Salta al contenuto

Tag: carbon tax

Vi faremo vedere le tasse verdi!

Appena ieri è stata discussa in Consiglio dei Ministri la bozza di riforma fiscale pronta da alcuni giorni. Il testo definitivo non è stato approvato, lo sarà presumibilmente al prossimo CdM (la delega fiscale è al punto K del testo linkato). Chissà se in quella occasione il Premier Monti, leggendo la parte relativa alla tassazione ambientale (green e carbon tax) e ricordando che negli USA aveva dichiarato di voler cambiare il modo di vivere degli italiani, affermerà riprendendo un famoso motto: “Vi faremo vedere le tasse verdi!”

Della riforma del sistema di tassazione in Europa, che sta spostando il carico dal lavoro all’emissione/consumo di energia ne scriveremo probabilmente in futuro. Ora preme di più porre l’attenzione su alcuni aspetti di quanto scritto nel testo della Relazione illustrativa alla Delega per la riforma fiscale. In essa è scritto a chiare lettere come sia “opportuno prevedere l’introduzione di una carbon tax, il cui gettito potrebbe essere utilizzato prioritariamente per rivedere il sistema di finanziamento delle fonti rinnovabili” secondo “il principio dell’inquinatore-pagatore”. La Relazione in una nota riporta i risultati di uno studio di Bankitalia secondo cui un’accisa applicata al litro di carburante tra i 4 e 24 centesimi porterebbe una riduzione delle emissioni da trasporto tra 1,1 e 1,6 milioni di tonnellate e un aumento delle entrate tra i 2 e i 10 miliardi  (Qui la Relazione, qui la Delega).

Facebooktwitterlinkedinmail 8 Comments

Mirror posting: Le tasse sono buone Basta che siano verdi

Soddisfatto il famoso – per molti famigerato, Al Gore – ha ribadito che si tratta di “un momento storico”: “Con questo voto, il mondo è a una svolta fondamentale nello sforzo collettivo per risolvere la crisi climatica. Questo successo è il frutto del lavoro instancabile di una coalizione senza precedenti. E’ un voto che aiuta a salvaguardare il futuro di tutti gli australiani”.

Ma di quale incredibile provvedimento ambientale si tratta? Il parlamento australiano ha approvato la cosidetta “Carbon Tax”. A partire dal 2012, le aziende dovranno sborsare 23 dollari australiani, circa 17 euro, per ogni tonnellata di CO2 emessa nell’atmosfera. A detta di alcuni esperti, le cui dichiarazioni sono state riprese dai mass-media di tutto il mondo, siamo di fronte ad una delle più grandi riforme economiche dell’ultimo decennio, che riveste un ruolo importante anche a livello internazionale, in vista dei negoziati sul cambiamento climatico che si svolgeranno a Durban, in Sudafrica, nel mese di dicembre.

Facebooktwitterlinkedinmail 3 Comments

Ancora sulla carbon tax

Successivamente ai precedenti interventi (qui e qui) mi è stato fatto notare che ho dedicato più tempo al tema dell’Emission Trading che alla Carbon Tax. Per qualcuno vi è l’esigenza di approfondire, qualcun altro invece ha interpretato questa disparità come una ammissione della validità dell’ETS sulla Carbon tax. Così non è o meglio, non è questo lo scopo dei nostri approfondimenti che al contrario vorrebbero offrire un minimo di supporto tecnico per consentire a ciascuno di trarre le proprie valutazione.

Facebooktwitterlinkedinmail Leave a Comment

CO2, tassarla o scambiarla?

Proseguiamo con l’analisi dei due modelli economici più famosi per affrontare la riduzione delle emissioni antropiche ad effetto serra. L’argomento è di stringente attualità , visto il dibattito in corso negli Stati Uniti. Tempo fa abbiamo affrontato qui la teoria, oggi cercheremo di andare più a fondo per comprendere luci e ombre di ciascuno dei due sistemi ed, eventualmente, per capire quale sia il migliore tra i due.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...Facebooktwitterlinkedinmail 5 Comments

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »