Salta al contenuto

Mese: Giugno 2012

Breaking news: Hubbert affoga nel petrolio!

Una specie di contrappasso insomma. Chi è Hubbert? Veramente si dovrebbe dire chi era, ma quanti delle sue teorie hanno fatto tesoro lo collegano ancora alla stretta attualità. E’ quello del picco del petrolio, delle risorse energetiche fossili in procinto di finire, della produzione mondiale destinata a scendere drammaticamente, della domanda sempre più alta e dei prezzi sempre più insostenibili.

Leggiamo da Forbes:

Meet The Oil Shale Eighty Times Bigger Than The Bakken

Tutti voi conoscete il Bakken e quanto sia più grande, e di molte volte, di qualsiasi giacimento di petrolio.
In Siberia c’è un giacimento di Oil Shale ottanta volte più grande del grandissimo Bakken, il Bazhenov.

Conclude l’articolo: “the Peak Oil crowd realizes there’s more oil out there than we’ve ever imagined.”
La folla del Picco di petrolio si rende conto che ci sia più petrolio laggiù di quanto si sia mai immaginato.

Beh, che dire dunque di Hubbert, del suo picco e di tutti quei, professori e non, che si sono attaccati con forza a quell’argomento per dimostrare la limitatezza delle risorse ?

Dico semplicemente questo:

Facebooktwitterlinkedinmail 3 Comments

La serendipity dei neutrini

Serendipity, un neologismo di cui oggi ho sentito una definizione imbattibile:

[blockquote cite=”Julius H. Comroe, Jr.”]La serendipità è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino.[/blockquote]

Ripresa da Radio24 nel programma “Destini incrociati“.

Questo sembrava fosse accaduto al corposo numero di ricercatori della collaborazione Opera. Un progetto di ricerca nato per cercare le oscillazioni e le trasformazioni dei neutrini che alcuni mesi fa sembrava avesse segnato il destino della fisica degli ultimi cento anni. Tutto a mare, i neutrini viaggiano più veloci della luce. Beh, non è adata proprio così…

Facebooktwitterlinkedinmail 8 Comments

Nuova ricetta: Pane e CO2.

Si potrebbe rivisitare così la famosa frase di Maria Antonietta: “Maestà il popolo non ha pane. Dategli la CO2″”.

Allora, il volume d’affari della coltivazione e commercio del grano a livello globale è di circa 182 miliardi di dollari. Il volume di affari del mercato del carbon trading è arrivato nel 2011 a 176 miliardi di dollari. Ciò significa che l’aria, o meglio uno dei suoi componenti, nonostante la sua nota inconsistenza anche quando è fritta,  ora vale come il pane.

Facebooktwitterlinkedinmail 2 Comments

Perché lo leggano tutti

Donato barone, che ringrazio, ha aggiunto un commento al mio breve post sul sisma in Emilia Romagna. Ci ha spiegato cosa si intende per liquefazione delle sabbie. Esattamente quello che cercavo.

Perciò ho deciso di farne un post. Buona lettura.

*************************

Il problema della liquefazione delle sabbie è noto a chiunque si occupi di geotecnica. Voglio affrontarlo dal punto di vista ingegneristico, di chi, cioè, progetta le strutture fondali di un manufatto edilizio, ovvero dal punto di vista geotecnico. Lascio gli aspetti geologici veri e propri a chi si occupa di geologia. A vantaggio della comprensione, inoltre, sacrificherò un po’ di rigore tecnico ben consapevole di espormi agli strali dei puristi 🙂 . Me ne scuso in anticipo.

Il mio professore di geotecnica, prima, e ancor più il mio professore di tecnica delle fondazioni, dopo, hanno sempre cercato di mettere in risalto questo fenomeno subdolo e pericolosissimo. Chi progetta un manufatto edilizio deve valutare la possibilità che il complesso terreno-fondazione possa essere soggetto a fenomeni di liquefazione delle sabbie. In Giappone ed in Cina, per esempio, non è raro osservare edifici del tutto integri che, però, si sono parzialmente immersi nel terreno dopo un evento sismico: responsabile di tutto, ovviamente, la liquefazione delle sabbie.

Facebooktwitterlinkedinmail Leave a Comment

Guardare al mare…da tutti i lati

Ho trovato l’articolo che segue sul blog di Roger Pielke Sr:

Sea level rise and the ongoing battle of Tarawa (pubblicato su AGU, leggibile solo a pagamento)

Dall’abstract non si direbbe che parli di argomenti attinenti ai cambiamenti climatici, nella fattispecie all’aumento del livello dei mari, né che parli di comunicazione scientifica. Eppure grazie agli estratti pubblicati da R. Pielke Sr capiamo che è proprio quello l’argomento del paper.

Non mi sembra si possa parlare del punto di vista di uno scettico, anzi, pare proprio che si tratti sostanzialmente di buon senso. Vediamo:

Facebooktwitterlinkedinmail 2 Comments

Terremoto in Emilia: La conoscenza nell’emergenza.

E’ d’obbligo cominciare questo post con un disclaimer. Non abbiamo nessuna intenzione di sconfinare in un territorio che non ci è congeniale. Sulle nostre pagine si parla soprattutto di clima e meteorologia. E’ pur vero che nel corso degli anni abbiamo avuto modo di constatare che per molti dei nostri lettori le Scienze della Terra sono il pane quotidiano. E’ dunque a loro che rivolgo l’appello di aiutarci a discutere quanto vi ilusstrerò brevemente nelle prossime righe.

La cronaca degli ultimi giorni è purtroppo occupata interamente dal sisma occorso in Emilia. Movimenti tellurici che non accennano a diminuire di frequenza e intensità. Uno degli aspetti forse più sorprendenti per chi non è addetto ai lavori e soprattutto per le popolazioni colpite, è stata senz’altro la comparsa del fenomeno di liquefazione dei suoli e di eruzione di sabbia spinta verso la superficie dalla pressione del sisma.

Facebooktwitterlinkedinmail 9 Comments

CO2 o non CO2

Tra pochi giorni festeggeremo il quinto compleanno di CM. Stiamo per finire la pre-scolarizzazione, nel prossimo autunno andremo in prima elementare. Eh sì, perché questo è il livello che ci è stato assegnato. Ma non siamo solo giovani e inesperti, abbiamo anche scarsa propensione all’apprendimento.

Ma, finalmente, ho capito che non è tutta colpa nostra. Se quelli bravi, anzi, bravissimi, continuano a confonderci le idee non miglioreremo mai.

Avevo letto quanto sto per far leggere anche a voi qualche giorno fa. Lì per lì avevo anche deciso di lasciar perdere, perché non avevo capito quasi niente. Dal momento che si trattava delle parole del premio nobel Carlo Rubbia, ero certo che fosse colpa mia o, nella migliore delle ipotesi, di chi aveva riportato la sua opinione.

Facebooktwitterlinkedinmail 12 Comments

Il Cielo (non) è blu sopra le nuvole

Una cosa tipo Val Padana insomma. Quel bianco lattiginoso del cielo che contraddistingue le aree densamente popolate o con conformazione orografica circostante che favorisce l’accumulo…

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger... 1 Comment

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »