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A qualcuno piace Carlo

I lettori di CM stiano tranquilli. Non sto per fare una rivisitazione della famosa pellicola degli anni ’50, né si tratta di un refuso. Il titolo è riferito ad un evento che è su tutte le fonti di informazione. Mi spiego. In tutta evidenza, secondo l’antichissimo detto nemo profeta in patria, L’erede al trono d’Inghilterra riscuote più successo nel belpaese che oltremanica. Ieri l’altro, ad esempio, era alla Camera dei deputati. Non ha parlato di etichetta, argomento che si confà ad un membro della famiglia reale e forse avremmo anche gradito. Ha parlato di clima, anzi di emergenza clima e catastrofe climatica imminente.

Senza mezzi termini, ci ha chiarito che abbiamo solo altri 99 mesi per impedire che sia raggiunto il punto di non ritorno o tipping point come dicono quelli bravi. Non credo alludesse alla sua ascesa al trono, peraltro più imprevedibile dell’evoluzione del clima e forse più improbabile del global warming, per cui, per sfoderare tanta sicurezza deve essere entrato in possesso di verità  scientifiche inoppugnabili e certezze assolute in materia di previsioni. Precisiamo che il Mago Otelma non è suo consulente, Zurlì è da tempo introvabile e Branco avrebbe gradito ma non è stato invitato, quindi è probabile che abbia fatto riferimento allo stato dell’arte della conoscenza scientifica. La stessa, ad esempio, descritta con molta più autorevolezza dal Prof. Franco Prodi in un contraddittorio con Fulco Pratesi nella trasmissione di Giuliano Ferrara su Radio24. L’attuale livello di comprensione scientifica impedisce di fare alcun genere di previsioni, per cui il problema è semmai quello di chiedere ai policy makers di accelerare il processo di conoscenza di un sistema di cui non si conosce il funzionamento. La sintesi della replica di Fulco Pratesi ve la risparmio, ma potete ascoltare o scaricare qui l’intero programma.

Dunque perché 99 mesi e non 98 o 100? Bella domanda, chissà  se qualcuno ha potuto approfondire più tardi in transatlantico. Resteremo col dubbio, ad ogni modo la sostanza è quella, ci sono le prove e non è più tempo di indugiare. Non solo in Artico ed Antartico, ma anche in molte altre realtà  del pianeta che mostrano chiari segni di affaticamento da clima in picchiata verso il disastro. Poco tempo a disposizione anche per esporle tali prove, infatti non abbiamo saputo molto di più, se non che i posteri ci giudicheranno se dovessimo cedere al non fare. Forse varrebbe la pena di dare un’occhiata a queste evidenze, così tanto per stare tranquilli. Allora forse scopriremmo che il ghiaccio artico è in ripresa e quello antartico non ha mai smesso di aumentare, o che la temperatura media globale ha arrestato la sua corsa verso l’alto da dieci anni e che non passa giorno che non esca qualche nuova opinione scientifica che attesta la variabilità  naturale del clima piuttosto che quella antropica.

Tuttavia abbiamo assistito ad un vero discorso da leader. Del resto la Gran Bretagna è sempre stata all’avanguardia in tema di clima. Ospita il Working Group I dell’IPCC presso l’Hadley Centre e sul suo suolo hanno sede quasi tutte le organizzazioni finanziarie coinvolte a vario titolo nel mercato del carbon trading. Insomma, sono in prima linea, tanto che nel novembre del 2008 il loro parlamento ha approvato un documento dal titolo Climate Change Act, con il quale sono stati individuati degli obbiettivi molto più stringenti di quelli proposti dal famoso piano 20-20-20 su cui sta dibattendo l’Unione Europea. Target principale ridurre le emissioni di gas serra del 34% entro il 2022 e dell’80% entro il 2050. Un vero atto di coraggio. Uno di quei piani che possono far passare alla storia chi riesce a realizzarli.

Lecito dunque che qualcuno si sia domandato come fare, visto che in realtà  nel Climate Change Act è previsto che gli indirizzi attuativi non arriveranno prima della fine del 2009. Ci ha provato Roger Pielke Jr.1, affrontando il tema con non poco pragmatismo.  Il nostro parte dall’analisi di due fattori principali, la crescita (o decrescita) economica tipicamente associabile al PIL, e lo sviluppo tecnologico, espresso in termini di emissioni di CO2 per unità  di PIL. Questi fattori sono entrambi scomponibili: il primo si esprime in cambiamenti demografici e PIL pro-capite, il secondo risulta essere invece il prodotto dell’intensità  energetica (energia per unità  di PIL) e della quantità  di carbonio per unità  di energia.

Analizzando le relazioni tra questi fattori Pielke asserisce che una riduzione delle emissioni può arrivare soltanto riducendo la popolazione, il PIL pro-capite o l’intesità  di carbonio del processo economico. Sulla prima di queste opzioni è meglio sorvolare, nonostante quello della sovrappopolazione sia un concetto caro ad un certo ambientalismo estremo dal quale il nostro ospite potrebbe non essere immune, visto che suo papà, che ha anche presieduto il WWF Internazionale, ne è stato degno rappresentante. Sulla diminuzione del PIL pro-capite pesa lo spauracchio della decrescita, concetto altrettanto spinoso che nessun policy maker vorrà  mai affrontare, si sia o no in periodo elettorale o, peggio in una situazione congiunturale sfavorevole come l’attuale. Resta dunque l’intensità  di carbonio del processo economico, che Pielke chiama decarbonizzazione.

In questo processo può aiutare molto il progresso tecnologico, ma per quanto ci si possa impegnare, non sarà  possibile fare molto più di quanto è stato fatto fin’ora. Ad esempio proprio L’Inghilterra è stata protagonista di una politica che ha favorito un rateo annuo di decarbonizzazione tra l’1,3 e l’1,9%. Peccato che non si sia di fatto tradotto in una diminuzione delle emissioni ma piuttosto in crescita economica, a conferma del fatto che sono gli aspetti economici a governare le scelte politiche. Ora, per raggiungere l’efficienza energetica che sarebbe necessaria per centrare gli obbiettivi del 2022 e del 2050, i leader  inglesi più che parlar di clima in italiano a Montecitorio dovranno parlare in francese ai loro concittadini, perché il paese che è più “virtuoso” in questo processo è la Francia, e lo è grazie al fatto che fa larghissimo uso del nucleare per l’approvvigionamento energetico. Con la lingua d’oltralpe essi dovranno spiegare che sarebbe necessario costruire e rendere operative 30 centrali nucleari in sette anni e poi mantenere un rateo annuo di decarbonizzazione pari al 4-5% fino al 2050, un passo che assolutamente non ha precedenti tra i paesi industrializzati.

Quella cui abbiamo assistito è quindi l’esortazione ad imboccare un sentiero che con ottima approssimazione non sarà  battuto neanche da chi lo ha tracciato. Per dirla con Pielke, un piano già fallito prima ancora di cominciare. Se almeno la scadenza dei 99 mesi fosse stata più breve, e quindi coincidente con il fatidico 2012, quando secondo il calendario Maya dovremo dire addio al mondo che conosciamo, avremmo potuto dire che l’assenza della base scientifica era efficacemente sostituita da quella mitologica. Con queste premesse, mancando l’una e l’altra, dobbiamo desumere che sia stata soltanto ideologica.

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Published inAmbienteAttualitàClimatologiaEnergia

22 Comments

  1. […] nell’aprile del 2009, cioè 13 mesi fa, ci erano stati dati 99 mesi di tempo prima di cadere giù dalle rapide travolti dalla piena del riscaldamento globale antropogenico. Su […]

  2. modestino

    @ Giordano Monti:

    “Ps: sono rassicurato nell’apprendere che i ghiacci marini artici non si scioglieranno nelle prossime estati tra il 2013 ed il 2040. Solo una curiosità: lei ha un sfera di cristallo che le permette di prevedere il futuro?”…penso di no, come d’altronde lei o qualcun’altro nel sostenere che si scioglieranno..

  3. giordano monti

    buongiorno signor Costa,

    accendo il PC dopo tre giorni e vedo che ha scritto molto per me… ma come siete permalosi qua dentro! Le mie osservazioni, un po’ ironiche non l’hanno divertita neanche un po’? se non lo ha capito (Guidi lo ha capito, per esempio), erano scritte solo per spiegare che l’ambientalismo propone pure delle cose ragionevoli. Gli ecologisti sono uomini, a volte sbagliano, a volte si può non condividere tutto ciò che dicono. Ciò non toglie che su molte delle loro indicazioni, come ridurre gli sprechi e l’inquinamento, o il consumo di suolo, o proteggere la biodiversità siamo penso d’accordo tutti, almeno in linea di principio.

    saluti.

    Ps: sono rassicurato nell’apprendere che i ghiacci marini artici non si scioglieranno nelle prossime estati tra il 2013 ed il 2040. Solo una curiosità: lei ha un sfera di cristallo che le permette di prevedere il futuro?

  4. Claudio Costa

    @ Giordano Monti

    Sempre nell’earth day è andato in onda il documentario “6° gradi” con hansen a pontificare di catastrofismo incombente seduto in mezzo alla strada come Calindri con il Cynar

    Questo è Hansen

    http://www.columbia.edu/~jeh1/mailings/20081121_Obama.pdf

    “Dì ad Obama la verità ma la verità tutta intera.”
    Ci sono affermazioni come:
    – stermino di massa di tutte le specie compresa l’umanità, per la sete o per le inondazioni.
    – abbiamo raggiunto le temperature del massimo olocenico( non mi risulta)
    – la maggior parte della CO2 prodotta dall’uomo resta nell’aria per 1000 anni (non mi risulta, perchè non 5000 anni già che c’era).
    Ho appena finito di leggere “Mondo sommerso” di Ballard (fantascienza con catastrofismo climatico) leggendo Hansen mi sembrava di leggere Ballard.
    La domanda che mi sorge spontanea è: e se Hansen fosse un fanatico?
    Uno che si è martirizzato per salvare l’umanità…perdendo di vista la razionalità?
    Forse, forse NO.
    Perchè per salvare il mondo la soluzione c’è, è lo stesso Hansen che ce lo dice: il nucleare! (lo sapevo che era un nuclearista!)
    Ma non basta, servono risparmio energetico, migliore efficienza ( e grazie, ce lo deve dire Hansen?) ma anche la carbon tax per sostenere le rinnovabili.
    E perchè mai la carbon tax (ogni tanto è proposta anche per gli allevamenti) dovrebbe salvare il pianeta dallo stermino di massa?
    Hansen propone di fare una carbon tax per sostenere le rinnovabili, ma poi dice che i proventi della carbon tax vanno distribuiti alla gente e ai bambini, quindi l’energia da fossile costerebbe di più ma la gente avrebbe più soldi per usare più energia…
    Mah!
    Boh!
    Non sono un economista ma mi sembra un giro soldi, dagli industriali che consumano molta energia ai loro operai che si beccano i proventi della carbon tax. La stessa cosa vale per chi ha la casa e la macchina più grande ecc (suona communist!)
    Più che rivoluzione verde direi rossa!
    “Anche i pomodori sono verdi e poi diventano rossi”
    G Andreotti ( a giustificare la scelta di fare il governo senza i verdi)
    Certo che se la carbon tax aumentasse il costo dell’energia di un fattore 11 beh allora converrebbe il fotovoltaico che adesso costa 10 volte di più.
    E come mai un climatologo si mette a fare i piani energetici per Obama?
    Mi affretto a fare testamento, non vorrei morire di sete o per un tornado, o annegato dal mare….

  5. Claudio Costa

    @ Giordano Monti

    Questa è la Disney che scende in campo per l’earth day

    qui topolino

    http://www.lifegate.it/ambiente/arti…_articolo=2659

    e anche la disney nature con Earth film documentario con immagini spettacolari , prese da spezzoni di vari documentari naturalistici ma con dei commenti pietosi.

    Primo perché Bonolis appena dice:” è primavera e la gru …” ricorda la parodia della bavosa, che faceva con De laurentis.

    Secondo perché molti filmati io li avevo già visti e le storie narrate sono completamente diverse, in particolare la Disney si inventa un tagli di catastrofismo climatico inesistente nei documentari originali.

    Nell’episodio sulla foresta boreale la disney dice:”questa foresta produce una quantità enorme di ossigeno…” le foreste non producono ossigeno ma c’è un equilibrio tra l’ossigeno emesso di giorno e quello captato di notte.

    Ad es nell’episodio dell’orso polare nel documentario originale l’orso nuota di proposito verso lo scoglio dei trichechi per cacciarli: e ci riesce.
    Mentre la disney si inventa la buffonata che l’orso si perde nel ghiaccio che si scioglie per i cambiamenti climatici e rischia l’annegamento, arrivando stremato allo scoglio dei trichechi, che non riuscirà a cacciare perché stremato…poverino

    Inizia il bombardamento di ecoballe fin dai piccoli che favorirà l’imprinting. Le nuove generazioni cresceranno convinte che sia l’uomo a far sciogliere l’artico e che questo farà morire annegati i poveri orsi polari, e l’unica soluzione sono le meravigliose energie rinnovabili.
    Poverini…

    “Non siamo padroni della terra ma ne siamo custodi, come dice la chiesa” F Pratesi presidente del WWF sempre per l’earth day: chissà se citerà la chiesa anche nel caso del preservativo che non ferma l’HIV

  6. Claudio Costa

    @ Giordano Monti

    “Con immancabile implacabile serie di accuse agli ambientalisti e al WWF in particolare… ma che le ha fatto il povero Pratesi? Mi sa che è questione personale.
    Ora, è assodato mi pare, che gli ambientalisti (mettiamoci anche legambiente e greenpeace, qualche volta!) vogliono sterminare l’umanità (siamo troppi) e scardinare l’ordine costituito basato sul petrolio e sulle guerre che ne conseguono per procurarselo…
    Ma non solo. Vediamo di quali altre nefandezze sono colpevoli gli ambientalisti (l’ordine è casuale)”

    Semplicemente l’averci raccontato per 30 anni ECOBALLE

    Piccola rassegna di Ecoballe del WWF ( ai link ho tolto il suffisso basta googolare)

    Da “Panda” del dicembre 2008 del WWF “…in Antartide la temperatura media è cresciuta con un tasso 4 volte maggiore di quello registrato sul resto del pianeta” .

    Che cosaaaaa?

    .climatemonitor.it/wp-content/uploads/2009/01/msu-polar-temperature.gif

    Da
    assets.panda.org/downloads/wwf_science_paper_october_2008.pdf

    cito:

    “l’Oceano Artico potrebbe essere molto presto libero dai ghiacci durante l’estate. E ‘attualmente previsto che il mare di ghiaccio estivo potrebbe scomparire completamente da qualche parte tra il 2013 e il 2040 – uno stato non visto sul pianeta Terra da più di un milione di anni.”

    Ma dove?

    forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=81003&highlight=artico+verso+l%27abisso&page=55

    Cito il WWF “I ghiacciai galleggianti nella penisola dell’Antartide stanno perdendo ghiaccio più velocemente dando un maggiore contributo alla crescita globale sul livello del mare a quella registrata nella quarta relazione di valutazione”.

    I ghiacci galleggianti non variano il livello dei mari e poi l’Est Antartica ha registrato record di espansione, bisogna fare il bilancio di massa.

    icecap.us/images/uploads/A_NEW_RECORD_FOR_ANTARCTIC_ICE_EXTENT.doc

    Per non parlare della zootecnia e della carne come causa dei cambiamenti climatici

    wwf.it/client/render.aspx?content=0&root=772

    Una serie di vaccate che se mi metto a ridere smetto a capodanno (quella del 28 a 1 tra soya e carne poi mi fa addirittura lacrimare) Per chi volesse approfondire anche sui veri rapporti e anche sulla favoletta che consumando meno carne quelli che stanno morendo di fame diventano ricchi di colpo e possono comprarsi i cereali. Qui

    alternativenergetiche.forumcommunity.net/?t=17612437&view=getlastpost#lastpost

    Per non parlare della bufala delle bufale sugli OGM cito il WWF

    http://www.wwf.it/UserFiles/File/AltriSitiWWF/Terracina/documeni%20vari/OGM-xWWF.pdf

    “studi di laboratorio affermano che le cavie alimentate con OGM evidenziano tumori e malattie del sangue in misura significativamente maggiore rispetto alla normalità”.
    Qui

    alternativenergetiche.forumcommunity.net/?t=20065383&st=0

    La sbugiardata la trovate a metà post nel premio ecoballe d’oro 2008

    Quindi far entrare il WWF, che non ha nulla a che vedere con la scienza, nelle scuole, equivale a chiamare il mago Thelma a fare lezioni di astrofisica

  7. Claudio Costa

    @ Giordano Monti

    “Con immancabile implacabile serie di accuse agli ambientalisti e al WWF in particolare… ma che le ha fatto il povero Pratesi? Mi sa che è questione personale.
    Ora, è assodato mi pare, che gli ambientalisti (mettiamoci anche legambiente e greenpeace, qualche volta!) vogliono sterminare l’umanità (siamo troppi) e scardinare l’ordine costituito basato sul petrolio e sulle guerre che ne conseguono per procurarselo…
    Ma non solo. Vediamo di quali altre nefandezze sono colpevoli gli ambientalisti”

    Beh semplicemente di averci raccontato 30 anni di ecoballe.

    Piccola rassegna di Ecoballe del WWF

    Da “Panda” del dicembre 2008 del WWF “…in Antartide la temperatura media è cresciuta con un tasso 4 volte maggiore di quello registrato sul resto del pianeta” .
    Che cosaaaaa?
    http://www.climatemonitor.it/wp-content/uploads/2009/01/msu-polar-temperature.gif
    Da http://assets.panda.org/downloads/wwf_science_paper_october_2008.pdf
    “l’Oceano Artico potrebbe essere molto presto libero dai ghiacci durante l’estate. E ‘attualmente previsto che il mare di ghiaccio estivo potrebbe scomparire completamente da qualche parte tra il 2013 e il 2040 – uno stato non visto sul pianeta Terra da più di un milione di anni.”
    Ma dove?
    http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=81003&highlight=artico+verso+l%27abisso&page=55
    1. “I ghiacciai galleggianti nella penisola dell’Antartide stanno perdendo ghiaccio più velocemente dando un maggiore contributo alla crescita globale sul livello del mare a quella registrata nella quarta relazione di valutazione”.
    I ghiacci galleggianti non variano il livello dei mari e poi l’Est Antartica ha registrato record di espansione, bisogna fare il bilancio di massa.
    http://icecap.us/images/uploads/A_NEW_RECORD_FOR_ANTARCTIC_ICE_EXTENT.doc
    Per non parlare della zootecnia e della carne come causa dei cambiamenti climatici
    http://www.wwf.it/client/render.aspx?content=0&root=772
    Una serie di vaccate che se mi metto a ridere smetto a capodanno (quella del 28 a 1 tra soya e carne poi mi fa addirittura lacrimare) Per chi volesse approfondire anche sui veri rapporti e anche sulla favoletta che consumando meno carne quelli che stanno morendo di fame diventano ricchi di colpo e possono comprarsi i cereali. Qui
    http://alternativenergetiche.forumcommunity.net/?t=17612437&view=getlastpost#lastpost

    Per non parlare della bufala delle bufale sugli OGM cito il WWF
    http://www.wwf.it/UserFiles/File/AltriSitiWWF/Terracina/documeni%20vari/OGM-xWWF.pdf
    “studi di laboratorio affermano che le cavie alimentate con OGM evidenziano tumori e malattie del sangue in misura significativamente maggiore rispetto alla normalità”.
    Qui http://alternativenergetiche.forumcommunity.net/?t=20065383&st=0
    La sbugiardata la trovate a metà post nel premio ecoballe d’oro 2008

    Quindi far entrare il WWF, che non ha nulla a che vedere con la scienza, nelle scuole, equivale a chiamare il mago Thelma a fare lezioni di astrofisica

  8. Luca Galati

    A me pare che, proprio agli occhi degli addetti ai lavori, venga travisato il senso più generale ed estensivo del termine ‘catastrofismo’ che non sta tanto per distruzione totale del pianeta Terra, qma come monito ad un maggiore senso di responsabilità nel rapporto uomo-natura: insomma è una forma di buon senso educativo.

    LG

  9. Una persona pro-nucleare e (soprattutto) pro-OGM non è affatto un ambientalista nel senso filosofico del termine. Ma capisco che molte persone su questo equivoco giochino un po’ troppo contro chi mette in atto la maggior parte delle misure pro-ambiente, ma non si ritiene Ambientalista.

    Non sarà la panacea, ma come ha messo in luce Guido nel suo articolo, da un lato il nucleare (e magari perchè no un mix di energie alternative – ma non sostitutive…) e dall’altro lato un uso oculato degli OGM, porterà al tanto agognato risultato: riduzione delle emissioni e cibo per tutti.

    Infine un dettaglio, che non riguarda gli argomenti dibattuti, ma il comportamento all’interno di siti/blog/newsgroup. Su CM non esiste al momento un regolamento ufficiale, non ne sentiamo la necessità (sebbene ogni tanto sia stato necessario moderare esplicitamente gli interventi). Non se ne sente la necessità perchè vi è una netiquette che qualunque internauta dovrebbe conoscere. Il punto uno della netiquette ufficiale recita:

    Quando si arriva in un nuovo newsgroup o in una nuova lista di distribuzione via posta elettronica, e’ bene leggere i messaggi che vi circolano per almeno due settimane prima di inviare propri messaggi in giro per il mondo: in tale modo ci si rende conto dell’argomento e del metodo con cui lo si tratta in tale comunita’.

  10. @ Giordano
    Perfetto, per la proprietà transitiva avrà compreso anche che non ce l’ho con Pratesi, nè con nessun altro. Semplicemente studio, leggo e scrivo, spesso anche con pessimi risultati. Lo spirito del blog è duplice. Confrontarsi con il lettori innanzi tutto. Poi semplicemente spiegare che il clima e l’ambiente sono parte dello stesso sistema, ma del primo è giusto aver cura, l’altro, globalmente, se ne frega di noi. Perciò pretendere di “controllarlo” e dire che lo si fa per preservare l’ambiente è pretestuso e disinformante. Come lo è seminare il panico da catastrofe climatica. Se ha un minuto legga l’ultimo post, può darsi che ci si incontri a metà strada. Poi se ne ha un altro, faccia qualche ricerca sulle origini e sulla policy adottata dalle organizzazioni che ha citato (la policy la fanno i capi, non quelli che ci mettono la passione).
    Saluti, gg

  11. giordano monti

    ah dimenticavo, a scanso di equivoci: la doccia la faccio quasi tutti i giorni! 🙂

  12. giordano monti

    ok, Guidi, guardi che non ce l’ho che lei, e poi, spero che si sia almeno un pochino divertito nel leggere le mie osservazioni, se ha notato, sono anche un po’ auto ironiche.
    E’ festa oggi e pensavo che scherzare un po’ non facesse male.
    Vuole la verità? non mi era mai capitato di leggere nel giro di poche settimane tante accuse infondate contro l’ambientalismo. Sono amico di molte persone a cui dell’ambiente non interessa nulla, ma mai ho percepito l’astio che si respira qua dentro (e non ho tempo di leggere tutto il blog, mi perdoni!)

    Le confesserò che, pur considerandomi un ambientalista, non per questo condivido acriticamente ogni cosa. Per esempio credo anche io che la battaglia contro il nucleare e quella contro gli OGM sia combattutta in modo troppo ideologico.
    Un ambientalista pro-nucleare e pro-OGM, l’avrebbe mai immaginato?

    Detto questo, come si suol dire, non buttiamo via l’acqua con dentro il bambino.

    Saluti. Compatibilmente con il tempo a disposizione prometto di cercare di capire meglio lo spirito del blog ed il suo messaggio.

  13. Caro Giordano,
    la mia non è una questione personale più di quanto lo sia quella che lei ha con me. Per cui faccia pure le sue valutazioni. Se avesse perso un pò di tempo a scorrere l’archivio del blog avrebbe scoperto quante volte ho sottolineato la differenza tra chi sostiene veramente la causa dell’ambiente con il proprio impegno quotidiano e chi ne fa un uso ideologico ed estremo. Il nostro è tra questi, per sua stessa ammissione. Se avesse perso tempo ad ascoltare la trasmissione radiofonica che ho linkato avrebbe ascoltato questo:
    Dopo circa 26 minuti Giuliano Ferrara chiede a Pratesi piu’ o meno questo “ma quando lei e il wwf dite che e’ l’anno del clima, che bisogna fare la lotta al riscaldamento globale, e agitate le bandiere, e affissate manifesti, non pensate che possano essere idee costruite come certezze. Non ritenete di fare una lotta ideologica? Non avete mai paura di dire troppo? Di illudere?”

    La risposta?

    “Mi sentirei fortemente in crisi se non seguissi questa strada. Di fronte a minacce come l’inquinamento dei mari, la riduzione delle calotte artiche, la distruzione delle foreste tropicali, di fronte a un problema che nessuno puo’ negare se non in malafede, lottare anche con i mezzi molte volte del catastrofismo, chiamiamolo cosi’, e’ indispensabile”

    Mi sembra una confessione fin troppo sincera. E che spiega la bufala degli orsi, i 99 mesi, e tutto il resto. Ed e’ notevole anche come faccia un’insalata fra inquinamento, riscaldamento e deforestazione.

    Sempre esplorando il blog avrebbe trovato anche tutte le altre occasioni in cui ho sollevato il problema degli interessi che girano attorno a questi argomenti, ma mi rendo conto che da un’inquinatore di professione come me non credo voglia ascoltarli. Perchè è chiaro che sono in malafede.
    Ad ogni modo, nel totale rispetto delle sue opinioni, la ringrazio per il suo intervento.
    gg

  14. giordano monti

    un altro imperdibile post del grande Guidi!
    visito da poco questo sito, ma non nutrivo dubbi sul fatto che sarebbe uscito un articolo sulla gita in Italia del buon Carlo.
    Con immancabile implacabile serie di accuse agli ambientalisti e al WWF in particolare… ma che le ha fatto il povero Pratesi? Mi sa che è questione personale.
    Ora, è assodato mi pare, che gli ambientalisti (mettiamoci anche legambiente e greenpeace, qualche volta!) vogliono sterminare l’umanità (siamo troppi) e scardinare l’ordine costituito basato sul petrolio e sulle guerre che ne conseguono per procurarselo…

    Ma non solo. Vediamo di quali altre nefandezze sono colpevoli gli ambientalisti (l’ordine è casuale)

    – da tempo combattono contro il degrado e l’inquinamento delle acque. Ne deriva, che in un mondo con i fiumi puliti aumenterebbero in modo esponenziale le morti per annegamento.

    – combattono per incentivare la mobilità dolce e un maggior uso della bicicletta e dei mezzi pubblici. Anche qui la prospettiva
    di vedere le nostre città più silenziose e pulite è agghiacciante! Lo stile di vita salutare che ne deriverebbe metterebbe rapidamente al tappetto la lobby dei cardiologi e degli pneumologi, per non parlare del tracollo dell’industria farmaceutica!

    – spingono per un indiscriminato uso delle fonti rinnovabili. Orrore. Tutti i preziosi raggi del sole verrebbero intercettati per produrre energia e non ne resterebbe più per la tintarella.
    Crollo dell’industria delle creme solari.

    – sostengono la raccolta differenziata e la riduzione alla fonte dei rifiuti e degli sprechi: milioni di disoccupati nel settore dello spazzamento strade e della gestione degli inceneritori e delle discariche.

    – vorrebbero un territorio più verde, meno cementificato, combattono l’abusivismo edilizio. Va beh, la cosa si commenta da se’. Se dovessimo dar retta a queste farneticazioni, oltre a un colpo durissimo alla fiorente industria nazionale del cemento, avremmo da scopare una quantità di foglie esagerata in autunno, senza contare la prospettiva di trovarsi un orso marsicano in giardino.

    – suggeriscono di non sprecare l’acqua e lo shampoo. A tutti sarà senz’altro capitato di sedersi accanto ad un ambientalista, in treno o in autobus. L’esperienza è tragica perchè la maggior parte di questi signori si lava solo una volta all’anno! Una calamità naturale che si aggira tra noi, come la peste suina.

    E l’elenco potrebbe continuare… 🙂

  15. Achab

    Molto interessante l’articolo di Pielke. Se infatti è (presumibilmente) nota la nostra situazione attuale e approssimativamente verso dove andremo, molto meno eè chiaro il come evitarlo in modo sostenibile. Pielke mette dei paletti economici alla possibilità di decarbonizzazione e ritiene quindi irragiungigibili gli obiettivi del piano inglese.

    Io sarei un pò meno pessimista di lui. Infatti, se in piena era Bush il sistema economico americano spontaneamente ha ridotto dell’1% l’anno il rapporto CO2/GDP non mi sembra impensabile poter fare molto meglio di così con oppurtuni stimoli. D’altra parte anche nel periodo precedente di grande espansine economica la decarbonizzazione è andata piu’ o meno allo stesso passo. Mi viene quindi da pensare che questo 1% sia una sorta di trend “naturale” di miglioramento tecnologico di una società a base di petrolio e carbone. Certo non ho idea se il 4-5% calcolato da Pielke sia raggiungibile, ma che si possa fare molto meglio di così, se lo si volesse davvero, lo darei per scontato.

    Un’osservazione di principio a margine. Nel momento in cui si discute, direttamente o indirettamente, di sostenibilità ambientale della crescita economica, mi risulta stonato che venga usato il GDP come indicatore che per definizione considera crescita qualunque attività, comprese quelle che producono un danno ambientale, i soldi spesi per rimediare e anche la spesa sanitaria per un eventuale danno alla salute della popolazione.
    Ci sono varie proposte alternative in merito anche se nessuna ha riscosso l’ampio consenso necessario ad un suo impiego su vasta scala. Ciononostante mi aspetterei che chi si occupa di queste cose tenga nel giusto conto anche questi aspetti.

  16. Kristian

    Concordo pienamente con le ultime parole di Angelo!
    Forse è proprio di buon senso che dovremmo parlare!
    Io sono ancora un “giovane uomo” all’inizio di questo stupendo viaggio che è la vita..
    Forse la mia illusione di un “Mondo migliore” nasce proprio da questo!Dal fatto che spero di poter vedere alla fine di questo mio viaggio un mondo diverso,cambiato auspicabilmente migliorato.
    Certo tutti vorremmo un mondo senza Termovalorizzatori,dove tutto viene riutilizzato nella massima efficienza..
    Certo tutti vorremmo un mondo senza centrali nucleari,a carbone o a gas..
    Ma l’importanza del richiamo al buon senso che fà Angelo sta proprio in questo! Noi tutti lo vorremmo ma attualmente per vari motivi non abbiamo la possibilità di realizzarlo questo mondo.
    Io credo che il buon senso ci dovrebbe guidare nel progettare il nostro futuro e quello di chi verrà..
    Quindi ben venga tutto l’eolico,l’idroelettrico,il solare possibile.. ben venga tutta la raccolta differenziata possibile..ben venga la ricerca!
    Ma non prendiamoci in giro oggi senza qualche termovalorizzatore o centrale a carbone..o (e dico purtroppo) centrale nucleare non possiamo campare.
    Ve lo dice chi, pur dal basso della sua giovane età ,ha potuto sperimentare sulla sua pelle quanto difficile sia costruire una decina di MW di idroelettrico.
    Complimenti ancora per il sito.

    A presto

  17. Angelo

    Dimenticavo!
    Ringrazio ancora gli autori per avermi dato spazio.

  18. Angelo

    Concordo con Lei, sono anch’io del settore pur avendo realizzato molti meno MW di Lei.
    Mi trova annidato nei posts di questo blog con alcuni articoli:
    http://www.climatemonitor.it/?p=1625
    http://www.climatemonitor.it/?p=131
    Quando c’è stato il referendum sul nucleare ero ancora studente di ingegneria elettrotecnica, ricordo molto bene i dibattiti di allora.
    Se solo si avesse il coraggio di far rivedere i dibattiti di allora e raffrontarsi con la situazione attuale si capirebbe quante parole al vento, e soldi, sono stati buttati.

    Non si tratta di essere pro o contro il nucleare, pro o contro l’ambiente, ma di essere pro o contro il buon senso!

  19. Luigi Chilin

    Seguo da qualche tempo questo sito e mi complimento per la sua organizzazione e informazione sull’argomento ed in particolare cerco rifugio quando dopo qualche trasmissione catastrofista sul clima propinata dai vari networks con unico indirizzo, con poco o niente contradditorio dettato in alcuni casi anche da ideologie ambientaliste.
    In effetti per uno che nella vita ha partecipato a progetti e costruzione di qualche migliaio di MW in centrali convenzionali,forni di incenerimento, raffinerie ecc ti fanno sentire in colpa verso il mondo intero per aver contribuito a diffondere la nuova peste ,la tanto famigerata CO2,ma poi faccio mente locale e mi dico che hai partecipato anche al nucleare ma gente come Chicco Testa ti sbugiardava fuori e dentro l’Ansaldo e ti ridicolizzava in tv già allora orientata solo ai rosso verdi ma con disastri che ben si conoscono passati presenti e futuri.
    Conosco solo l’aspetto pratico di chi ha iniziato i progetti di cle termoelettriche negli anni ’60 quando ancora in Italia non si conoscevano gli elettrofiltri per depurare i fumi e si produceva e.e. con una efficenza intorno al 35% bruciando bunker C ed ho lasciato da qualche anno con cicli combinati quasi al 60% con emissioni di pochi ppmv di NOx, solo per inquadrare il problema perche lo spirito che anima l’uomo è sempre quello di migliorarsi e così succede dai tempi di Newcomen e Watt che ridusse di 4 volte il consumo della sua macchina a vapore.
    Prenderò spunto dall’archivio del sito per preparare una piccola conferenza per gli amici dell’università della terza età che sono curiosi e ansiosi di sapere cosa succede al clima magari appunto tra 99 mesi come predetto dal Carlo nonchè Principe di Galles.
    Un saluto a risentirci e buon lavoro a tutti
    Luigi Chilin

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