sarebbe stato stufo delle convinzioni ambientali del sottoposto, alle quali lo stesso pretendeva si portasse rispetto nell’amministrare l’azienda.  Probabilmente il nostro eroe aveva ragione, se queste sono le ragioni del licenziamento e non ve ne sono altre che riguardino la produttività o la condotta dell’impiegato, egli ha tutto il diritto di cercare soddisfazione in tribunale. La curiosità in effetti non è questa, sono piuttosto le motivazioni del giudice  che ha dato il via libera al procedimento a suscitare sconcerto.

 […] a belief in man-made climate change … is capable, if genuinely held, of being a philosophical belief for the purpose of the 2003 Religion and Belief Regulations […]

In pratica la convinzione nel cambiamento climatico di origine antropica è pari al credo religioso, ovvero sostenuta da atti di fede. Non è servito a molto il fatto che il legale della cotroparte abbia fatto notare che la religione e la filosofia intervengono in quei settori che non sono spiegabili scientificamente, mentre quella del clima è una scienza, e dovrebbe soggiacere alle regole del mondo scientifico. Questo a mio parere non è esattamente un complimento per chi invece si applica nel settore per cercare di dimostrare il contrario, ma, tant’è. La vittima del licenziamento, dal canto suo, sostiene che non si tratti di una nuova religione, quanto piuttosto di una convinzione filosofica che rispecchia i suoi valori etici e morali ed è sostenuta da schiaccianti evidenze scientifiche. Precisiamo che egli non è un addetto ai lavori, quindi le suddette evidenze gliele hanno raccontate, suscitando forse un altro atto di fede.

Il cambiamento climatico diventa quindi per la legge inglese come la religione. Sommando il raduno tra leader religiosi e questo curioso contenzioso legale, possiamo capire che contenuti potrebbe avere un eventuale accordo in quel di Copenhagen, oggi più che mai lontano dall’assumere contorni pratici. In assenza di documentata volontà pratica di fare, di chiari impedimenti economici per fare e di basi scientifiche assodate che sostengano il fare, avremo una bella esortazione a fare ciò che facciamo da sempre: pregare che le varie divinità non ci mandino eventi atmosferici o climatici pericolosi. L’unico problema è che, fatta eccezione per i miracoli, per credere ai quali è comunque necessaria la fede ed ognuno in cuor suo sa come comportarsi, non sembra che questa pratica in passato abbia portato grandi benefici. Del resto neanche gli accordi sin qui sottoscritti ne hanno portati, nè ne porterebbero gli altri che si vorrebbero generare e sottoscrivere. Tutto sommato forse così saremo sicuri che pur se il clima non dovesse dar segno di notare il nostro impegno nessuno ci guadagnerà. Difficile infatti vendere certificati di credito della fede.

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  1. United Nations Development Program []
Published inAttualitàNews

13 Comments

  1. carlo

    non sono molto pratico con l’inglese ma molti giornali riportano non ” if genuinely held ” ma “of genuinely held “.
    Cambia qualcosa?

    • Cambia che così non significa niente, è semplicemente sbagliato.
      gg

  2. giordano monti

    caspita! Dopo aver letto questo articolo devo rivedere al più presto la mia posizione… 😉
    Siccome sono ateo e miscredente (e pure sbattezzato!), ma anche serrista e catastrofista, ne risulta una contraddizione insostenibile. Due le vie d’uscita:

    – mi riconverto alla fede tradizionale e resto serrista-catastrofista 🙂

    – divento negazionista e resto ateo 🙂

    • E perchè dovresti Giordano, la contraddizione è il fondamento dell’AGW. Il riscaldamento globale porta più pioggia e meno pioggia, più freddo e più caldo, fa stringere le pecore ma le fa allargare, fa star male ma fa star bene. C’è spazio pr tutto e tutti come vedi. L’importante è che continui a ragionare con la tua testa, come sembra tu sia abituato a fare. 🙂
      gg

    • alessandrobarbolini

      ti do un consiglio….inizia a credere in dio che é il creatore di tutto…e della questione GW credici la meta di quel che dicono

  3. fabio81

    Invito tutti a sorvolare su preti, monache e bibbie varie.
    Iniziano ad uscire i dati di ottobre della media globale, sembrano dei dati interessanti, aspettiamo un articolo noi lettori.
    Ciao

  4. marco g.

    A questo punto incomincio ad avere dei dubbi e mi spiego.
    Gli scienziati sostenitori del GW ci dicono che che il riscaldamento è dovuto in gran parte alla emissione di gas serra e convincono i governi di tutto il mondo a ridurli in modo drastico.L’attività del sole continua ad essere molto bassa,e questo potrebbe portare ad un clima piu’ freddo nei prossimi anni, cosi i sostenitori del GW si prenderanno il merito di aver salvato il pianeta dalle catstrofi che avevano fantasticato.
    Fortunatamente non ci sono soltanto loro.

  5. La santa coalizione, la santa alleanza contro il Male.
    Dunque, i para-ambientalisti ci sono, i modellisti (i modellanti dell’inverosimile) pure, gli industriali dell’energia (nucleare) sono arruolati, un po’ di politici, un po’ di burocrati, qualche anima candida e ora anche i religiosi.
    Chi manca?
    Avanti, c’è posto!

    • alessandrobarbolini

      manca il loro emblema il loro sigillo la loro bandiera…per farla breve PINOCCHIO il mito assoluto dei bugiardi

  6. alessandrobarbolini

    signor claudio,dopo quella milionesima comica di conferenza in danimarca…non cambiera niente,si continuera a dipingere scenari che sono giustificabili solo al cinema e nulla di piu..il petrolio continuera a bruciare e le autostrade ad essere piene di auto nonostante la CRISI(ovvero balle ,balle e balle)PINOCCHIO FA STORIA..
    ah!! dimenticavo..organizzeranno altre innumerevoli conferenze,che serviranno solo ad ingigantire il loro tanto modaiolo effetto serra…almeno che avessero l,accortezza e il buonsenso di essere esempi…cioe di recarsi alle loro conferenze,in barca a remi o a cavallo….ma tanto si sa che a fare morale sono buoni tutti

    • Barbolini, la prego, mi chiami pure Claudio.

  7. Mi domando cosa accadrà, non appena Copenhagen sentenzierà Bibbie e Corani su carta riciclata da una parte, e riduzione delle nascite dall’altra.

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