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Tag: Mitigazione

Quinto Report IPCC, approvato il Summary for Policy Makers del WGII

Come da programma, appena ieri è stato reso pubblico il Summary for Policy Makers del secondo volume del 5° Report IPCC, documento di cui qualche giorno fa avevamo dato qualche anticipazione (qui e qui). Insieme all’SPM, ormai in versione ufficiale, è disponibile on line anche la bozza definitiva del report vero e proprio, anche se questo deve essere ancora finalizzato.

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Clima: Un fine incerto e una strada sbagliata.

E’ un dibattito distorto quello sul ruolo delle attività umane nelle dinamiche del clima. Lo è perché la scienza è stata politicizzata. Lo è perchè sono piovute valanghe di soldi, assolutamente benvenuti quando si tratta di ricerca sia essa scientifica o tecnologica, molto pericolosi invece quando si tratta di lobbying.

Quando è iniziato tutto questo? Si potrebbe dire molto tempo fa, per esempio con la conferenza di Rio del 1992, ma la svolta vera e propria è molto più recente. Senza la pubblicazione del Rapporto Stern del 2007, la pubblicazione che presagiva una netta contrazione del PIL mondiale a causa degli sconquassi climatici, la scienza del clima non sarebbe mai entrata nei salotti buoni della finanza. A seguire, sempre nel 2007, il 4° report dell’IPCC che svelava al mondo le ragioni della presunta emergenza.

E l’argomento clima, ovvero la necessità di porre in essere delle politiche di mitigazione, balzò in cima all’agenda politica. Ma, un summit fallito dopo l’altro e, soprattutto, la crisi finanziaria che ha messo in ginocchio quelle che se non sono più le locomotive economiche del mondo certamente lo erano per le policy climatiche, hanno via via contribuito a spegnere gli entusiasmi sulle tematiche climatiche. Più pressante, inevitabilmente, la necessità per molti di evitare il disastro finanziario, al quale forse hanno contribuito nel recente passato anche le disinvolte politico clima-economiche drenando risorse ai cicli produttivi del mondo occidentale.

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Principio di precauzione sì, ma per guai veri.

Iniziamo questo post con una citazione:

[blockquote]Ci ritroveremo sempre più a gestire problemi ecologici come il riscaldamento globale, non a risolverli. Potremmo fare qualche passo avanti nel limitare le emissioni, ma se lo faremo sarà attraverso l’innovazione delle tecnologie energetiche e implementandole a livello nazionale e regionale, non attraverso limitazioni internazionali provenienti dall’alto.[/blockquote]

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Protocolli senza qualità

Chi è stato a dieta conosce per esperienza come si controlla l’efficacia della prescrizione medica. La persona che accusa un “disturbo” va dal “medico”, questi esaminata la situazione individua ad esempio una combinazione di condimenti utilizzata come il responsabile del malessere e quindi prescrive una dieta che porti ad una riduzione/eliminazione del “disturbo”, cioè del motivo per cui si è ricorsi alla cura. Per verificare se la prescrizione è giusta si deve monitorare nel tempo la scomparsa di quanto accusato dal paziente; se questo non avviene occorre inevitabilmente rivedere la dieta.

Una dinamica simile accade in qualsiasi azienda che applichi i concetti della qualità; le fasi dell’azione di direzione sono: pianificare, fare, verificare se gli obiettivi sono stati raggiunti ed eventualmente correggere o migliorare il prima possibile la nostra azione. E’ fondamentale individuare gli indicatori del processo per comprendere i fenomeni che accadono.

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