Salta al contenuto

Tag: Comunicazione scientifica

L’arte di costruire “evidenze” sul riscaldamento globale antropogenico

Spesso sentiamo dire dagli adepti alla fede AGW che ci sono migliaia di articoli che sostengono l’ipotesi del riscaldamento climatico pilotato dalle attività umane, anche se a dire il vero ora le tre magiche lettere A.G.W. che hanno tenuto banco per tanti anni, stanno sparendo silenziosamente per dare spazio ad un generalissimo ‘climate change’ che, a ragion veduta, può significare tutto ed il contrario di tutto quindi è assai più ostico da smentire o invalidare; ma ciò non significa affatto che l’ipotesi AGW sia sparita, anzi, in pratica ora si sottintende che se esiste ed è vero il fenomeno del cambiamento climatico (ed esiste perché il clima cambia per sua natura da quando il pianeta si è formato!) allora è automaticamente vera anche la vecchia ipotesi AGW, così, per partito preso!

Facebooktwitterlinkedinmail 3 Comments

La religione dell’AGW

Oggi torniamo sul tema della comunicazione scientifica e dei tratti caratteristici assunti dal movimento-salva-pianeta comuni alla gran parte delle emergenze planetarie virtuali che la nostra storia moderna ha conosciuto. Lo facciamo con un articolo di Richard Lindzen disponibile in pdf a questo link:

 

Science in the Public Square: Global Climate Alarmism and Historical Precedents

 

Senza mezzi termini, Lindzen paragona l’AGW ad una religione e ne paragona l’evoluzione con il movimento dell’eugenetica, con l’immigrazione e con le folli teorie di Lysenko. Un breve estratto per invogliare la lettura:

 

Facebooktwitterlinkedinmail 5 Comments

Climate Change? Occhio a quello che dite…

Occorre fare attenzione a quel che si dice, cosa ovvia ma a quanto pare ancora più cogente in ambito climatico. Quindi parole semplici e messaggi chiari nella comunicazione. Un eventuale  eccesso di zelo o una eventuale sopravvalutazione delle capacità dell’interlocutore potrebbe risultare nel grave danno di non essere creduti, perché pare che le parole non siano tutte uguali. Alcune entrano facilmente nell’uso comune, altre possono metterci anche decine d’anni.

 

Queste considerazioni vengono da Science Daily o, più precisamente, da un paper pubblicato su PLOS ONE:

Facebooktwitterlinkedinmail 6 Comments

La BBC e la lista dei comunicattivi – Aggiornato

Post aggiornato, leggete in fondo.

C’è una faccenda che gira per il web da qualche tempo. Come spesso accade, i suoi giri li ha fatti in sordina, salvo poi esplodere all’improvviso. Questo però, non è un caso di notizie a cui per ragioni inspiegabili spuntano le gambe, è un caso di tenacia, capacità investigativa e interesse per la verità o, se credete, per non essere presi per i fondelli.

Avevo inizialmente deciso di non ‘coprire’ questa storia su CM perché l’attore principale è la BBC, noto broadcaster d’oltre Manica attivamente impegnato a sostenere anima e corpo le tesi più climacatastrofiche possibile. Quindi, pensavo, fatti loro e dei sudditi di Sua Maestà. Ma dal momento che pare che l’abbiano fatta davvero grossa e a sfilar loro i vestiti è stato uno che con CM ha avuto ed ha molto a che fare, Maurizio Morabito, ve la devo proprio raccontare.

Nel perfetto stile british di stretta osservanza delle regole, la BBC tempo fa aveva fatto sapere che dopo aver realizzato una serie di meeting, di cui uno molto importante e significativo, aveva deciso di orientare la sua linea editoriale sulle tesi dell’AGW. Il parere degli esperti, dicevano, ci ha convinti della effettiva pericolosità della situazione. Brainstorming climatico e dubbi fugati, via verso la salvezza del Pianeta!

Facebooktwitterlinkedinmail 47 Comments

Il Meteorologo non è un deficiente

Il Meteorologo non è un deficiente. Almeno non sempre. Si avvicina pericolosamente alla soglia del difetto quando si occupa di clima, ma recupera rapidamente l’intelletto se si orienta con entusiasmo all’ipotesi delle origini totalmente antropiche delle evoluzioni del clima. Se di questo orientamento fa poi una bandiera da sventolare ad ogni buona occasione mediatica – che al suddetto meteorologo di certo non mancano – può anche diventare un climatologo e smettere di essere…deficiente.

Ho copiato pari pari il titolo di questo post da un articolo che Judith Curry ha pubblicato di recente sul suo blog:

The weatherman is not a moron

Già che ci sono prima di continuare completo il lavoro copiando anche le prime due righe del suo post, che sono una citazione di Nate Silver, il cui ultimo libro è appunto oggetto dell’articolo.

[blockquote]

Perché i previsori meteorologici stanno avendo successo mentre altri previsori falliscono? Perché già molto tempo fa sono giunti ad accettare le imperfezioni della loro conoscenza.

[/blockquote]

Facebooktwitterlinkedinmail Leave a Comment

Metalinguaggio Paleoclimatico

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato una breve lista di espressioni ‘tipiche’ del metalinguaggio che caratterizza spesso la comunicazione scientifica in materia di clima e affini.

Lo scopo era quello di farci su una risata, ma l’impressione è che di qui in avanti gli esempi si moltiplicheranno.

Ieri è uscito su Science Daily il commento ad un paper pubblicato su Nature Geoscience. Si parla di paleoclimatologia antartica, tornando indietro fino al Medio Miocene, cioè tra 16,4 e 15,7 milioni di anni fa. Pare ci siano delle evidenze che in quel periodo le temperature dell’area antartica (ma non solo) fossero consistentemente più alte delle attuali, addirittura di una decina di gradi. Questo avrebbe consentito il fiorire di una rigogliosa vegetazione sul bordo del continente.

Facebooktwitterlinkedinmail Leave a Comment

Guardare al mare…da tutti i lati

Ho trovato l’articolo che segue sul blog di Roger Pielke Sr:

Sea level rise and the ongoing battle of Tarawa (pubblicato su AGU, leggibile solo a pagamento)

Dall’abstract non si direbbe che parli di argomenti attinenti ai cambiamenti climatici, nella fattispecie all’aumento del livello dei mari, né che parli di comunicazione scientifica. Eppure grazie agli estratti pubblicati da R. Pielke Sr capiamo che è proprio quello l’argomento del paper.

Non mi sembra si possa parlare del punto di vista di uno scettico, anzi, pare proprio che si tratti sostanzialmente di buon senso. Vediamo:

Facebooktwitterlinkedinmail 2 Comments

La verità, nient’altro che la verità

Internet 2.0. I social network. Le discussioni incrociate sui blog. Lo scambio delle informazioni. Questi sono i nostri tempi. Tempi in cui quando nevica a Roma il 99% dei romani invece di uscire a godersi la neve corre ad aggiornare la bacheca di Facebook. Per carità, non tutto passa attraverso video e tastiera, siano essi di un PC, di un palmare o di un semplice cellulare. Non tutto ma molto. E la discussione sul clima, naturalmente, non fa eccezione. Anzi, a ben vedere senza l’esplosione della comunicazione globale il dibattito non si sarebbe mai aperto, vista la blindatura che il mainstream scientifico ha costruito sulle riviste scientifiche tradizionali.

I media generalisti, quindi, pur avendo ancora un ruolo primario nella diffusione delle notizie se non vogliono perdere ulteriore terreno non possono esimersi dall’entrare nel merito, ma lo fanno inevitabilmente secondo i canoni appunto tradizionali. Bianco o nero, buoni e cattivi, vero o falso, in una ridda continua di prese di posizione e di supporto alla posizione di quello che hanno compreso essere il mainstream.

Nel frattempo però il dibattito continua, ed ecco che qualcuno si chiede se questa forma di comunicazione, che ha dato la possibilità di rendere pubbliche le macroscopiche incertezze che minano quella che alcuni si ostinano a definire una conoscenza scientifica ‘settled’, non sia in qualche modo scomoda o addirittura dannosa.

Facebooktwitterlinkedinmail 9 Comments

Scienza e comunicazione

Qualche giorno fa è stata pubblicata qui su CM e praticamente su tutti i mezzi di informazione, la notizia dell’individuazione delle probabili tracce del bosone di Higgs. Solo qualche mese prima abbiamo assistito alla pubblicazione della notizia della “scoperta” dei neutrini superluminali. Qualche settimana prima erano stati pubblicati i risultati di BEST. Ancora prima si era avuta notizia dei risultati dell’esperimento CLOUD. Questo per restare alle notizie che più di altre hanno generato interesse nella blogosfera e tra i media generalisti oltre che scientifici.

Facebooktwitterlinkedinmail 18 Comments

L’AGW e l’onere della prova

Questa storia ha dell’incredibile l’ho tratta dal dal post di Willis Eschenbach su WUWT che vi consiglio vivamente di leggere. Se gli interessi e i condizionamenti…

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger... 6 Comments

Categorie

Termini di utilizzo

Licenza Creative Commons
Climatemonitor di Guido Guidi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso info@climatemonitor.it.
scrivi a info@climatemonitor.it
Translate »