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Tag: Gas serra

No al cibo OGM per sfamare i poveri, sì alle pecore OGM per ridurre le emissioni

Schizofrenia, dissonanza cognitiva, chiamatela come volete, anche ultima follia dell’entusiasta movimento salva-pianeta. Non è roba nuova, perché la vignetta della mucca col serbatoio di metano…

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Il clima che cambia tra miti e magie

Non conoscevo il mito di Eolo, né posso dire di conoscerlo ora. Così, su due piedi però non mi pare fosse il massimo il nostro amico custode dei venti. Eppure le creature a lui affidate tutto potevano e, specie di questi tempi, tutto possono.

Accade così che con il pianeta che si scalda, anzi, si è scaldato, un inatteso rinforzo dei venti che circondano l’Antartide abbia intrappolato laggiù non solo l’aria fredda, rea di aver mantenuto freddo alla stregua di un condizionatore che funziona al contrario il 6° continente mentre tutti gli altri si scaldavano, ma anche le precipitazioni altrimenti destinate all’Australia, contemporaneamente caduta quindi preda della siccità. Il tutto, naturalmente, per effetto dell’accresciuta concentrazione di anidride carbonica in atmosfera.

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Protocolli, emissioni e crisi, se vi piace così…

Alcuni anni fa, quando la fase attuativa del protocollo di Kyoto doveva ancora iniziare e della crisi economica si vedevano solo le avvisaglie, all’interno del movimento salva-pianeta girava voce che si sarebbe presto presentata l’occasione per dare una bella sfoltita alle emissioni di gas serra. La crisi, si diceva, ci aiuterà a capire che si può fare, che gli obbiettivi che il Protocollo di Kyoto imponeva al nostro Paese per il quadriennio 2008-2012 erano realizzabili.

Per una volta, l’unica che io sappia, una previsione di quanti prospettano la fine del mondo per disfacimento climatico è andata vicino alla realtà. Qualche giorno fa l’ISPRA, ente che si occupa tra le altre cose di tenere il conto delle emissioni del sistema paese, ha pubblicato i ‘conti’ con cui ci presenteremo dinanzi al sistema europeo di scambio delle quote di emissione (fonte AGI).
 
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Il gigante dai piedi di permafrost

Non c’è niente da fare, ogni giorno che passa se ne sentono di nuove sui temi del clima e dell’ambiente. Il sistema è così complesso e la ricerca così variegata, da rendere davvero difficile star dietro a tutto. Anche perché, ogni giorno, esce qualcosa che “non ha precedenti”, che è “potenzialmente pericoloso” e che, naturalmente, necessita di maggiori approfondimenti per essere correttamente inquadrato in chiave cambiamenti climatici.

 

Oggi è il giorno del permafrost, ovvero del suolo perennemente ghiacciato che alle alte latitudini funziona da “riserva” di grandi quantità di carbonio. L’aumento delle temperature e il potenziale futuro innalzamento di latitudine della linea del permafrost, con conseguente rilascio in atmosfera di parte di questa riserva, potrebbero risultare in una alterazione del ciclo del carbonio, con conseguenti risvolti sia climatici che ambientali.

 

Una storia non nuova, che torna però sotto i riflettori in un comunicato stampe della NASAripreso da Science Daily:

 

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