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Tag: Summary For Policy Makers

Quinto Report IPCC, approvato il Summary for Policy Makers del WGII

Come da programma, appena ieri è stato reso pubblico il Summary for Policy Makers del secondo volume del 5° Report IPCC, documento di cui qualche giorno fa avevamo dato qualche anticipazione (qui e qui). Insieme all’SPM, ormai in versione ufficiale, è disponibile on line anche la bozza definitiva del report vero e proprio, anche se questo deve essere ancora finalizzato.

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IPCC in retromarcia, se n’è accorto qualcuno?

Anche l’argomento di oggi, tanto per cambiare, non lo leggerete sui giornali. Per diverse ragioni, perché è una cattiva notizia per i sostenitori della catastrofe climatica, perché è vera, perché non fa notizia e perché i giornali normalmente non fanno attenzione a queste cose, neanche nelle pagine scientifiche.

 

Alcuni mesi fa, come forse saprete, è stato pubblicato il Summary For Policy Maker della prima parte del 5° Report dell’IPCC, ovvero il sunto destinato ai decisori del lavoro del WG1, quello che si occupa di fornire le basi scientifiche su cui si articola il report e su cui poggiano le ‘investigazioni’ dell’IPCC in ordine ai cambiamenti climatici di origine antropica. Già, perché per chi non lo sapesse, il mandato che l’IPCC ha ricevuto dall’UNFCCC è quello di occuparsi dei soli cambiamenti climatici riconducibili alle attività umane. Tutto il resto, come diceva il Califfo, è noia evidentemente, anche perché dal momento che il Panel catalizza da due decenni tutta l’attenzione del panorama scientifico che si occupa di clima, sono davvero in pochi quelli che si dedicano ad altro. Ma questa è un’altra storia, della quale magari parleremo in un altro momento.

 

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Climategate 2.0, regola numero 1: Divergere in privato, convergere in pubblico

Versione moderna dell’antico detto: i panni sporchi si lavano in famiglia. Quando si tratta di scienza però, specie se di scienza del clima, quella famiglia siamo tutti noi, perché da una non meglio specificata convergenza, ovvero da un consenso scientifico del tutto fittizio, sono scaturiti fior di provvedimenti – e altri si progetta di farne scaturire – che condizionano non poco le nostre vite.

Qualcuno ricorderà che alcuni mesi fa abbiamo parlato su queste pagine di “divergenza”, cioè di quello strano effetto per cui le temperature ricavate dai dati di prossimità degli anelli di accrescimento degli alberi e quelle misurate con il termometro smettono di andare d’accordo. Qualcun altro ricorderà anche che per evitare che questo si notasse nelle ricostruzioni di temperatura, alcuni dataset di dati proxy vennero esclusi dalle ricostruzioni e opportunamente sostituiti con i dati osservati, commettendo così un errore doppio: a) non tener conto che quel disaccordo invalidava potenzialmente anche i dati proxy non verificabili con le osservazioni, b) confrontare le mele con le pere, cioè mettere sullo stesso livello di attendibilità i dati proxy e quelli osservati.

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IPCC e Nature: Titoli che passione!

Definizione di “weird”:

  1. Di, riferito a, o che suggerisce qualcosa di preternaturale o sovrannaturale;
  2. Di un particolarmente strano o inusuale personaggio; strano;
  3. Arcaico, di, o riferito al fato o alle Parche.

Così titola Nature il suo commento a caldo allo Special Report IPCC (SPM SREX) sugli eventi estremi uscito nella sola forma di Summary for Policy Makers venerdì scorso:

[blockquote]Climate panel says prepare for weird weather

Despite uncertainties, the IPCC warns that climate change will bring more extreme weather.[/blockquote]

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